Perché Amadeus va via dalla Rai? Noto volto della musica italiana rivela la sua opinioni sui motivi «Aveva tante pressioni»
L’uscita di Amadeus dalla Rai ha scosso profondamente il mondo dello spettacolo. L’addio di una delle figure di spicco della televisione pubblica ha generato un’ondata di incertezza, poiché con lui potrebbe andarsene una parte significativa di telespettatori e anche di professionisti del settore. Un esempio lampante di questo possibile effetto è il maestro Beppe Vessicchio, storico collaboratore di Amadeus, che sembra essere pronto a seguirlo nel nuovo percorso al Nove, nel caso in cui il conduttore lo chiamasse.
In una recente intervista al Corriere della Sera, Vessicchio ha dichiarato apertamente il suo rispetto e la sua stima nei confronti di Amadeus, affermando di essere sempre disponibile a lavorare con lui. Tuttavia, ha sottolineato che la sua decisione dipenderà dai contenuti proposti, poiché attualmente ha obiettivi e progetti nel campo della musica che lo appassionano profondamente. L’artista ha lasciato intendere che sarebbe felice di valutare eventuali opportunità di collaborazione con Amadeus, qualora queste fossero in linea con i suoi interessi e le sue ambizioni professionali.
Perché Amadeus ha lasciato la Rai?
Il maestro Beppe Vessicchio ha espresso una visione chiara sul motivo per cui Amadeus abbia deciso di lasciare la Rai, evidenziando le complesse dinamiche interne all’azienda pubblica. Secondo Vessicchio, la Rai è diventata un luogo in cui il governo interno è soggetto a numerose pressioni, e questo potrebbe aver influito sulla decisione di Amadeus di intraprendere un nuovo percorso. L’artista ha un’identità e una sensibilità proprie, e potrebbe essere difficile per lui trovare spazio all’interno di un’organizzazione così strutturata, dove i format televisivi sono ben consolidati.
Inoltre, Vessicchio evidenzia le sfide che comporta lavorare in Rai, sottolineando che il potere all’interno di una struttura così complessa può essere limitato. Amadeus potrebbe aver cercato maggiore autonomia e libertà decisionale, motivo per cui ha scelto di passare al Nove.
Infine, Vessicchio mette in luce la difficoltà di affermarsi in Rai, dove le strutture preesistenti tendono a esercitare un forte controllo sulle decisioni e sulle iniziative. Amadeus, negli ultimi anni, potrebbe aver compreso l’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e concentrarsi sul proprio percorso personale.
«In Rai è complicato perché le strutture che la governano sono potenti: direttori di rete, vicedirettori, responsabili di palinsesto, i capistruttura appartengono a una rete già consolidata che tenderà a tirare la corda dalla propria parte. Amadeus ha fatto bene negli ultimi anni perché aveva capito che doveva accentrare su di sé tutto prendendosi la responsabilità di qualunque cosa».
L’opinione di Vessicchio su Sanremo
Il maestro Beppe Vessicchio ha riconosciuto l’eccezionale capacità di Amadeus nel gestire il Festival di Sanremo, soprattutto durante l’edizione straordinaria tenutasi durante la pandemia, caratterizzata dalla mancanza di pubblico fisico all’Ariston. Questa situazione senza precedenti ha posto sfide uniche, eppure Amadeus ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e gestione del fenomeno festival.
Il maestro ha elogiato il coraggio di Amadeus nel seguire la sua visione, non temendo di allontanarsi dagli schemi tradizionali. Anche se inizialmente sembrava che il conduttore fosse troppo focalizzato sulla musica contemporanea a scapito della tradizione, Vessicchio ha ammesso che le sue osservazioni sono state smentite durante lo svolgimento del Festival. Particolarmente significativa è stata la serata delle cover del venerdì, così come il rilancio dei giovani artisti.