Autonomia differenziata cosa prevede e cosa cambia? Oggi approvata alla Camera, cosa succede adesso?

Cos'è l'autonomia differenziata? Ecco quello che c'è da sapere sul nuovo ddl Calderoli: i dettagli a seguire nell'articolo

L’autonomia differenziata è Legge: dopo l’ok da parte del Senato, la Camera ha dato il benestare definitivo al ddl Calderoli. Ma cosa cambia?

172 voti a favore, 99 contrari e un solo astenuto hanno fatto sì che l’autonomia differenziata diventasse realtà: questo disegno di legge prevede un testo di 11 articoli che definisce le procedure legislative e amministrative per definire le intese fr Stato e Regioni che chiedono, appunto, l’autonomia differenziata.

Cosa prevede il testo? Il ddl Calderoli è una legge che punta puramente sull’attuare la riforma del Titolo V della Costituzione, messa in atto nel 2001. Negli 11 articoli del testo si definisce l’applicazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, definendo, dunque, le intese fra Stato e le Regioni citate pocanzi.

Quali sono le richieste? A quanto pare, queste devono partire su iniziativa delle Regioni stesse. Ecco cosa si legge nel disegno di legge: “Si stabilisce che l’atto di iniziativa sia preso dalla Regione interessata, sentiti gli enti locali, secondo le modalità previste nell’ambito della propria autonomia statutaria. L’iniziativa di ciascuna Regione può riguardare la richiesta di autonomia in una o più materie o ambiti di materie e le relative funzioni. Segue il negoziato tra il governo e la Regione per la definizione di uno schema di intesa preliminare”

Cos’è l’autonomia differenziata?

Come già detto, l’autonomia differenziata agisce sulle 23 materie secondo cui le Regioni possono fare le loro richieste. Fra queste ci sono:

  • La tutela della salute
  • L’istruzione
  • Lo sport
  • L’ambiente
  • L’energia
  • I trasporti
  • La cultura
  • Il commercio estero

Inoltre sono 14 le materie definite dai Lep, Livelli essenziali di prestazione. In merito a questo, come riporta Tg24, nel testo leggiamo: “La concessione di una o più “forme di autonomia” è subordinata alla determinazione dei Lep, cioè i criteri che determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. La determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, e quindi dei Lep, avverrà a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio”.

L’articolo 4 – modificato nell’Aula del Senato da un emendamento di Fratelli d’Italia – stabilisce i principi per il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni. Bisogna precisare, però, che sarà concesso solo successivamente alla determinazione dei Lep. Dunque, senza questi e senza il loro finanziamento, non ci sarà alcuna autonomia differenziata.

Cabina di Regia

Il testo per l’autonomia differenziata prevede anche una cabina di regia composta da tutti i ministri competenti e ovviamente assistita da una segreteria tecnica, che si trova al Dipartimento per gli affari regionali e le autonomia della Presidenza del Consiglio. La cabina di regia, comunque, dovrà provvedere a una ricognizione del quadro normativo in relazione a tutte le funzioni amministrative statali e delle Regioni ordinarie, fino all’individuazione delle materie riferibili ai Lep su diritti sociali e civili, garantiti ovviamente in tutto il territorio nazionale.

Ma in che tempi verrà attuata la legge sull’autonomia differenziata? Il Governo avrà 24 mesi per varare uno o più decreti legislativi che determinino i livelli dei Lep. Stato e Regioni, invece, una volta entrato in vigore il ddl, avranno un massimo di 5 mesi per arrivare a un accordo. Le intese, però, potranno durare fino a 10 anni per essere poi rinnovate. Potranno anche terminare prima, a patto che ci sia un preavviso di almeno un anno.

Cosa ne pensano gli esponenti della politica italiana di questo disegno di legge? Giorgia Meloni – via social – ha commentato così: “Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del ddl sull’autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini“.

Elly Schlein, segretaria del PD, invece ha commentato duramente la maggioranza del centrodestra, accusandola di spaccare l’Italia con questo ddl sull’autonomia differenziata.

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