Silvio Berlusconi pieno di debiti? «Per questo scese in politica», ma la figlia maggiore Marina non ci sta: ecco la sua versione
Un recente articolo di Repubblica ha suscitato grande scalpore affermando che l’ingresso di Silvio Berlusconi in politica fosse motivato dai debiti. Basandosi su una relazione tecnica depositata dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Firenze, l’articolo sostiene che i debiti di Fininvest abbiano spinto Berlusconi a entrare in politica nel 1994, ottenendo così una riduzione del passivo.
La notizia ha provocato una pronta risposta da parte di Marina Berlusconi, la maggiore dei figli del Cavaliere, presidente di Fininvest e del gruppo Arnoldo Mondadori Editore. Marina ha voluto chiarire pubblicamente la situazione, difendendo la solidità e la reputazione del gruppo Fininvest e spiegando le reali motivazioni dietro l’ingresso in politica del padre.
Berlusconi in politica per colpa dei debiti?
Secondo l’articolo di Repubblica, basato su una consulenza tecnica presentata dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Firenze, i debiti di Fininvest sarebbero stati il motivo principale per cui Silvio Berlusconi decise di entrare in politica nel 1994. L’indagine, che vede tra gli indagati Marcello Dell’Utri e, fino alla sua morte, lo stesso Berlusconi, suggerisce che l’entrata in politica fosse una strategia per ridurre il passivo dell’azienda.
La relazione tecnica evidenziava che le difficoltà finanziarie di Fininvest, una delle più grandi holding italiane, avrebbero spinto Berlusconi a cercare una soluzione attraverso la politica. Questa versione dei fatti ha alimentato speculazioni e dibattiti, mettendo in dubbio le vere motivazioni dietro la discesa in campo del Cavaliere. Tuttavia, la figlia Marina ha deciso di rispondere con fermezza a queste accuse, difendendo l’onore del padre e la solidità del gruppo Fininvest.
La risposta della figlia Marina
Marina Berlusconi ha risposto con determinazione alle accuse mosse contro suo padre, definendo l’articolo di Repubblica come una reinterpretazione di eventi ormai passati. «Leggo con stupore che il suo giornale continua a trovare di grande interesse discussioni e vicende che risalgono a più di trent’anni fa e che sono state già ampiamente analizzate, spiegate, sviscerate», ha dichiarato. Marina ha sottolineato che Fininvest è un gruppo solido e sano, che ha saputo rinnovarsi e continuare a crescere sia in Italia che all’estero.
Inoltre, ha ribadito che tutte le obbligazioni finanziarie del gruppo sono sempre state onorate: «Non c’è un singolo centesimo del nostro debito che non sia stato sempre ripagato al sistema bancario». Ha anche sottolineato che l’indebitamento è una pratica comune e legittima per le aziende che vogliono crescere, aggiungendo che «fino a prova contraria, tutte le aziende che vogliono crescere si indebitano. E non mi risulta che, almeno per il momento, questo sia un reato».
Marina Berlusconi ha poi difeso le scelte strategiche del padre, affermando che l’ingresso in politica non era legato alle quotazioni in Borsa delle aziende Fininvest negli anni ’90. «Le quotazioni hanno incontrato grande favore presso gli investitori, nulla c’entrano con l’ingresso in politica di mio padre, come nell’articolo si tenta di insinuare», ha chiarito. Ha poi elogiato il coraggio e la visione imprenditoriale di Silvio Berlusconi, attribuendo i successi del gruppo al lavoro appassionato di tutte le persone coinvolte nel corso degli anni.
Marina ha concluso esprimendo la speranza che l’Italia diventi un paese dove la solidità di una grande impresa sia motivo di orgoglio. «Tutti questi successi li dobbiamo al coraggio, alla visione e al genio imprenditoriale di Silvio Berlusconi, oltre che al lavoro appassionato di tutte le persone che nel corso degli anni hanno contribuito a rendere grande il gruppo Fininvest», ha detto. E ha aggiunto: «Questo potrà forse non piacere a coloro che, oggi come ieri, osservano la realtà con gli occhi deformati dall’ideologia. Dovranno farsene una ragione: noi continueremo su questa strada. Continueremo a lavorare, a credere e a investire nel futuro delle nostre aziende».
Marina Berlusconi ha chiaramente respinto le accuse mosse contro suo padre e il gruppo Fininvest, riaffermando la solidità e la legittimità delle loro operazioni finanziarie. La sua difesa appassionata e dettagliata mira a dissipare i dubbi e a preservare l’eredità imprenditoriale di Silvio Berlusconi.