Che rapporto c'è oggi fra Milo Infante e la Rai? Ecco cosa succede fra il giornalista e la sua azienda: i dettagli a seguire
Milo Infante è un noto volto Rai, ma ultimamente fra lui e l’azienda si è creata qualche tensione: cosa è successo?
Il giornalista è una certezza per il Servizio Pubblico e da anni ormai porta ottimi risultati, anche se nessuno sembra riconoscerglielo ufficialmente. Di recente, come sappiamo, fra Milo Infante – che conduce Ore14 – e il programma di Caterina Balivo, La volta buona, si sono create delle tensioni.
La collega di Infante, infatti, ha spesso “rubato la scena” al giornalista, trattando casi di cronaca nera poco prima che ne parlasse lui nella sua trasmissione. Come sappiamo, infatti, i due programmi vanno in onda quasi in contemporanea e le tematiche trattate dovrebbero essere quantomeno differenti, per fare in modo di non pestarsi i piedi a vicenda.
In un’occasione in particolare, Milo Infante ha tagliato un servizio per evitare che fosse ripetuto; Caterina Balivo, invece, dal canto suo non sembra affatto preoccuparsi per la situazione che si è creata in Rai e continua la conduzione del suo programma serenamente. Di recente, però, il collega ha lanciato una frecciatina all’azienda…
Milo Infante lancia una frecciatina alla Rai
Secondo il suo parere, Milo Infante sentirebbe di non essere apprezzato il giusto all’interno della Rai. Ecco cosa ha detto in merito al successo della sua trasmissione: “Se avessi dovuto scommetterci un centesimo quando ho iniziato, quattro anni fa, non l’avrei fatto. Anche perché arriviamo dalle rubriche del tg, non abbiamo il trenta per cento di traino. Eppure, lo share sale dal 5 all’8, al 9 per cento, e siamo più visti anche del programma che ci segue: vuol dire che la gente si sintonizza proprio per vedere noi”.
“Siamo il programma più inosservato nella storia della tv: mai visto un comunicato sugli ascolti record, mai stati citati in una conferenza stampa. Poi, il direttore Paolo Corsini, quando lo sento, mi dice: ‘Non ti chiamo perché non mi dai problemi'”. Ancora, poi, al Corriere della Sera, Milo Infante ha detto: “Ma se un pezzo della Rai ci ignora, la considerazione del Tgr ci consente di arrivare sulle notizie fra i primi. Questo è uno dei motivi del nostro successo”.
Milo, infine, ha dichiarato quanto segue: “Un altro è l’alchimia fra il pubblico e i nostri ospiti, che non rispondono a domande a piacere, ma apportano informazioni, esperienze, elementi di verità. Piace anche che non abbiamo paura di prendere posizione e siamo sempre contro le ingiustizie”. Successivamente, poi, ha anche parlato della polemica secondo cui lui e il suo talk show porterebbero voti alla destra. Cosa ha detto a riguardo?
Le sue parole: “Questa tv porta voti alla destra solo se è al potere la sinistra. Se la premier è Giorgia Meloni e la tv sottolinea un problema di ordine pubblico, non credo che al governo siano contenti”. Successivamente, poi, Milo Infante ha anche parlato delle cause che, nel corso tempo, ha fatto contro la Rai. Ma cosa è successo? “Ho avuto amici che, quando ho fatto causa alla Rai per demansionamento, hanno testimoniato il falso contro di me”. Di cosa parla?
Le cause contro l’azienda
Nel corso del tempo, come accennato, Milo Infante ha vinto quattro cause legali contro la Rai. Ecco cosa ha dichiarato in merito: “La politica non c’entra. Siamo a cavallo tra il Berlusconi IV e il governo Monti e, in Rai, era una fase di transizione folle. Io facevo L’Italia sul due e c’era un vicedirettore che faceva liste di proscrizione infinite degli ospiti, da don Mazzi a tutti i giornalisti del Giornale”.
E ancora: “Gli chiesi di motivare i veti, mi ritrovai a timbrare il cartellino senza niente da fare. Già da ragazzino, se partiva una rissa, intervenivo dalla parte di chi era preso di mira”. Come è arrivato in Rai Milo Infante? Proprio il giornalista ne ha parlato, dichiarando di esser stato chiamato dal Direttore Antonio Marano: “Cercavano un volto del Nord da affiancare a Monica Leofreddi”.
E ancora: “Ero appena diventato direttore di Antenna 3 e non volli mettere in difficoltà il mio editore dimettendomi. La seconda volta, Marano mi fa: ‘Questa è l’ultima chiamata’. Sono passato da essere il direttore di un’emittente lombarda, fresco vincitore dell’Ambrogino d’oro, a fare l’apprendista della tv nazionale: all’inizio, stavo accanto a Monica e facevo una domanda ogni tanto. Ero passato da Tonino Di Pietro il magistrato ad Antonino Di Pietro il dermatologo, tutto un mondo che non conoscevo”.