«Solo io ho sentito il terremoto a Milano? Tremava il divano», ma non è come sembra: ecco cosa è successo davvero
Nella serata di martedì 23 luglio, Milano è stata teatro di un evento straordinario che ha fatto parlare di sé. Durante il concerto del famoso rapper e produttore musicale Travis Scott, all’Ippodromo Snai La Maura, più di 70.000 persone hanno assistito a una performance che ha letteralmente fatto tremare la terra.
Questo fenomeno ha generato una serie di interrogativi tra i cittadini, che si sono chiesti se fosse in corso un terremoto. Le piattaforme social, in particolare Twitter (o X), sono state invase da domande del tipo: «A Milano scosse di terremoto, non forti. Le sta sentendo qualcun altro? Dove?» o «Solo io ho sentito il terremoto a Milano? Tremava il divano». Ma cosa è successo veramente?
Scosse di terremoto a Milano? Ecco cosa è successo
Le segnalazioni di presunte scosse sismiche a Milano hanno iniziato a proliferare online proprio mentre Travis Scott si esibiva sul palco. Il concerto, parte del tour europeo che promuove l’album “Utopia”, ha avuto un impatto così forte da far pensare a molti che si trattasse di un terremoto. La performance di Scott, durata circa un’ora e mezza, è stata così potente da far vibrare il suolo sotto i piedi dei presenti e non solo.
Non è la prima volta che un evento del genere accade. «Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo aspettato tutto il tour per arrivare qui. Questo è il più grande concerto della tournée. Ci hanno detto di fare uno stadio, ma abbiamo detto che non sarebbe bastato, avevamo bisogno di più spazio,» ha dichiarato Travis Scott, evidenziando l’enorme affluenza e l’entusiasmo del pubblico. La star, conosciuta per le sue collaborazioni con artisti del calibro di Madonna e Rihanna, ha regalato ai fan un’esperienza memorabile, ma anche fonte di equivoci.
Era già successo anche a Roma
L’episodio di Milano ricorda un precedente accaduto a Roma l’anno scorso. In occasione di un concerto di Travis Scott al Circo Massimo, l’evento non solo si trasformò in un fenomeno di portata mondiale ma divenne anche un caso mediatico e politico.
La direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, aveva espresso forti critiche riguardo all’uso di monumenti storici per concerti rock, dichiarando all’Adnkronos: «Non verrà più dato parere favorevole all’uso dell’area per i concerti rock. Personalmente ritengo che il Circo Massimo sia un monumento e in quanto tale debba essere rispettato e debba ospitare solo ed esclusivamente concerti di un certo tipo, come l’opera, il balletto. Spettacoli di musica ma non concerti rock che a mio avviso devono essere trasferiti negli spazi preposti ossia negli stadi.»
Queste parole rispecchiano la preoccupazione per la conservazione e il rispetto dei siti storici, ma evidenziano anche la potenza e l’energia dei concerti di Travis Scott, capaci di generare impatti fisici percepibili anche a distanza. Milano ha vissuto un’esperienza unica, che ha fatto vibrare non solo il terreno, ma anche l’entusiasmo di migliaia di fan. Tuttavia, ha anche sollevato interrogativi sulla gestione di eventi di tale portata e sull’idoneità dei luoghi scelti per ospitarli.