Antonio Scurati, chi è il giornalista censurato dalla Rai? Dalla vita privata all’orientamento politico fino ai libri, conosciamolo insieme

Giornalista censurato dalla Rai, Antonio Scurati ha una carriera accademica da dieci e lode, oltre a essere autore di romanzi memorabili!

Antonio Scurati, giornalista italiano e scrittore autorevole anche all’estero, è stato censurato dalla Rai per un suo monologo scomodo alla televisione di Stato. Sicuri di conoscere tutto su Scurati? Scopriamo tutto sulla sua vita, sia pubblica sia privata!

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Accademico, scrittore e giornalista, Antonio Scurati è stato censurato dalla Rai per un suo intervento che consisteva in una versione ridotta di un articolo pubblicato su Repubblica. Nel suo monologo l’autore ricorda l’assassinio di Giacomo Matteotti e le stragi nazifasciste delle Fosse Ardeatine, di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto, con esplicite accuse verso Fratelli d’Italia, partito membro della maggioranza a sostegno del Governo Meloni, di non aver mai “ripudiato il suo passato neo-fascista”.

Scopriamo di seguito tutto sul docente universitario e intellettuale italiano di elevato spessore culturale e storico!

Età

Antonio Scurati ha 55 anni: è nato a Napoli il 25 giugno 1969, sotto il segno zodiacale del cancro.

Biografia

Nato a Napoli, Antonio Scurati ha scelto come città adottiva Milano, dove attualmente vive. Dopo la laurea in Filosofia all’Università Studi di Milano, ha proseguito gli studi in Francia, presso l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. La sua formazione è poi continuata all’Università di Bergamo, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo. Nella stessa sede universitaria, successivamente, ha coordinato il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza e ha tenuto un corso come docente di Teorie e tecniche del linguaggio televisivo.

Nel 2005 è diventato ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione e nel 2008 si è trasferito all’Università IULM di Milano, dove attualmente è professore associato e svolge attività nell’ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa e del Laboratorio di Oralità e Retorica nelle lauree triennali. Nella stessa università è anche co-direttore del master di scrittura Arti del racconto, insieme a Gianni Canova, in cui tiene corsi dedicati all’epica e alla scrittura narrativa basata su documenti.

Scurati, oggi, è editorialista del Corriere della sera. Nel 2019 ha ottenuto il premio Ambrogino d’Oro, mentre nel 2020 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Vita privata

Della vita privata del giornalista e docente universitario non si conosce molto molto. Anche tramite i social, Antonio Curati non lascia trapelare molto su quello che non la sfera professionale. Sappiamo, tramite una confessione in un suo editoriale sul Corriere della sera, sul quale si interroga sul significato attuale dell’essere un buon padre, che ha una compagna dalla quale ha avuto una bimba, M., nata nell’inverno del 2021, in piena pandemia, quando lo scrittore aveva cinquant’anni. Dieci anni prima, però quando di anni ne aveva quaranta, Scurati è diventato padre per la prima volta.

Moglie e figli di Antonio Scurati

Come dicevamo, Antonio Scurati, il giornalista censurato dalla Rai, ha dunque due figlie. La sua primogenita si chiama Lucia ed è figlia della prima compagna, dalla quale è separato: è nata nel giugno del 2009. Lucia oggi è un’adolescente e frequenta la scuola secondaria di primo grado. La seconda figlia è nata invece all’inizio del 2021, del suo nome sappiamo solo l’iniziale, M.

Genitori e famiglia d’origine

Come dicevamo, dello scrittore e docente universitario fondatore e co-direttore del Master in Arti del Racconto presso l’Università IULM di Milano, si sa meno di nulla in quanto Scurati ha sempre protetto la sua privacy.

