New Martina è una star dei social: ad oggi conta milioni e milioni di follower e visualizzazioni. Ecco una riflessione a riguardo.
Lo metto in chiaro subito: questo non è un pezzo contro New Martina, alias Carmen Fiorito, la ragazza diventata famosa sui social per i video in cui cambia le pellicole e le cover dei cellulari. Anzi, le va fatto un plauso, visto che – dopo l’enorme successo su TikTok (conta milioni di follower e visualizzazioni), ha aperto vari negozi in giro per l’Italia. L’ultimo a Palermo, ed è di questo che voglio parlarvi.
Proprio a Palermo, infatti, New Martina è stata accolta da migliaia di persone, in fila per lei da ore: gente in coda per un autografo, ragazzini e ragazzine in attesa di un selfie, ma soprattutto bambini in lacrime per l’emozione di incontrare la loro beniamina.
A scanso di equivoci: nessun odio verso Carmen Fiorito (tentiamo, almeno una volta, di mettere da parte le tifoserie e fare una riflessione per cui non serva schierarsi?), nessuna invidia sociale, nessun tentativo di sminuire o ridicolizzare la sua professione. Quello che voglio fare è, semmai, riflettere su come persino l’idolatria abbia cambiato forma e destinatari con i social.
New Martina non è una influencer, ma gode dei privilegi degli influencer
Mi spiego meglio: l’amore, la stima, che spesso sfociavano nel fanatismo, se non addirittura nel culto, che un tempo erano destinati agli artisti (cantanti, attori, personaggi dello spettacolo), oggi vengono rivolti – perlopiù – a persone comuni, che fanno quello che potremmo fare anche noi (o che vorremmo fare anche noi).
Chi sono, in fondo, gli influencer? Persone comuni che, per una buona intuizione o per un caso fortunato, si ritrovano a vendere – sui social – una vita normale che sembra sensazionale, scintillante, se non addirittura perfetta. Hanno tutto, tranne una cosa: un talento. Ma, in fondo, è l’unica cosa che non serve: del resto, vendono vite perfette, figli perfetti, vacanze perfette, a che serve avere anche un talento? A nulla. Il pubblico che li segue, infatti, non lo reclama, non ne sente l’esigenza, perché non segue – appunto – un cantante, un attore o un ballerino, ma una persona normale, una persona amica (seppur inarrivabile), una persona con cui crede di avere un rapporto diretto (questa è l’illusione che creano i social).
In questo contesto, ecco che trova spazio New Martina, che non è una influencer, come ci tiene a precisare, ma una che gode di tutti i privilegi di una influencer: non ha un talento, ma è una star; non fa nulla di originale, ma è stata la prima a farlo davanti alla videocamera di uno smartphone. New Martina non è un’imprenditrice, come qualcuno la definisce, perché l’imprenditoria presuppone studio e professionismo (il caso di Chiara Ferragni dimostra quanto sia pericoloso definire imprenditore chi non ha competenze in materia).
Chi è New Martina?
E allora cos’è? È una ragazza che ha intuito una cosa che sfugge a molti: più il talento (uso questo termine in modo improprio) che si ha è accessibile, più la gente ne sarà attratta. Più è alla portata di chiunque, maggiore sarà il consenso. Quando un talento non spaventa, perché non richiede impegno, studio, preparazione, avvicina molte più persone. Almeno, oggi, con i social, è così. Perché abbiamo bisogno di sveltezza, di immediatezza, abbiamo bisogno di vedere qualcosa che possiamo replicare subito, qualcosa che ci dica che possiamo farlo anche noi. E se non lo facciamo, è perché non vogliamo, non perché non ne abbiamo le capacità.
New Martina, insomma, è l’emblema perfetto dei nostri tempi: non è semplicemente una ragazza che fa il (dignitosissimo) lavoro di cambiare le pellicole trasparenti ai cellulari, ma una star, una che fa gli autografi e le foto con i fan. Ecco, è qui che vuole arrivare la mia riflessione: com’è possibile che oggi un non-talento diventi un talento, che l’esibizione di una vita (sapientemente filtrata dai social) diventi un esempio e che una persona qualunque, solo perché è dietro lo schermo di uno smartphone, diventi una celebrità?
C’è qualcosa di profondamente sbagliato in tutta questa vacuità. Qualcosa che ci chiederà il conto molto in fretta, molto prima che New Martina finisca di cambiare la pellicola all’ennesimo cellulare.