A 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, la Rai racconta in una fiction la storia vera dell'uomo che ha inventato radio e televisione!
Guglielmo Marconi è l’italiano universalmente riconosciuto per aver tracciato la storia delle moderne telecomunicazioni. Cosa sappiamo della sua vita? Di seguito scopriamo la sua storia vera, raccontata nella fiction prodotta dalla Rai!
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Chissà cosa avrebbe detto oggi Guglielmo Marconi dell’avvento dei social, lui che con il suo intuito pionieristico ha gettato le basi del mondo moderno! Lungimirante e visionario, Marconi è l’ideatore del primo telegrafo senza fili, antenato della radio e della televisione e di ogni tipo di modernità nel campo della radiocomunicazione. Chi era questo geniale italiano, conosciuto il tutto il mondo per le sue opere? Scopriamo tutto di seguito!
Chi era Guglielmo Marconi?
Nato a Bologna il 25 aprile 1874, da un ricco proprietario terriero, Giuseppe, e da un’irlandese, Anne Jameson, a sua volta figlia di un distillatore di whiskey, Guglielmo Marconi ricevette l’istruzione elementare in casa, proseguendo gli studi prima a Firenze poi a Livorno. Fin da ragazzo mostrò una propensione naturale verso il mondo delle scienze e l’elettromagnetismo. Grande visionario, iniziò i suoi esperimenti trafficando con fili di rame, metalli e circuiti, su ispirazione delle autorevoli lezioni di fisica di Vincenzo Rosa a Livorno e di Augusto Righi a Bologna.
Entrambi i suoi genitori furono al suo fianco, sostenendolo anche economicamente fin dalla costruzione dei suoi primi rudimentali apparecchi per la trasmissione e la ricezione delle onde elettromagnetiche. Appena ventenne trascorreva le sue giornate nella casa di famiglia, Villa Grifone, rintanato nella stanza dei Bachi. Fu lì che realizzò il trasmettitore e la prima antenna, posizionandola a una distanza sempre maggiore dalla villa, per inviare il segnale ogni volta un po’ più lontano.
Esperimento dopo esperimento, nella primavera del 1895 sistemò un’antenna oltre la collina dei Celestini, a circa due chilometri di distanza dal trasmettitore. Fu un vero successo: le sue intuizioni erano esatte! Era quindi possibile utilizzare le onde elettromagnetiche per comunicare a distanza, oltrepassando anche ostacoli fisici come colline e montagne.
Marconi, quindi, è l’artefice dell’alba delle radiocomunicazioni, passando con la sua genialità visionaria dalla sua stanza-laboratorio a due punti separati dall’Oceano Atlantico, tra due continenti.
La storia vera
Quello che abbiamo raccontato è la messa a punta di un dispositivo radio che utilizza le onde elettromagnetiche per inviare segnali a distanza. Guglielmo Marconi, quindi, tentò inutilmente di avere l’appoggio delle autorità italiane per perfezionare la sua invenzione. Incoraggiato dalla madre, quindi, decise di trasferirsi in Inghilterra, dove le Poste inglesi erano molto interessate al brevetto. Oltre Manica, Marconi mise a punto un esperimento per la trasmissione di segnali radio a quattordici chilometri di distanza, brevettandolo.
Il perfezionamento del dispositivo procedette così a ritmi rapidissimi, culminando il 12 dicembre 1901 nella prima trasmissione radio transatlantica, tra Poldhu, in Cornovaglia, e Signal Hill, a Terranova. Per i fisici e i matematici del tempo tale impresa era ritenuta impossibile da fisici e matematici. Marconi, invece, aveva ragione: “gli strati ionizzati dell’alta atmosfera consentono la riflessione dei segnali elettromagnetici e, dunque, il superamento della curvatura terrestre”.
Marconi dimostrò con successo che la telegrafia senza fili poteva funzionare anche a grandissime distanze e, per tanti anni a venire perfezionò i suoi apparati radio, diventando il primo imprenditore nel settore. Grazie a tutto ciò, nel 1909 ricevette il premio Nobel per la Fisica “in riconoscimento del suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili”.
Purtroppo per la sua memoria, però, il primato dell’invenzione della radio gli venne contestato. Dopo la sua morte, avvenuta a Roma nel 1937, la Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1943 l’attribuirà a Nikola Tesla. Ma la scoperta, nel resto del mondo, continuerà a essere attribuita per sempre a Marconi.
