Chico Forti, chi era Dale Pike e perché è stato ucciso? Tutta la storia: chi era suo padre?

La vita fortunata di Chico Forti ha avuto un forte colpo per la morte di Dale Pike, di cui è stato condannato per il suo omicidio!

Della morte di Dale Pike è stato accusato e condannato all’ergastolo Chico Forti, leggenda sportiva degli sport acquatici. Ripercorriamo di seguito tutta la vicenda che, per certi versi, ha dell’incredibile!

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Dale Pike è l’uomo ucciso nel 1998 a Miami, per il quale omicidio l’italiano Chico Forti è stato condannato all’ergastolo. Forti, quindi, ha trascorso oltre vent’anni di reclusione in un penitenziario americano. Come mai la vita di Chico Forti è collegata alla morte di Dale Pike?

Tutta la storia

Alla domanda per cui Chico Forti è correlato alla morte di Dale Pike, occorre introdurre altri due personaggi: Thomas Knott, un tedesco vicino di casa di Forti, e Tony Pike, padre di Dale. Il primo si presenta al mondo come maestro di tennis, anche se realmente è un truffatore e faccendiere, condannato in Germania a sei anni di carcere. Era arrivato a Miami grazie a documenti d’identità falsi, procurati da Tony Dale.

Ebbene, al tempo dei fatti, nel 1998, Pike era proprietario del Pikes, il celebre hotel di Ibiza che negli anni Ottanta era famoso perché frequentato dal jet set internazionale. I due, Knott e Pike, amici di vecchia data, hanno un trascorso di loschi affari insieme, soprattutto di truffe in vari settori. Nonostante fin dal 1993 Tony Pike fosse malato di Aids, aveva continuato la sua esistenza truffaldina.

Chi era il padre di Dale Pike?

Quando, nel 1997, Tony Pike si recò Miami per trovare Thomas Knott, conobbe anche Chico Forti. All’italiano, ignaro del passato dei due complici, Knott e Pike proposero l’acquisto dell’albergo Pikes, ormai diventato uno sfacelo, anche dal punto di vista economico. Come se non bastasse, Tony Pike fu interdetto per via della sua patologia e non era più l’unico proprietario dell’immobile, ceduto al 95%.

Ovviamente Chico Forti era in assoluta buona fede e, pensando che l’acquisto del Pikes era un buon affare, decise di accettare la proposta. Pochi mesi dopo, nel gennaio 1998, viene firmato l’accordo preliminare tra Forti e Pike.

A concludere la compravendita sembrerebbe esser designato Dale Pike, il figlio quarantaduenne di Tony, anche lui incline alle truffe facili e in perenne bancarotta. Il 15 febbraio 1998, quindi, nel tardo pomeriggio, Dale atterrò a Miami, accolto intorno alle 18.30 da Chico Forti. Pare, comunque, che il padre Tony lo avrebbe raggiunto pochi giorni dopo, proprio per la firma conclusiva la vendita.

Fatto sta che Dale Pike informa Chico di doversi fermare al parcheggio di un lussoso ristorante nei pressi di Miami, il Rusty Pellican, dove avrebbe avuto un incontro con amici in comune con Thomas Knott. Forti, quindi, sembrerebbe abbia accompagnato proprio lì lo spagnolo, salutantolo. I due si sono dati appuntemento di lì a qualche giorno, quando anche Tony Pike sarebbe atterrato in America.

Colpo di scena e morte di Dale Pike

Chico Forti e Dale Pike non si incontreranno più. Il cadavere di Dale, infatti, è stato ritrovato il 16 febbraio 1998 da un surfista, poco lontano dal ristorante Rusty Pellican, lo stesso luogo dove i due si erano salutati, dove lo stesso Chico lo aveva accompagnato. Si tratta di un luogo molto frequentato da surfisti e coppie gay in cerca di intimità. Accanto al corpo senza vita fu rinvenuta una scheda telefonica, dalla quale risultavano le ultime chiamate a Chico Forti.

Da quel momento per l’italiano iniziò un vero e proprio incubo, dove tutte le sue certezze furono distrutte, una dopo l’altra. Sospettato dell’omicidio, inizialmente Forti negò di aver mai incontrato Dale Pike, per poi confessare di averlo accompagnato dall’aeroporto al parcheggio del ristorante. Dal sospetto all’incriminazione per il delitto trascorse pochissimo tempo, al punto che Chico Forti, interrogato per quattordici ore senza un suo avvocato di fiducia, fu arrestato con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Dale Pike.

Accusa per la morte di Dale Pike

Oltre a quanto detto sopra, Chico Forti fu accusato anche di frode e circonvenzione di incapace, imputazioni riferite all’acquisto del Pikes hotel, Secondo gli inquirenti, infatti, Forti avrebbe voluto approfittare dello stato di salute di Tony Pike, in modo da ottenere il 100% dell’hotel in maniera fraudolenta. Dal processo, tenuto negli Stati Uniti d’America, un anno e mezzo dopo il delitto, il 15 giugno 2000 Chico Forti fu condannato all’ergastolo, con pena da scontare in un carcere americano.

Dopo oltre vent’anni dal processo che ha visto condannato Chico Forti all’ergastolo dai giudici americani, l’italiano finalmente rientrerà nella nostra penisola. Il 1º marzo 2024, infatti, la premier italiana Giorgia Meloni, durante la missione negli Stati Uniti d’America, ha annunciato l’accordo di trasferimento di Forti in Italia.

Il suo rientro, comunque, non sarà immediato ma dovrà seguire tutta una serie di procedure legate al sistema giudiziario americano, al protocollo internazionale e agli accordi tra Italia e USA.

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