Chico Forti patrimonio: quanti soldi ha vinto a Telemike? Cosa ha fatto e perché è finito in carcere?

Cosa è successo a Chico Forti? Tutto quello che c'è da sapere a seguire nel nostro articolo: scopri i dettagli

A quanto ammonta il patrimonio di Chico Forti? Non tutti sanno che l’ex produttore televisivo, tristemente noto per la sua vicenda giudiziaria, è stato uno dei concorrenti di Telemike.

Proprio nel programma condotto da Mike Bongiorno, Chico Forti vinse ben 80 milioni di vecchie lire. Dopo la vittoria nella trasmissione, quindi, si trasferì a Miami, dove poi – purtroppo – è stato arrestato e condannato all’ergastolo: sulla sua testa pende l’accusa di omicidio nei confronti di Dale Pike.

Il caso di Forti è divenuto internazionale; l’Italia, l’America e il mondo tutto si interrogano se sia colpevole o innocente, ma quello che è successo in Florida nel 1998 a tratti è ancora oggi un vero e proprio mistero. Cosa è successo, dunque? In maniera totalmente inaspettata, la vicenda intricatissima di Chico si fonde con un altro famoso crimine.

Stiamo parlando dell’assassinio di Gianni Versace, avvenuto il 15 luglio del 1997. Solo sette mesi prima del ritrovamento del cadavere di Dale Pike, rinvenuto il 16 febbraio del 1998. Dopo quasi 25 anni di carcere, dunque, a quanto ammonta il patrimonio di Chico Forti? E cosa sappiamo, ancora, sul caso?

A quanto ammonta il patrimonio di Chico Forti?

Come abbiamo detto, Chico Forti vinse 80 milioni a Telemike e subito dopo si trasferì in Florida, precisamente a Miami. La vincita dell’attuale detenuto lo rese ricco e famoso: l’ex produttore televisivo riuscì ad accaparrarsi la cifra innanzi tutto per la sua memoria e poi rispondendo alle domande sul windsurf, sport di cui era appassionato.

Di lui, Mike Bongiorno disse: “Uno con la memoria di Chico Forti non l’ho mai visto in vita mia”. Nella sua vita, Chico Forti ha fatto di tutto: è stato campione di windsurf, campione del programma televisivo, stuntman, produttore televisivo, presentatore, immobiliarista, organizzatore di sfilate di moda e molto altro ancora.

Enrico Forti, vero nome di Chico, è tutt’altro che uno sprovveduto: parla ben sette lingue e fra queste troviamo il giapponese e il polinesiano. I soldi vinti nel programma di Mike Bongiorno lo portarono a trasferirsi a Miami, dove fece il fortunato incontro con Heather Cane, una ex modella divenuta sua moglie e madre dei suoi tre figli.

Attualmente non sappiamo a quanto ammonti il patrimonio di Chico Forti: è probabile, infatti, che a causa della condanna e delle spese legali onorate in questi 24 anni di carcerazione, l’ex produttore televisivo abbia visto congelati i suoi beni e i suoi soldi. In merito a questo, infatti, non ci sono notizie certe.

Cosa c’entra Chico Forti con il Delitto Versace?

La vita di Chico Forti ha iniziato a subire qualche scossone proprio il 15 luglio del 1997, quando a pochi chilometri dalla sua abitazione venne ucciso lo stilista Gianni Versace. Il fratello della nota Donatella venne raggiunto da due colpi di pistola, lasciando il mondo della moda e non solo sotto shock.

Dopo sette giorni di ricerche, finalmente, la Polizia trovò il suo assassino: Andrew Cunanan, morto suicida su un’imbarcazione. Si tratta di un ex gigolò omosessuale di alto bordo, probabilmente ossessionato da Versace: quel che pare certo è che i due si conoscessero. Dopo l’uccisione dello stilista, il suo omicida si sparò dritto in faccia su una casa galleggiante, proprio a Miami.

E cosa c’entra, allora, Chico Forti con questa storia? In quel momento, in Florida, l’italiano era un uomo di punta: giornalista, uomo d’affari e produttore. Dopo la morte di Versace, decise di acquistare la casa galleggiante dove Cunanan si era suicidato, accogliendo giornalisti di tutto il mondo pronti a indagare sull’assassinio.

L’indagine diventò presto un docufilm dal titolo Il sorrido della Medusa, trasmesso nell’autunno del 1997 sulla Rai e poi in Francia. In quell’occasione Forti aveva messo in fila tutti gli elementi critici del caso, avanzando profonde perplessità su come la storia era stata raccontata.

In un’intervista di qualche anno fa dal carcere di Miami, infatti, Chico Forti disse: “Io non so chi uccise Gianni Versace, penso però che non sia stato Cunanan”. È possibile, quindi, che l’ex produttore televisivo stia scontando una condanna che non gli spetta per via di ritorsioni a causa dalle sue indagini sulla morte di Gianni Versace?

La morte di Dale Pike

Dopo la morte di Versace, il 15 febbraio del 1998, viene ritrovato il cadavere di Dale Pike, un uomo di 42 anni, figlio di Anthony Pike, titolare di un albergo a Ibiza che negli anni Ottanta era diventato teatro di molti eccessi e aveva accolto molti personaggi noti nel mondo dello spettacolo internazionale.