Tornato in Italia, nel 1929 Guglielmo Marconi venne nominato alla Presidenza del Consiglio nazionale delle Ricerche dopo la destituzione, a opera del regime fascista, del matematico Vito Volterra, Il 17 giugno 1929 Vittorio Emanuele III conferì a Marconi il titolo ereditario di marchese. Una volta entrato in politica, venne nominato senatore, mostrando la sua vicinanza, anche ideologica, al fascimo.
La morte
Guglielmo Marconi morì a Roma, il 20 luglio 1937, a seguito di una crisi cardiaca. Aveva 63 anni. In segno di lutto, quello stesso giorno le stazioni radio di tutto il mondo hanno interrotto contemporaneamente per due minuti contemporaneamente le trasmissioni.
Ai funerali di Stato, svolti a Roma il 21 luglio nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, parteciparono gran parte delle autorità politiche e del mondo accademico, compreso il capo del governo Benito Mussolini, oltre a tantissime persone del popolo. Le sue spoglie oggi sono custodite a Sasso Marconi, in un mausoleo predisposto presso la casa paterna di Villa Griffone, dove hanno sede anche un museo e una fondazione a lui dedicati.
Cosa ha inventato Guglielmo Marconi?
Guglielmo Marconi ha inventato un sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, la telegrafia senza fili o radiotelegrafo. Tali ideazioni ebbero ampia diffusione, portando allo sviluppo della radio e della televisione. Da lì presero il via tutti i moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione che utilizzano le comunicazioni senza fili. In poche parole, l’intuito di Marconi ha aperto le porte alla comunicazione istantanea dei dispositivi odierni.
Moglie
Con una vita sentimentale piuttosto complessa, Guglielmo Marconi ha avuto due matrimoni da cui sono nati cinque figli, di cui una morta poco dopo la nascita.
La prima moglie dell’inventore fu Beatrice O’Brien, nobildonna figlia del barone Edward O’Brien, sposata nel marzo 1905. Nonostante la nascita di tre figli, il matrimonio tra i due naufragò dopo 19 anni di vita insieme. Si pensa che la frequente assenza di lui, dovuta ai suoi impegni lavorativi e alla forte ambizione, sia stata una delle motivazioni principali che portò alla separazione della coppia. Da questo primo matrimonio nacque anche un’altra figlia, Lucia, morta appena la sua nascita.
Nel 1927, dopo il divorzio da Beatrice, Marconi si è risposato nuovamente, questa volta con Maria Cristina Bezzi-Scali, anche lei nobile anche se italiana. Celebrato con rito religioso, questo secondo matrimonio, secondo le cronache del tempo, fu più sereno e durò fino al 1937, anno della morte dell’inventore.
Figli di Guglielmo Marconi
Dal primo matrimonio con Beatrice O’Brien nacquero tre figli: Degna Marconi (1908 – 1998), Giulio Marconi (1910 – 1971) e Gioia Marconi (1916 – 1996).
Dalle seconde nozze con la seconda moglie, Maria Cristina Bezzi-Scali, Marconi vide nascere la sua ultimogenita, Maria Elettra Marconi (1930): oggi ha 94 anni e ha il titolo nobiliare di principessa. Tutti i figli di Guglielmo Marconi, pur mantenendo un certo legame con il suo patrimonio scientifico e culturale, non raggiunsero la medesima fama del padre.
Fiction Rai dedicata a Marconi
A 150 dalla nascita di Guglielmo Marconi, la Rai rende omaggio alla sua genialità con la fiction Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo. Diretta da Lucio Pellegrini, la mini serie è in onda su Rai Uno in due serata. A indossare i panni dello scienziato e inventore italiano è Stefano Accorsi, mentre Marconi giovane è interpretato invece da Nicolas Maupas. Nel cast troviamo Fortunato Cerlino, nel ruolo di Benito Mussolini, Cecilia Bertozzi in quello della moglie, Carolina Michelangeli in quello della figlia, Alessio Vassallo in quello di Achille Martinucci, il braccio destro del Ministro dell’Educazione Nazionale.
La fiction è stata girata nei luoghi reali dove ha vissuto Marconi, tra l’Emilia-Romagna e il Lazio. Villa Grifone, residenza della sua famiglia, oggi è sede della Fondazione Guglielmo- Museo Marconi. Tra le altre location, troviamo anche Palazzo Venezia a Roma, la sala del Mappamondo, dove è girata la scena del confronto tra lo scienziato e il Duce, Villa Torlonia, dove visse Mussolini, e il Museo Storico della Comunicazione. Per le scene sul panfilo Elettra, la casa laboratorio di Marconi, è stato ricostruito in studio un modello di 27 metri.