Michelle Hunziker e Chiara Ferragni sono state "smascherate" da Selvaggia Lucarelli, ma i media riservano loro un trattamento diverso.
Chiara Ferragni e Michelle Hunziker sono le protagoniste di due inchieste di Selvaggia Lucarelli. La prima, come ormai è ben noto, è accusata di truffa aggravata per la faccenda del pandoro Balocco; la seconda, invece, è finita nell’occhio del ciclone per la sua fondazione, Doppia Difesa, che prometteva di aiutare le donne vittime di violenza, ma che – tuttavia – si è rivelata «scarsamente operativa rispetto alla quantità di richieste».
Due storie molto diverse, è vero, ma per le quali Selvaggia Lucarelli ha ricevuto lo stesso trattamento, essendo stata lei la prima a occuparsene: non solo i soliti insulti sessisti (perché, se una donna porta avanti con coerenza e determinazione un’inchiesta, è automaticamente «cattiva», «ha le sue cose», «non scopa») e l’accusa di lasciarsi guidare da antipatie personali. Nel caso di Doppia Difesa, è andata addirittura peggio, perché le stesse Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, senatrice leghista che ha creato la fondazione con la conduttrice, l’hanno querelata con l’accusa di aver detto il falso.
Insomma, alla fine, Lucarelli aveva ragione nell’uno e nell’altro caso, ma non è questo ciò di cui voglio parlarvi. Quello su cui voglio accendere i riflettori è, invece, un altro fatto (strano ma non troppo, vedrete): il trattamento dei media nei confronti di Ferragni e Hunziker. Perché, se è vero che si tratta di due fatti molto gravi, ognuno a suo modo, è altrettanto vero che il modo in cui giornali, tv e web stanno trattando le due vicende è molto diverso.
Hunziker – Ferragni: una condonata, l’altra massacrata
Veniamo al dunque: a parte pochissime testate, nessuno sta raccontando quanto è venuto a galla sulla fondazione Doppia Difesa, che – a detta di Selvaggia Lucarelli e poi del giudice che si è occupato del caso – è solo un bluff: tanto spot, ma pochissimi aiuti alle donne in difficoltà. In tv non se ne parla, quindi men che meno nei telegiornali o nei programmi di infotainment (Pomeriggio 5 e La Vita in Diretta su tutti). Eppure, dopo il caso Balocco, per settimane non si è fatto altro che parlare del caso Ferragni. E, a onor del vero, non si è trattato (solo) di diritto di cronaca, perché ogni cosa che faceva Ferragni diventava notiziabile (persino la prima storia pubblicata dopo il silenzio social, il primo post su Instagram, la prima uscita pubblica). Insomma, la disparità di trattamento è evidente a tutti e non è opinabile: è un fatto.
Ma perché, dunque, questa differenza? Perché addirittura Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, ad Atreju, ha attaccato (seppur indirettamente) l’influencer? Perché, in altre parole, il caso di Ferragni – gravissimo, lo ribadisco – è diventato un caso di Stato, mentre i fatti che riguardano Michelle Hunziker stanno passando in sordina? Ora, lungi da me fare benaltrismo, perché non c’è un fatto più grave dell’altro, ma c’è – senza dubbio – la volontà di affossare l’una e graziare l’altra. Ma perché?
Perché nessuno parla di Michelle Hunziker, invece di Chiara Ferragni sì?
I motivi potrebbero essere molteplici. Iniziamo dal primo, il più evidente: Giulia Bongiorno, co-fondatrice di Doppia Difesa, avvocata e politica, oggi è una senatrice leghista. Il legame con la Destra, che attualmente è al potere, è forse uno dei motivi perché i media si guardano bene dal parlarne?
Ma veniamo al secondo punto, in cui la politica è ancora centrale: Chiara Ferragni (ma soprattutto suo marito, Fedez) si è spesso esposta contro la Destra al potere. Dunque è lecito chiedersi quanto segue: l’interesse dei media è davvero rivolto ai fatti di cui è accusata o l’intento è quello di mettere all’angolo una persona potente, con un seguito di quasi trenta milioni di follower?
E poi veniamo al terzo punto: Chiara Ferragni è un personaggio divisivo, suscita clamore. Hype, direbbe lei stessa. È, quindi, garanzia di successo, perché è un’attrazione per il pubblico, perché parlare di lei significa parlare alla pancia del pubblico, alla sua parte istintiva, in cui si scatena la rabbia, l’indignazione, in qualche caso la protezione. Chiara Ferragni riesce a influenzare anche quando, suo malgrado, è protagonista di un fatto di cronaca: la gente ne parla, si divide, critica, insulta, difende, ma – in ogni caso – non resta indifferente. E questo, va detto, fa gola a tutti, persino ai telegiornali.
In ultimo, va detto che Hunziker è prossima al ritorno in tv, su Canale 5, con un varietà, dunque Mediaset non ha alcun interesse a portare alla luce i fatti di Doppia Difesa.
Quello che non si vede non esiste
Insomma, il grande potere dei media è questo: portare alla luce o insabbiare, distruggere o incensare, scatenare le masse cretine o tenerle lontane dalla verità. Ma, nell’uno o nell’altro caso, vi è una sola, grande certezza: tutto cambia in base al protagonista del fatto raccontato, tant’è che il fatto in questione diventa più o meno grave in base a chi lo compie.
Dovremmo aprire gli occhi: quello che non ci raccontano, o ci raccontano parzialmente, esiste. Ed esiste per intero. La verità non è mai in superficie, ma sotto grandi risate sguaiate e chili di zucchero a velo rosa da spargere su un pandoro.