Il significato di sionismo: chi sono i sionisti? Spiegazione più semplice

Sionismo significato: chi sono i sionisti? Spiegazione semplice e generale sui termini, senza dimenticare quanto sta accadendo in Palestina

I termini Sionismo e Sionisti si sentono sempre più spesso, a causa del genocidio in corso del popolo palestinese, ma forse non tutti sanno cosa significhino esattamente. Vediamo di fare chiarezza.

In generale: il sionismo indica un movimento politico e sociale che promuove il diritto degli ebrei a un’entità statale e a una patria nazionale in Israele. Il movimento ha avuto origine nel XIX secolo e ha guadagnato slancio con l’obiettivo di stabilire uno stato ebraico indipendente in Palestina.

Questo articolo si limita a riportare i significati generali dei termini. Senza dimenticare chi sono realmente i sionisti: ossia coloro che supportano politiche discriminatorie e oppressive contro i palestinesi, inclusa l’espansione degli insediamenti ebraici nei territori occupati, la costruzione del muro di separazione in Cisgiordania, il blocco economico e l’assedio di Gaza, e la negazione dei diritti umani fondamentali ai palestinesi.

Chi sono i sionisti? E qual è il significato di Sionismo?

I sionisti sono coloro che sostengono il sionismo, un movimento politico e nazionalista che promuove l’insediamento ebraico in Terra d’Israele, e in seguito lo sviluppo e la protezione dello Stato di Israele. Il termine “sionismo” deriva da “Sion”, un altro nome per Gerusalemme, e ha avuto origine alla fine del XIX secolo.

Per una versione ancora più semplificata, che è lo scopo di questo articolo, possiamo dire che i sionisti sono gli ”antagonisti” dei palestinesi. 

I sionisti sono persone che sostengono l’idea di creare e sostenere uno Stato ebraico in Terra d’Israele. Questo movimento ha portato alla fondazione dello Stato di Israele nel 1948. I sionisti vedono Israele come il luogo in cui gli ebrei possono vivere liberamente e in sicurezza, rifuggendo dalla persecuzione storica.

D’altra parte, i palestinesi sono le persone che abitavano in quella stessa terra prima della fondazione di Israele. Molti di loro sono stati costretti a lasciare le proprie case e sono diventati rifugiati a causa del conflitto israelo-palestinese. Per i palestinesi e i loro sostenitori, i sionisti rappresentano coloro che hanno preso le loro terre e li hanno costretti a vivere sotto occupazione militare o in condizioni di difficoltà nei territori occupati.

Controversie legate al Sionismo

Dislocazione dei Palestinesi: Una delle controversie più significative riguarda la dislocazione dei palestinesi per fare spazio alla creazione dello stato di Israele nel 1948. Questo evento, noto come la Nakba (“catastrofe” in arabo), ha portato all’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro case e alla creazione di rifugiati palestinesi che rivendicano il diritto al ritorno nelle loro terre.

Occupazione dei Territori Palestinesi: Dopo la guerra del 1967, Israele ha occupato la Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, territori che sono diventati il cuore del conflitto israelo-palestinese. Israele è accusato di pratiche colonialiste e di violazioni dei diritti umani nei confronti dei palestinesi, inclusa la costruzione di insediamenti illegali in Cisgiordania e la costruzione del muro di separazione.

Discriminazione e Nazionalismo Ebraico: Il sionismo promuove un nazionalismo ebraico esclusivo che discrimina le minoranze non ebraiche all’interno di Israele, compresi i cittadini arabi israeliani.

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