Una lettera anonima sull'omicidio di Sharon Verzeni apre una nuova pista nelle indagini: cosa c'è scritto all'interno?
Svolta incredibile nelle indagini per l’omicidio di Sharon Verzeni: cosa succede? Una lettera anonima svela qualche dettaglio in più…
Non si arrestano di certo le ricerche per la verità sulla morte della giovane uccisa quasi un mese fa a Terno d’Isola. Gli inquirenti indagano senza sosta e ora una svolta potrebbe essere vicina: una lettera anonima è apparsa sul luogo del delitto e invita chiunque sappia qualcosa a parlare.
Nel frattempo, amici, conoscenti, colleghi e familiari vengono sentiti regolarmente dagli inquirenti, che cercano di fare un quadro più chiaro sull’omicidio di Sharon Verzeni. Quest’ultima è stata assassinata la notte fra il 29 e il 30 luglio, dopo esser uscita molto tardi da casa, mentre il suo fidanzato dormiva.
Questo delitto si tinge di giallo ogni giorno di più, ma la lettera anonima, scritta a mano con penna blu, potrebbe ben presto portare a una svolta nel caso. La busta, contenente le parole messe al vaglio dalle Forze dell’Ordine è stata appesa a un muretto vicino ai mazzi di fiori lasciati in ricordo di Sharon.
Cosa c’è scritto nella lettera anonima su Sharon Verzeni?
Nella lettera anonima si legge quanto segue: “Caino è chiunque non parli, chiunque non dica la verità. Nessuno può riportarcela indietro ma qualcuno può dare una spiegazione a tutto ciò. Non siate complici di questa brutalità: Sharon è figlia di tutti, è una parte della nostra vita. Chi sa non volga le spalle, non si nasconda, ma abbia il coraggio di dare giustizia a una vita”.
Queste parole sembrano essere un appello rivolto a chiunque possa avere notizie utili sulla morte di Sharon Verzeni. Si tratta solamente di uno sfogo da parte di qualche cittadino amareggiato o c’è di più? Al momento nessuna certezza in merito. A cosa portano le indagini fino a ora?
Le indagini
Attualmente gli inquirenti si sono concentrati sulle persone vicine a Sharon Verzeni, ma nell’elenco degli indagati non compare nessun nome. Nemmeno quello del fidanzato Sergio Ruocco, che ha un alibi di ferro per la notte dell’omicidio. Oltre a lui, comunque, sono stati interrogati il fratello minore della giovane uccisa, sua sorella maggiore e il marito di quest’ultima.
Ancora, poi, ovviamente i genitori di Sharon e la madre di Ruocco. Tutti gli interessati sono stati raggiunti come persone informate sui fatti e senza che fosse necessaria la presenza dei loro avvocati. Nei giorni recenti, invece, gli investigatori hanno deciso di coinvolgere negli interrogatori anche i parenti alla lontana, che inizialmente non erano stati presi in considerazione.
Nonostante tutto, comunque, le indagini si stanno rivelando complesse e – fino a ora – non hanno portato a nulla. I Carabinieri, insieme ai ROS e ai RIS stanno analizzando ogni possibile traccia, ma purtroppo il lavoro è difficile. A incidere particolarmente sulla difficoltà è la brutalità e la rapidità con cui l’aggressione si è svolta.
Nel frattempo si cerca di reperire tutto il materiale possibile anche dalle telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbero fornire qualche pista alternativa. Al momento, però, non ci sono certezze. La domanda che per adesso è ricorrente è una sola: Sharon Verzeni è stata vittima di un’azione premeditata o di un attacco scellerato e casuale?