Alì Agca, chi è e cosa c’entra con Emanuela Orlandi? Cosa fa oggi e dove si trova?

Perché il nome di Alì Agca è spesso associato a quello di Emanuela Orlandi? Scopri tutta la storia a seguire nell'articolo

Il nome di Alì Agca è strettamente connesso con quello di Emanuela Orlandi, la ragazza che sparì nel 1983 da Roma dopo esser stata a lezione di musica.

Ma cosa c’entra Alì Agca? Questo personaggio è noto in Italia e nel mondo per l’attentata al Papa dell’epoca; dopo avergli sparato nel bel mezzo di una funzione in Vaticano, mentre il Santo Padre passava con la macchina fra i fedeli, l’uomo è stato arrestato e dopo aver scontato la sua pena ha cercato di ricostruirsi una vita.

Oggi ha cambiato nome: da Mehmet Alì Agca è divenuto Ali Alsan, parola che in turco significa “leone”. Purtroppo i suoi guai con la giustizia non sono finiti poiché, in Turchia, sua terra natale, l’uomo ha subìto un processo per appropriazione indebita, per il quale rischia ben 15 anni di reclusione.

Nel 1979, Alì Agca venne arrestato per l’uccisione del giornalista Abdi Ipekci e successivamente evase dal carcere con l’aiuto di Abdullah Catli e grazie alla rete di protezione nota come “lupi grigi”, un gruppo di turchi di estrema destra. Da quel momento, poi, venne portato in Bulgaria. Ma cosa c’entra con la sparizione di Emanuela Orlandi?

Alì Agca: a quale Papa ha sparato?

Il 13 maggio del 1981, Alì Agca provò a uccidere il Papa dell’epoca: Wojtyla. Durante un corteo in Vaticano, infatti, il turco sparò al Santo Padre, ferendolo quasi a morte. I colpi lo raggiunsero sulla mano e sull’addome. Da quel momento venne immediatamente arrestato e fu condannato all’ergastolo in Italia, il 22 marzo del 1986.

Nel 2000, poi, Alì venne estradato in Turchia, dopo aver ricevuto il perdono del Papa, che spesso lo incontrò in carcere. Agca si è sempre detto pentito del suo gesto e dal 2010 è un uomo libero. Oggi, malato di cancro e con poco ancora da vivere, ha deciso di dire la sua verità sul caso di Emanuela Orlandi.

Cosa fa oggi e dove si trova?

Oggi Alì Agca è ancora in Turchia; fino a 10 anni fa, per vivere, si barcamenava nell’ambito immobiliare. Poi, un cittadino italiano gli donò una grossa somma di denaro. È presumibile, quindi, che attualmente non lavori affatto.

Moglie e figli

Alì Agca oggi è sposato con Elena Rossi, una donna nata a Ravenna nel 1967. Lei ha iniziato a scrivergli lettere mentre lui era ancora in carcere: oggi vivono insieme a Istanbul, nonostante lei sia ancora residente a Cervia. In un’intervista del Corriere della Sera, la moglie dell’attentatore di Papa Wojtyla ha raccontato come sia nata la loro storia d’amore.

Elena Rossi ha due lauree ed è nata in una famiglia di agricoltori; il primo contatto con Alì Agca è avvenuto quando lei aveva solamente 14 anni. Dopo essere rimasta impressionata dal suo gesto, infatti, ha iniziato a scrivergli lettere per comprenderne motivazioni e conoscere meglio la sua personalità.

Con il passare degli anni, questo rapporto epistolare è divenuto poi virtuale, passando dallo scambiarsi lettere a mail. 9 anni fa, poi il matrimonio. La moglie di Alì Agca si è convertita all’Islam, sotto sua personale decisione. Oggi si fa chiamare Elena Hilal Agca; nella sua intervista al Corriere, la donna ha ammesso di non aver detto ai suoi genitori chi aveva sposato. Cosa di cui oggi ancora si rammarica.

La coppia non ha avuto figli, o almeno le informazioni circa le loro nozze non riportano questo dato.

Cosa c’entra Emanuela Orlandi?

Alì Agca ed Emanuela Orlandi, come accennato, sono strettamente connessi: all’epoca del rapimento della giovane, infatti, il nome dell’attentatore fu tra i primi a uscire fuori. Si disse che la ragazza era stata fatta sparire per consentire il rilascio del turco. Oggi, finalmente, l’interessato vuole raccontare la verità.

Malato di cancro, Alì sa bene che gli rimane poco da vivere e per questo motivo vuole dire la verità su quanto accaduto a Emanuela Orlandi; ecco le sue parole: “So come sono andate le cose sul caso di Emanuela Orlandi. Ho un cancro e mi resta poco da vivere. Ma prima di morire voglio dirvi tutto quello che so”.

