Francesca De André racconta le violenze subite dall'ex fidanzato Giorgio, adesso condannato a 3 anni di carcere: «Mi diceva ''ti ammazzo''»
Francesca De Andrè si è aperta su un periodo difficile della sua vita durante un’intervista a Verissimo, ancora visibilmente sconvolta per le violenze subite dal suo ex fidanzato, Giorgio Tambellini. L‘uomo è stato denunciato nel 2022 e recentemente condannato dal Tribunale di Lucca a tre anni e tre mesi di reclusione per maltrattamenti.
Durante l’intervista, Francesca ha espresso la sua incredulità e il suo sgomento di fronte a quanto ha vissuto, chiedendosi come abbia potuto ignorare le violenze per così tanto tempo. Ha condiviso il suo senso di smarrimento e di auto-accusa per non essere riuscita a riconoscere prima la gravità della situazione: «Mi sono chiesta come ho fatto a non rendermi conto cosa stavo vivendo, come ho fatto a non aprire gli occhi prima».
Queste parole mettono in luce la complessità delle relazioni abusive e il difficile processo che le vittime devono affrontare nel riconoscere e affrontare il proprio dolore. Francesca ha avuto il coraggio di confrontarsi pubblicamente con la sua esperienza dolorosa, incoraggiando altre persone ad essere consapevoli dei segnali di violenza e ad avere il coraggio di chiedere aiuto.
Le violenze durate ben 5 anni: cosa è successo a Francesca De Andrè?
Francesca De Andrè ha condiviso la sua storia personale estremamente dolorosa durante l’intervista con Silvia Toffanin. Ha raccontato della relazione con il suo ex, durata cinque anni. All’inizio sembrava che tutto andasse bene, ma non era così: «Eravamo innamorati Quasi subito mi sono resa conto che faceva uso di sostanze, ma pensavo fosse risolvibile. Ho avuto fiducia. Abbiamo fatto 8 mesi di convivenza in cui si è distaccato da quello stile di vita».
Le cose sono precipitate quando Francesca è entrata nella Casa del Grande Fratello. Durante l’ultimo contatto telefonico con lui, ha notato che non era lucido, ma non si sarebbe mai aspettata che arrivasse alla violenza. Già in precedenza, durante una sua visita alla Casa, il suo compagno era stato aggressivo. La situazione è continuata a degenerare.
«Dopo è peggiorato, gli dava fastidio anche se sorridevo a qualcuno, gli scattava una rabbia nei miei confronti incredibile. Mi lanciava addosso le cose incendiate, mi picchiava mettendosi i guanti da lavoro. Ho dovuto fare un sacco di trattamenti, mi sono ricostruita un dente. Tornava il giorno dopo, pentito, piangendo, e io gli credevo. Quando sei in quei meccanismi non te ne rendi conto».
«Ho rischiato di morire»
Francesca De Andrè ha descritto un evento particolarmente traumatico che ha segnato il culmine della violenza subita nella sua relazione. Due anni fa, mentre era seduta sul divano, il suo compagno l’ha afferrata per i capelli, trascinandola a terra e picchiandola ripetutamente. Questa volta, Francesca ha pensato che fosse l’ultima e ha temuto per la sua vita.
«Mi diceva ‘ti ammazzo’ – ha ricordato molto scossa – Se non avessi avuto la prontezza di coprire alcune zone come le tempie non sarei qui. Non è stata l’unica volta che ho rischiato. Ho cicatrici che continuo a portare. Quella sera sono svenuta, lui ha preso il mio cellulare, ha chiamato i carabinieri e ha detto che mi stavo picchiando da sola. Ha messo le mani avanti, non si è preoccupato di vedere se respiravo ancora. Quando ho ripreso conoscenza ho urlato con tutte le mie forze sperando che qualcuno mi sentisse. Ho pensato di non farcela. Lui quando ha visto che mi ero ripresa ha ricominciato a picchiarmi. Una vicina ha sentito le mie urla e si è avvicinata, lui è scappato».
Questa testimonianza mette in luce la complessità e la devastazione delle relazioni abusive, in cui la vittima può trovarsi intrappolata in un circolo vizioso di violenza e manipolazione. L’esperienza di Francesca De Andrè evidenzia l’importanza del sostegno e dell’assistenza per le vittime di abusi domestici e la necessità di sensibilizzare sul tema per prevenirne l’insorgere e offrire aiuto a chi ne è coinvolto.
La sua testimonianza è un importante promemoria dell’importanza di fornire sostegno alle vittime. La forza e la resilienza di Francesca nel condividere la sua storia possono ispirare altre persone a trovare il coraggio di liberarsi da situazioni simili e a cercare il sostegno di cui hanno bisogno per guarire e ricostruire le proprie vite.