Carlotta Ferlito a Verissimo racconta la malattia della mamma e cosa le è successo: ecco il video e cosa fa adesso
Durante la puntata del 28 aprile di Verissimo, Carlotta Ferlito ha svelato a Silvia Toffanin il difficile momento che sta attraversando a causa della malattia di sua madre. Ha condiviso il dolore di assistere impotente al progressivo peggioramento della madre, affetta da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), definendo questa esperienza come il dolore più grande che abbia mai provato.
Inoltre, Ferlito ha avuto il coraggio di raccontare le umiliazioni fisiche e psicologiche che ha subito durante i suoi allenamenti come ginnasta. Queste esperienze hanno contribuito alla sua decisione di interrompere la sua carriera dopo la seconda Olimpiade.
La malattia della mamma
Carlotta Ferlito ha apertamente condiviso con Silvia Toffanin durante la puntata di Verissimo il difficile momento familiare che sta vivendo a causa della malattia di sua madre. Sua madre è affetta da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e recentemente è stata trasferita in un hospice.
Con profonda tristezza, Carlotta ha rivelato che la situazione della madre è irreversibile: «La mia mamma non sta bene e non starà meglio». Queste parole mostrano la consapevolezza della gravità della situazione e la difficoltà nel fronteggiare la prospettiva di una perdita imminente.
Carlotta ha raccontato che la madre ha espresso il desiderio di essere trattata con rispetto e dignità: «Non mi trattate da stupida, non fate come se fossi un burattino, voglio essere cosciente». Queste parole evidenziano la sua forte volontà di mantenere il controllo sulla sua vita e sulla sua dignità, nonostante la malattia.
La ginnasta olimpica ha condiviso il dolore più grande che sta vivendo, osservando giorno dopo giorno il progressivo deterioramento della salute di sua madre. Nonostante la sofferenza, Carlotta sta cercando di affrontare la situazione con forza e serenità, cercando di accompagnare sua madre nella sua lotta.
Cosa è successo a Carlotta Ferlito?
Carlotta Ferlito ha condiviso con Silvia Toffanin un altro aspetto doloroso della sua vita: gli abusi subiti durante gli anni in cui ha praticato ginnastica artistica a livello agonistico. Questi abusi comprendevano episodi di umiliazione sia fisica che psicologica.
La ginnasta ha sottolineato il supporto fondamentale ricevuto dalla madre nel momento in cui si confidava riguardo agli abusi subiti. Ricorda un episodio particolarmente grave in cui ha ricevuto uno schiaffo durante un allenamento, il che ha spinto suo padre a prendere immediatamente un volo da Catania per raggiungerla a Milano.
Carlotta ha raccontato di frasi umilianti che le venivano rivolte dagli allenatori, come «non vali niente» o «sei grassa come un maiale». Queste parole hanno lasciato un segno profondo in lei, definendole “traumi che ti porti dentro”. Nonostante gli abusi subiti, ha scelto di non denunciare per paura di essere esclusa dall’ambiente sportivo. È solo dopo la sua seconda Olimpiade che ha trovato la forza di denunciare, affermando di non essersi mai pentita di averlo fatto.
L’esperienza degli abusi e il successivo abbandono della ginnastica hanno lasciato segni profondi nella vita di Carlotta. Ha confessato di aver sofferto di disturbi alimentari dopo aver smesso di allenarsi, sentendosi meno amata e apprezzata senza la sua identità di ginnasta. Questo momento di transizione ha portato a una crisi di identità e a un periodo di insicurezza emotiva.
Inoltre, ha evidenziato la sua volontà di condividere la sua storia per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli abusi nell’ambiente sportivo e per incoraggiare altre persone a non tacere e a denunciare situazioni simili.