Quando, nel 2019, ha vinto il Premio Strega per il libro M. Il figlio del secolo, ha dedicato la vittoria ai suoi nonni, ai genitori e a sua figlia Lucia: “Dedico la vittoria ai nostri nonni e ai nostri padri, che furono prima sedotti e poi oppressi dal fascismo, soprattutto quelli che tra loro trovarono il coraggio di combatterlo armi alla mano. Vorrei dedicare il premio anche ai nostri figli, con l’auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto cent’anni fa, in modo particolar e a mia figlia Lucia”. 

Orientamento politico di Antonio Scurati

Antonio Scurati, lo scrittore censurato dalla Rai per il suo monologo in memoria del 25 aprile, festa della liberazione, è un fermo sostenitore dell’antifascismo.

Libri

Antonio Scurati ha esordito come scrittore nel 2002 con Il rumore sordo della battaglia. Tre anni dopo, nel 2005, ha pubblicato Il sopravvissuto (Premio Campiello) e negli anni seguenti: Una storia romantica (Premio SuperMondello), Il bambino che sognava la fine del mondo (2009), La seconda mezzanotte (2011), Il padre infedele (2013), Il tempo migliore della nostra vita (Premio Viareggio- Rèpaci e Premio Selezione Campiello). La fuga di Enea, Salvare la città in fiamme. Del 2006 è il saggio La letteratura dell’inesperienza, seguito da altri studi. Del 2018 è M. Il figlio del secolo, primo romanzo di una tetralogia dedicata al fascismo e a Benito Mussolini: in vetta alle classifiche per due anni consecutivi, vincitore del Premio Strega 2019; del 2020, il secondo capitolo M. L’uomo della provvidenza mentre il terzo capitolo M. Gli ultimi giorni dell’Europa è uscito nel 2022 (Bompiani).
Nel 2023, infine, è uscito Fascismo e populismo. Mussolini oggi.

Monologo completo di Antonio Scurati

Nell’aprile del 2024, Antonio Scurati è stato inizialmente invitato come ospite della puntata del 20 aprile del programma Che Sarà…, in onda su Rai Tre, dove avrebbe dovuto esporre un monologo sul 25 aprile, anniversario della liberazione d’Italia.

Tuttavia, l’intervento di Scurati è stato annullato, scelta criticata dai partiti di opposizione e dal sindacato interno Usigrai, nonché dalla stessa conduttrice del programma, Serena Bortone.

Il direttore dell’Approfondimento della Rai, Paolo Corsini, e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno entrambi negato le accuse di censura, sostenendo invece che la scelta fosse dovuta a divergenze sul compenso economico da destinare a Scurati, Tale versione, però, è stata smentita sia dall’autore, che ha definito il commento di Meloni “una violenza” nei suoi confronti”.

Serena Bortone, comunque, ha letto di persona il monologo durante la puntata di Che sarà… Ecco il testo completo: “Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania”.

“In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati”.

“Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via”.

“Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023)”.

“Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.

Il testo integrale dell’intervento di Scurati, condiviso per la prima volta da Giorgia Meloni su Facebook, è stato poi ripubblicato dai giornali e letto anche da Massimo Gramellini e Roberto Vecchioni durante la puntata del 20 aprile della trasmissione In altre parole, in onda su LA7.

Curiosità sul giornalista censurato dalla Rai per il suo monologo

Tre curiosità su Antonio Scurati? Leggiamole di seguito!

  • Nato a Napoli, è cresciuto tra Venezia e Ravello e vive a Milano.
  • Nel 2007 ha realizzato per Fandango, insieme a Lorenzo Scurati, il documentario La stagione dell’amore, film che indaga la vita erotica nell’Italia contemporanea, riprendendo l’inchiesta realizzata nel 1965 da Pier Paolo Pasolini in Comizi d’amore.
  • Il suo libro, M. Il figlio del secolo, vincitore del Premio Strega 2019, è oggi in corso di traduzione in quaranta paesi e diventerà una serie televisiva prodotta da Wildside e The Apartment.

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