Serena Bortone sospesa dalla Rai «Inaccettabile, è una ritorsione»

Serena Bortone sospesa dalla Rai per il monologo di Antonio Scurati «Inaccettabile, è una ritorsione»: ecco cosa è successo

La notizia della sospensione di Serena Bortone dalla Rai ha scosso il mondo dell’informazione e ha suscitato una forte reazione da parte del sindacato Usigrai. La decisione, rivelata dal quotidiano La Stampa, prevede sei giorni di sospensione per la conduttrice, legata al caso del monologo censurato di Antonio Scurati.

L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, aveva precedentemente affermato che la giornalista “doveva essere licenziata” in conformità con il regolamento aziendale. Questa sanzione ha portato il sindacato dei giornalisti a denunciare quella che considera una “ritorsione” nei confronti della Bortone, piuttosto che un tentativo di chiarire i fatti. Scopriamo dettagliatamente le dinamiche della sospensione di Serena Bortone e la reazione dell’Usigrai, cercando di comprendere le implicazioni di questa vicenda.

Serena Bortone sospesa per il caso Scurati

Il caso che ha portato alla sospensione di Serena Bortone ha origine il 20 aprile, quando, durante la trasmissione “Chesarà…”, la conduttrice ha annunciato che il contratto con Antonio Scurati era stato annullato. Scurati, noto scrittore e Premio Strega per “M. Il figlio del secolo”, avrebbe dovuto presentare un monologo in occasione dell’Anniversario della Liberazione d’Italia.

La cancellazione del contratto non è stata motivata da ragioni economiche, come precisato dalla stessa Bortone, poiché lo scrittore aveva assicurato la sua partecipazione gratuitamente. Tuttavia, l’annullamento del monologo ha sollevato sospetti di censura da parte del servizio pubblico.

In risposta, Serena Bortone ha deciso di leggere personalmente il monologo di Scurati, scatenando un acceso dibattito che ha coinvolto i vertici Rai e alcuni membri del Governo. La questione ha portato alla sospensione della giornalista per sei giorni, una decisione che molti hanno interpretato come un atto punitivo.

La reazione dell’Usigrai

La sospensione di Serena Bortone ha suscitato una forte reazione da parte dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. In una nota ufficiale, il sindacato ha definito la sanzione «una ritorsione di chi è più preoccupato di fargliela pagare che di capire cosa è veramente successo». L’Usigrai ha criticato duramente la decisione della Rai, accusando l’azienda di scaricare le proprie responsabilità su una collega competente ed equilibrata, ignorando i veri problemi di gestione interna.

«6 giorni di sospensione a Serena Bortone sono una ritorsione» ha dichiarato l’Usigrai. Secondo il sindacato, la vicenda mette in luce il malfunzionamento e l’assenza di una catena di comando aziendale adeguata, evidenziando come le diverse versioni fornite dalla Presidente Soldi e dall’Ad Sergio riflettano il clima teso e confuso all’interno della Rai.

L’Usigrai ha concluso la sua nota dichiarando che difenderà in ogni sede la legittimità etica e professionale dell’operato di Serena Bortone e di tutti i dipendenti Rai coinvolti. Il sindacato ha chiesto spiegazioni sui provvedimenti presi e ha criticato i vertici dell’azienda per la gestione della situazione. La vicenda Bortone-Scurati rappresenta un caso emblematico delle tensioni e delle difficoltà che attraversano la Rai, sollevando interrogativi sulla libertà di espressione e sull’indipendenza dei giornalisti all’interno del servizio pubblico.

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