In effetti, Alì Agca da tempo sostiene di sapere la verità sul caso Orlandi e non solo: l’attentatore, oggi uomo libero, vorrebbe raccontare tutto ciò che sa anche sul un altro caso di cronaca che ha sconvolto l’Italia. Stiamo parlando della sparizione di Mirella Gregori, avvenuta poco meno di un mese prima di quella di Emanuela.

A quanto pare, entrambi i rapimenti, secondo Agca, sarebbero avvenuti proprio come risposta all’attentato commesso da lui nei confronti di Papa Giovanni Paolo II. Alì aggiunge: “Voglio rivelare tutta la verità storica, dopo 41 anni di menzogne che stanno infangando il mondo. Ho delle prove documentali indiscutibili: le due ragazzine sono state rapite per ottenere la mia liberazione, non ci sono altri motivi”.

I rapimenti

Alì Agca, quindi, continua a ribadire da anni che le due ragazze, Emanuela e Mirella, siano state rapite per ottenere la sua liberazione, a due anni dall’attentato a Papa Woytjla. Qualche giorno fa, pubblicando un video, il turco ha chiesto di essere ascoltato insieme a familiari, giornalisti e altre personalità vicine alle indagini.

Come sappiamo, oggi è in corso una commissione parlamentare d’inchiesta che si concentra proprio sul caso della scomparsa della Orlandi e della Gregori. Alì Agca si dice così convinto della sua verità, che non ha paura di sostenerla: “Se mentirò anche solo una volta, arrestatemi”. Successivamente, l’interessato è stato intervistato da La Repubblica.

Al noto quotidiano ha detto: “So che in Italia, così come in Turchia, sono considerato un personaggio controverso. Ma sto vivendo gli ultimi anni della mia vita e voglio liberarmi la coscienza da questo pesante segreto. Non ho bisogno di nulla tranne che Dio. Ma la commissione è l’unica e ultima occasione per far trionfare la verità”.

Gli spostamenti di Alì Agca

Alì Agca ha affermato di voler venire a Roma per raccontare la verità su Emanuela Orlandi senza avere alcun favoritismo: il biglietto aereo, infatti, lo comprerà con le sue personali risorse. Ecco le sue parole: “Se mi fanno venire a Roma mi compro da solo il biglietto aereo. Per il momento non ho avuto alcun contatto diretto con i membri, ma sto seguendo il loro lavoro”.

E ancora: “E non mi è sfuggito l’intervento di Simonetta Matone, ex magistrata e deputata, che nel suo discorso ha sottolineato la presenza di documenti inquietanti come le lettere: la mano che rivendica i rapimenti di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sarebbe la stessa che ha scritto per chiedere la mia liberazione”.

Le piste

Perché Emanuela Orlandi e Alì Agca sarebbero connessi? Secondo quest’ultimo, l’unica pista da seguire per risolvere il caso della giovane romana scomparsa nel 1983, è proprio quella che riconduce a lui. Di mezzo ci sarebbe sia l’attentato al Papa, sia i servizi segreti internazionali.

A quanto pare, né la pedofilia, né i festini in Vaticano, né tantomeno la criminalità organizzata avrebbero a che fare con Emanuela Orlandi. Alì dice: “Nessun movente della pedofilia, né criminalità organizzata, che sia mafia siciliana o Banda della Magliana. Ma se la verità non emerge in Parlamento, continueranno a diffondersi bugie e calunnie”.

E ancora, aggiunge: “Basti pensare all’accusa nei confronti della banca vaticana di essere complice di criminali o all’ipotesi che il Papa Santo possa aver partecipato a festini con le ragazzine connessi alle due scomparse. O ancora, al coinvolgimento dello zio di Emanuela, Mario Meneguzzi: sono tutte bugie”.

Dove si trova oggi Emanuela Orlandi?

Alì Agca afferma che sarebbero coinvolti agenti dei servizi segreti di diversi Paesi, non solo quelli italiani. Lo scorso anno, sempre lui aveva dichiarato che Emanuela Orlandi sia viva ancora oggi, nascosta in un convento di clausura. La ragazza, oggi donna, starebbe solamente attendendo di essere liberata dal Vaticano.

Nell’ultima intervista, però, in merito a questa ipotesi, Agca fa un passo indietro: “È un argomento troppo delicato, non posso pronunciarmi a riguardo. Ma ho la certezza che i miei amici abbiano trattato Emanuela Orlandi e Mirella Gregori con dignità e umanità”. Chi sono “i suoi amici”? Purtroppo a questa domanda, per ora, non esiste risposta.

Ancora, riferendosi a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, Alì conclude in questo modo: “Pietro Orlandi ha ragione, dice che la verità è nascosta in Vaticano. E così tutti i papi saranno sempre sospettati. Per me lui è un eroe del nostro tempo che lotta per una causa giusta”. Gli inquirenti ascolteranno quest’uomo o sarà l’ennesima pista inconcludente?

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