Giulia La Face è finalista al Premio InediTO - Colline di Torino: la scrittrice presenta un saggio sulle mutilazioni genitali femminili.
Il Premio InediTO – Colline di Torino, giunto alla sua ventiduesima edizione, vede tra i finalisti – nella sezione saggistica – la scrittrice romana (ormai da anni bolognese d’adozione) Giulia La Face. L’edizione 2024 del premio, organizzato dal 2002 dall’Associazione culturale Il Camaleonte di Chieri (TO) e diretto da Valerio Vigliaturo, presidente dell’associazione, si concluderà al Salone internazionale del Libro di Torino l’11 maggio. In quell’occasione, dunque, che ci sarà la proclamazione dei vincitori delle varie categorie.
Giulia La Face, tra i candidati e le candidate – come accennato – nella categoria saggistica del Premio InediTO, ha proposto un saggio sulle mutilazioni genitali femminili estratto dalla sua tesi di laurea, la terza della scrittrice romana. La tematica proposta abbraccia tutti temi che riguardano la violenza genere e, conseguentemente, ha un focus importante sui diritti umani, diritti di genere e trasformativa di genere.
Il saggio di Giulia La Face: tutte le sfumature del delicato tema della violenza di genere
Scopriamo insieme e più da vicino il saggio di Giulia La Face, che si intitola MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI. IL FENOMENO DELLE MGF/E NEL MONDO:UNA SFIDA PER I DIRITTI UMANI FRA PROGRAMMI DI CONTRASTO, PREVENZIONE E EDUCAZIONE.
Le mutilazioni genitali femminili coinvolgono più di 200 milioni di donne e ragazze nel mondo e ogni anno almeno 3,9 milioni di ragazze rischiano di subire mutilazioni genitali. Queste pratiche hanno una origine antica e si sviluppano in contesti dove vi è disparità di genere. Si tratta, dunque, di un’azione culturale e sociale, che deriva e determina un ordine collettivo improntato sulla disuguaglianza di genere, disparità e controllo del corpo e della vita della donna, a livello di partecipazione politica, di accesso alle risorse, di possibilità di scelta e autodeterminazione.
Il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili ha a che fare con il più ampio tema dei diritti umani, delle donne e, soprattutto, del contrasto alla violenza di genere: non è sufficiente una lettura antropologica e medico-sanitaria, come avvenuto fino all’inizio del nuovo millennio. Pertiene a modelli culturali, sociali e di genere, affrontati per decenni con approcci e modelli di riferimento di tipo patriarcale: è un problema dalle radici tradizionali e culturali, ma soprattutto economiche e sociali.
L’espansione di modelli normativi e legislativi sempre più orientati al riconoscimento dei diritti globali delle donne e dei bambini e le bambine ha contribuito alla costruzione di programmi, a livello internazionale e nelle realtà regionali e locali. La ricerca rintraccia interventi, programmi e progetti degli organismi internazionali e nazionali volti a ridurre e eradicare il problema. Si evidenziano i movimenti per i diritti umani, gli studi e l’attivismo femminista, la trasformativa di genere, l’empowerment, tutti elementi che favoriscono modelli culturali orientati a uguaglianza di genere, parità, uguale accesso a risorse, volani per la scomparsa delle pratiche violente, fra cui le MGF/E.
Il saggio di Giulia La Face è un lavoro completo e ben articolato, che spiega – anche a chi non è a conoscenza del tema delle MGF/E, cosa siano le mutilazioni genitali femminili, dove il fenomeno sia particolarmente diffuso e quali tipi di mutilazioni esistano. Non solo, nel saggio, La Face parla anche della salute delle donne e delle conseguenze delle MGF/E, le origini storico-culturali e il quadro normativo internazionale e dei diritti umani. Si parla, inoltre, della storia dei movimenti di lotta femminili e del quadro giuridico e politico italiano sulle MGF/E. Ampio spazio, inoltre, è dedicato alla politica, alle strategie e agli approcci nei programmi di prevenzione, contrasto ed eliminazione delle MGF/E nel mondo.
Chi è Giulia La Face?
Giulia La Face, romana ma bolognese d’adozione, si è trasferita nel capoluogo emiliano per ragioni di studio. Laureata in Dams, nel 1992, successivamente ha studiato come educatrice e nel 2023 si è laureata nuovamente come pedagogista. Attualmente lavora nel dipartimento di salute mentale di Bologna occupandosi di disagio psichico, inclusione e recovery. Si interessa di innovazione sociale e scrive numerosi progetti in ambito socio-sanitario e riabilitativo, dedicati alla prevenzione del disagio mentale, attraverso l’espressione artistica e la scrittura autobiografica. Parallelamente si occupa anche di esperienze editoriali sul web, soprattutto scrivendo recensioni. Nel 2016 ha pubblicato un libro sull’adolescenza e ha partecipato a pubblicazioni di narrativa con suoi racconti.