L’inchiesta de L’Espresso su Chiara Ferragni la mette ko: nuove scoperte sconcertanti, ecco tutta la verità

L'inchiesta de L'Espresso su Chiara Ferragni mette in luce dettagli sconvolgenti: i dettagli a seguire nell'articolo

Chiara Ferragni non riesce proprio a recuperare consensi: giorno dopo giorno, nonostante i suoi disperati tentativi, l’influencer viene affossata sempre di più dalle sue stesse azioni.

Il noto giornale L’Espresso ha condotto un’inchiesta su Chiara Ferragni, svelando dettagli sconvolgenti circa la moglie di Fedez. A quanto pare, l’impero tutto rosa e fiori (e occhietti) dell’influencer, altro non è che una fucina di brutti elementi appiccicati insieme. A finire al centro dell’indagine, ovviamente, anche le sue aziende.

Cosa ha scoperto L’Espresso? Ecco come tuona il giornale su Chiara Ferragni: “Una rete ingarbugliata di società. Una girandola di quote azionarie. Partner ingombranti. Dipendenti pagati poco. L’influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa”. Ad accompagnare le dure parole contro l’influencer, poi, anche una foto che parla chiaro.

Sulla copertina del magazine, Chiara compare con la faccia da clown e l’impatto visivo è stato fortissimo per tutti gli utenti del web. Lo scatto modificato è diventato in poco tempo virale: da una parte i sostenitori dell’influencer ne condannano la pubblicazione, dall’altra gli oppositori vogliono vedere fino a che punto si andrà avanti. Siamo di fronte alla fine del suo impero?

Cosa ha scoperto L’Espresso su Chiara Ferragni?

L’articolo de L’Espresso uscirà domani, 8 marzo 2024, ma la copertina è già virale: Chiara Ferragni è un pagliaccio, secondo il noto settimanale. L’editoriale svela un intricato incastro fra le società, i soci dell’influencer e la compravendita di azioni. Gli utenti del web, infatti, non hanno criticato l’operato del giornale in questo senso, ma proprio l’immagine di copertina, che è tanto forte quanto meschina. Secondo alcuni.

Come sappiamo, le società appartenenti a Chiara Ferragni sono sottoposte a verifiche da parte della Finanza di Milano e nel frattempo la Procura indaga su di lei per truffa aggravata. Effettivamente, alcune criticità nell’approccio legale e professionale dell’influencer e dei suoi soci sono riscontrabili facilmente. Insieme a lei, come ricordiamo, è indagato per concorso in truffa aggravata anche Fabio Maria Damato, uno dei suoi collaboratori.

Cosa non torna nella trasparenza dell’influencer?

Come sappiamo, i collaboratori di Chiara Ferrangi sono stati al centro delle discordie fra lei e suo marito Fedez, che avrebbe chiesto il licenziamento in tronco proprio di Damato, non venendo però accontentato. Per quanto riguarda i conti dell’influencer di Cremona, comunque, L’Espresso offre un’incredibile inchiesta e la pubblicazione di alcuni dati riguardanti proprio le società della diretta interessata. Soprattutto quanto Chiara spenda per i suoi dipendenti.

La diretta interessata ha sempre parlato dei suoi (quasi) 50 dipendenti, lavoratori di un’azienda nata da zero, solo grazie al suo intuito e alle sue forze. Ma quanto vengono pagati? L’Espresso fa luce anche su questo: la società più operativa di Chiara Ferragni è la Tbs Crew; questa gestisce il magazine The Blonde Salad, a detta del giornale, infatti, “opera come talent agency e consulenza di digital marketing strategy”.

Le mansioni inerenti a questo tipo di professione sono svolte da – sempre citando L’Espresso“16 dipendenti che a fonte di un fatturato 2022 di 14,5 milioni di euro e utili a 5,1 milioni, costano solo 67mila euro a testa (compresi Tfr contributi)”. Qui Chiara e Fabio, il suo manager e collaboratore, incassano circa 320mila euro l’anno solamente per la Tbs

Fare dei calcoli precisi, tuttavia, è impossibile, ma si tratterebbe di 2500 euro netti per 13 mensilità oppure di 2300 euro netti per 14 mensilità. Mica male! Ovviamente le cifre non possono essere confermate, perché non è dato sapere quanto pesino i benefici aziendali nella stima tutta.

I conti non tornano: perché?

Nel 2021, Chiara Ferragni ha ottenuto il 100% del controllo di Tbs Crew e a luglio dello stesso anno “ne conferisce tutte le quote a Sisterhood, altra Srl che oggi funge da holding”. In questa società, citando L’Espresso, “i dipendenti sono due e costano 15 mila euro l’uno, una miseria”. Per quale motivo si parla di “miseria” indicando un valore come 15mila euro?

La risposta è presto data dal settimanale: perché “la perizia indica che il valore di Tbs è 1,7 milioni di euro, mentre il conferimento alla Sisterhood è di 10 mila euro”. A questo proposito arrivano altri dettagli dal verbale dell’assemblea: “‘l’aumento di capitale sociale può eseguirsi a mezzo di conferimento di crediti’, un sistema a volte usato per eliminare dal bilancio crediti non facilmente esigibili. Ma non sarà certo questo il caso”.

Fenice Srl è invece la terza azienda di Chiara Ferragni, licenziataria del marchio omonimo e gestore delle altre royalties dell’influencer. Di questa però non si conoscono i guadagni dei dipendenti. Insomma, periodi davvero duri per l’influencer di Cremona che questa volta non riuscirà a rialzarsi molto facilmente…

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