Povia non potrà cantare a Nichelino, la scelta del sindaco «Inaccettabile»

Perché il sindaco di Nichelino ha annullato la partecipazione di Povia? Ecco cosa è successo e il caso spiegato bene

Il cantautore Giuseppe Povia, noto per le sue canzoni provocatorie e le sue posizioni controverse, si è ritrovato al centro di una nuova polemica. L’artista, che avrebbe dovuto partecipare come giurato e performer a un talent show patrocinato dal Comune di Nichelino il prossimo 20 settembre, ha visto la sua esibizione cancellata. La decisione, presa dal sindaco Giampiero Tolardo, ha scatenato un acceso dibattito sia sui social che nei media, portando alla luce temi delicati come la libertà di espressione, la censura e i diritti civili.

Povia ha espresso il suo disappunto attraverso un video sui social media, lamentando l’ingiustizia subita e sottolineando come questa non sia la prima volta che un suo concerto venga annullato a causa delle sue opinioni. «Concerto annullato numero 40», ha dichiarato il cantautore, sottolineando di non voler accettare il compenso che gli era stato offerto nonostante l’annullamento dell’evento.

Cosa è successo a Povia e perché non potrà cantare a Nichelino?

L’esclusione di Povia dall’evento di Nichelino ha destato scalpore, soprattutto per la motivazione addotta dalle autorità locali. Il cantante, che aveva già firmato il contratto per partecipare come membro della giuria e per esibirsi con tre brani durante il talent show, ha visto la sua presenza bloccata da un veto imposto dalla giunta comunale. Povia ha spiegato che la cancellazione è stata decisa nonostante l’accordo fosse già in essere e che gli era stato persino proposto di ricevere comunque il compenso pattuito, offerta che ha rifiutato.

Nel suo video di sfogo, Povia ha affermato: «Sto soffrendo, ma non voglio soffrire in silenzio, quindi ho scelto di condividere. Fa male. Anche perché non ho fatto nulla di male». Il cantautore è convinto che le sue opinioni, spesso criticate e considerate controverse, siano alla base della decisione di escluderlo dall’evento. «Ho le mie idee, ma se parli di certe cose ti si chiudono le porte. E questa è stata la conferma», ha aggiunto, lamentando l’ipocrisia di chi predica libertà e democrazia, ma poi agisce diversamente.

Povia ha inoltre sottolineato che questa non è una questione di colore politico, dato che in passato si è esibito in numerose località con sindaci di diverse appartenenze politiche senza mai incontrare ostacoli. Tuttavia, ha descritto la cancellazione di Nichelino come la “ciliegina marcia” di un’estate altrimenti splendida.

Le parole del sindaco

A chiarire la posizione del Comune di Nichelino è stato il sindaco Giampiero Tolardo, che ha giustificato la decisione di annullare la partecipazione di Povia all’evento per via delle posizioni ideologiche espresse dal cantante. «Povia doveva essere parte della giuria e suonare tre canzoni. Non è un problema di appartenenza politica ma di posizioni che ha rispetto ai diritti civili», ha spiegato Tolardo.

Il sindaco ha poi precisato che le idee di Povia, più volte manifestate in pubblico, sono incompatibili con i valori che la comunità di Nichelino desidera promuovere.

«Povia più volte ha manifestato posizioni no vax, omofobe e contro l’aborto: quanto di più lontano dai valori della democrazia che la nostra comunità incarna. Ho chiesto di rescindere immediatamente il contratto», ha aggiunto Tolardo, sottolineando che la decisione è stata presa non tanto per la figura pubblica di Povia quanto per le sue idee, che non possono trovare spazio in un evento patrocinato dal Comune.

La decisione del sindaco ha inevitabilmente scatenato reazioni contrastanti, con alcuni che hanno difeso la scelta come necessaria per tutelare i valori di inclusività e rispetto dei diritti civili, e altri che l’hanno criticata come un atto di censura. Tra questi ultimi, il Movimento 5 Stelle ha espresso il proprio dissenso attraverso i social media, parlando di «pura censura». Il movimento ha condannato la decisione del Comune di Nichelino, definendola un riflesso della paura di chi non tollera idee diverse dalle proprie. «È davvero triste vedere che a Nichelino, un luogo che dovrebbe rappresentare la libertà di pensiero e di espressione, stia succedendo una cosa del genere», hanno dichiarato, invitando a lasciare che la musica rimanga un mezzo di espressione libero e non soggetto a censure.

Questa vicenda solleva interrogativi importanti su come bilanciare la libertà di espressione con la responsabilità sociale, soprattutto in contesti pubblici e patrocinati dalle istituzioni. La questione rimane aperta e continuerà a essere oggetto di dibattito sia nel mondo politico che in quello culturale.

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