Chico Forti in quel periodo stava comprando proprio quell’hotel, che nel frattempo era finito in disgrazia. Il prezzo di vendita era di un milione e mezzo di dollari. La firma del produttore televisivo era già stata apposta sul contratto del notaio. Dale Pike, quindi, arrivò da Ibiza a Miami per concludere l’affare.

Chico, per fare una cortesia a suo padre, era andato a prendere Dale, suo figlio, in aeroporto. I due non si conoscevano di persona. Forti, quindi, lo aveva successivamente lasciato vicino a un ristorante, dove Pike Jr. aveva appuntamento con degli amici e si era poi a sua volta recato nel secondo aeroporto di Miami, dove attendeva l’arrivo di suo suocero.

Il pomeriggio successivo all’incontro fra Chico Forti e Dale Pike, il cadavere di quest’ultimo fu ritrovato completamente denudato su una spiaggia frequentata dai surfisti e dagli abitudinari di incontri notturni gay. Secondo l’accusa, l’ex produttore televisivo sarebbe l’assassino o il mandante dell’uccisione del figlio di Anthony Pike.

Ma quale sarebbe il movente? Secondo molti, Dale voleva opporsi alla decisione del padre di vendere l’hotel a Chico Forti, temendo che quest’ultimo volesse truffarlo. In realtà, a quanto pare, la truffa era capovolta: Pike Senior, bisognoso di soldi, stava cedendo all’italiano attualmente detenuto un immobile di cui ormai possedeva solamente il 5%.

Perché Chico Forti è stato arrestato?

L’arresto di Chico Forti è dipeso, sostanzialmente, da una grossa bugia detta proprio da lui alla Polizia; il vincitore di Telemike dichiarò di non aver mai incontrato Dale Pike in aeroporto. Tanto bastò per far ricadere su di lui ogni sospetto: in un primo momento venne accusato di truffa, poi, successivamente – dopo esser stato assolto da questa accusa – venne condannato all’ergastolo per omicidio volontario.

La condanna

Perché Chico Forti ha mentito sull’incontro in aeroporto con Dale? Ecco la sua risposta a questa domanda: “Ho avuto paura, mi avevano detto che avevano trovato morto anche il padre e ho perso la testa”. Il padre, Anthony, però non era affatto stato ucciso, ma anzi si trovava in una stanza proprio lì accanto.

Stando alle indagini, però, non esistono prove schiaccianti sulla colpevolezza di Forti: il suo DNA non era presente sul luogo del delitto e il movente non sarebbe così fondato da “giustificare” un tale reato. Soprattutto se si pensa che alla fine era proprio Pike a voler truffare Chico. Insomma, davvero un gran caos.

Il 15 giugno del 2000, senza se e senza ma, l’ex produttore televisivo viene condannato all’ergastolo: quello che emerge è che Dale Pike, prima di morire, aveva scritto un messaggio alla sua fidanzata; alla ragazza aveva detto che andava a Miami a incontrare un uomo molto importante, a cui proporla per farla entrare in un film.

Poche ore prima di partire, poi, aveva avuto un brutto colloquio telefonico – testimoniato anche durante il processo – con un uomo tedesco che aveva più volte truffato la famiglia Pike, rubando loro molti soldi. L’interessato era noto alle forze dell’ordine per via dei suoi precedenti penali: in quel periodo viveva a Miami e aveva fatto conoscere Chico Forti proprio a Anthony Pike.

La giuria

Come sappiamo, in America serve l’unanimità di tutti i giurati popolari: i 12 presenti al processo di Chico Forti hanno votato per la sua colpevolezza, ma la testimonianza di una di loro, Veronica Lee, all’epoca 20enne, aveva sconvolto tutti. La ragazza, infatti, disse: “Sono stata quasi costretta a votare così”.

E ancora: “Mi bullizzavano, io provavo a dire che non c’era nulla contro Forti, gli altri mi deridevano e io andavo in bagno e piangevo. Ma non era giusto con quei pochi elementi condannarlo oltre ogni ragionevole dubbio”. Se avesse votato per l’innocenza di Forti, le sorti di quest’ultimo sarebbero state ben diverse.

Sull’innocenza di Chico Forti, comunque, si è pronunciato anche il fratello minore della vittima; queste le parole di Brad Pike“L’assassinio di mio fratello è stata una tragedia che mi ha perseguitato per due decenni. Ma aggiungere alla sua scia un uomo innocente che soffre, è una beffa troppo grande. Perciò io chiedo, per favore, che il signor Forti venga rilasciato dalla reclusione per evitare ulteriori sofferenze inutili e ingiustificate”.

Il ritorno in Italia

Oggi Chico Forti è in Italia, di nuovo, dopo 24 anni di carcere. Il Governatore della Florida e l’ex segretario di Stato si sono detti favorevoli al suo trasferimento nel Paese d’origine, a patto, però, che la sua pena venga scontata. In America, comunque, tutti riferiscono che sia sempre stato un detenuto modello.

Giorgia Meloni ha atteso Forti in aeroporto e al suo arrivo, la Presidente del Consiglio lo ha immediatamente udito dire: “Non vedo l’ora di abbracciare mamma Maria”. La donna, oggi 96enne, aveva ormai perso le speranze di rivedere suo figlio: il caso Forti andrà incontro a un nuovo processo? Al momento non possiamo esserne sicuri.

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