Ripercorriamo tutta la dolorosa storia della piccola Diana, morta di stenti poichè sua madre Alessia Pifferi l'aveva lasciata sola!
Alessia Pifferi è la madre che ha abbandonato sua figlia per sette giorni con accanto un biberon pieno di latte. Alla morte di Diana la donna si è mostrata sorpresa di quella tragica fine. Perché la bambina non è stata lasciata con suo padre? Di chi è figlia? Scopriamo tutto di seguito!
Leggi anche: Alessia Pifferi: perché i vicini non hanno sentito la figlia piangere? L’ipotesi
Una vicenda che per molti versi ha dell’incredibile, quella di Alessia Pifferi, che – pur di vivere liberamente qualche giorno di passione con il suo compagno – ha lasciato la figlioletta di appena diciotto mesi da sola. Diana è rimasta senza nessuno accanto che potesse darle da bere, mangiare o cambiarle il pannolino non per poche ore, ma addirittura per ben sette giorni, finendo la sua esistenza tra stenti e disperazione. Cosa sappiamo di questa vicenda? Riassumiamo la storia e scopriamo nuovi dettagli!
Chi è il padre della figlia di Alessia Pifferi?
La piccola Diana, figlia di Alessia Pifferi, sarebbe nata da una relazione con un uomo di cui non si conosce l’esistenza. Al tempo la Pifferi sembrerebbe essersi accorta della gravidanza soltanto al settimo mese, per cui non sa nemmeno chi sia il padre della bambina.
Diana è stata partorita dalla Pifferi in casa e sulla bimba aleggerebbe persino il dubbio che non fosse nemmeno registrata all’anagrafe.
Cosa sappiamo di questa vicenda?
Diana era nata il 29 gennaio 2021 nel bagno di una casa. Alessia Pifferi, la donna che l’ha messa al mondo, ha ignorato di essere incinta per sette mesi e non riusciva nemmeno a risalire chi fosse il padre. Dopo aver partorito la bambina ha proseguito la sua vita da single come prima, prendendosi soltanto la minima cura di sua figlia.
Nei suoi vaghi tentativi di mostrarsi lei vittima della vicenda, tra improbabili violenze subite quando aveva dieci anni, a inesistenti deficit mentali mai confessati, Alessia Pifferi, in realtà è stata l’artefice della morte di Diana. Nello scrivere di questa storia, è difficile anche usare la giusta terminologia. Ma, per dovere di cronaca, questo è: Alessia Pifferi ha ucciso sua figlia.
E Alessia Pifferi, al termine del processo, è stata condannata all’ergastolo, il massimo della pena per l’omicidio della figlia Diana. La richiesta del Pubblico Ministero Francesco De Tommasi ha tuonato come un macigno nell’aula del tribunale della Corte di Assise di Milano, ed è stata accolta proprio per fare giustizia a una piccola indifesa.
Riassunto della storia di Alessia Pifferi
Una storia tremendamente dolorosa, quella che riguarda la morte della piccola Diana. Una storia di facile ricostruzione per quanto riguarda la successione dei fatti ma estremamente spiacevole e penosa dal lato umano. Una storia sviluppata nel milanese, tra un appartamento fatiscente di Via Parea, dove Alessia Pifferi viveva con la figlia, e qualche motel, forse, lombardo.
Una storia di una donna-madre che, con molta probabilità, vede sua figlia come un ostacolo per vivere la sua relazione con un uomo conosciuto su internet, del quale lei stessa ha sperato potesse diventare la compagna.
Una storia di speranze? Fatto sta che giovedì 14 luglio 2022 Alessia Pifferi ha preparato la valigia per raggiungere l’uomo e vivere con lui qualche giorno di vacanza a Leffe, in provincia di Bergamo. Niente di male, direbbe qualcuno: una donna e un uomo in procinto di conoscersi meglio e con il desiderio di evadere la quotidianità.
Giusto! Nessun malefatto. Se non per il minuscolo dettaglio, ma enorme come un macigno, che la piccola Diana, di appena diciotto mesi, viene lasciata da sola in casa con soltanto un biberon accanto alla sua culla da campeggio. Il compagno era stato informato che la bimba fosse andata al mare con la zia, per cui era in una situazione di benessere.
Invece la storia ha un’amara verità! La povera Diana, una volta svegliata da quel torpore forse indotto, ha sentito i morsi della fame e il disagio del pannolino sporco. Probabilmente ha pianto per il dolore allo stomaco. Forse ha urlato disperata pronunciando qualche sillaba molto vicina alla parola mamma. Chissà se ha avuto paura, terrore, del buio e del silenzio assordante che l’aveva avvolta, notte e giorno, per una settimana?
Fatto sta che Alessia Pifferi è tornata dopo sette giorni, il 20 luglio 2022 in quella casa e ha trovato Diana immobile, ferma nel lettino che le ha dato l’ultimo povero conforto. Inutili, ovviamente, i soccorsi. Diana era morta di stenti per essere stata abbandonata da quella donna che l’aveva messa al mondo e dato la vita.
I sanitari del 118 e gli inquirenti hanno trovato accanto alla povera Dina un solo biberon e una boccetta di benzodiazepine piena a metà.
Origini di Alessia Pifferi
Alessia Pifferi è nata in Calabria, in provincia di Crotone, ma sembra abbia vissuto a Milano. La madre della donna, Maria Assandri, continua a vivere a Crotone, mentre la sorella Viviana Pifferi risiede nel capoluogo meneghino. Alle due congiunte, la Pifferi, non avrebbe detto nulla della sua partenza e non le avrebbe nemmeno avvisate di aver lasciato la piccola da sola in casa per sette giorni.
Le due donne hanno sempre sostenuto che Alessia abbia sempre e solo pensato a sé stessa, raccontando loro spesso bugie.
Ex marito Franco
Alessia Pifferi, la donna che ha abbandonato da sola in casa la figlia di diciotto mesi per sette giorni, in precedenza è stata sposata. Il suo ex marito oggi vivrebbe in un appartamento accanto al suo, in Via Parea e con lui è rimasta legata per circa dodici anni.
Il matrimonio, finito ormai da tempo, è stato celebrato prima civilmente a Palermo e, in un secondo momento, anche in chiesa. L’uomo ha dichiarato di non aver più rapporti con la Pifferi da quando si sono separati e che quando vivevano insieme lei era diversa. Ecco le sue parole: “Da quando ci siamo separati non ho più rapporti con lei, non so più niente. Quando stavamo insieme però non era così, era un’altra donna”.