Amedeo Greco del duo Pio e Amedeo attacca Chiara Ferragni sul caso Pandoro: da che pulpito viene la predica! «Simbolo di degrado culturale»
«Chiara Ferragni simbolo di degrado culturale», così Amedeo Grieco, del suo Pio e Amedeo, ha deciso di commentare la questione dei pandoro Balocco. Sono in tanti, tantissimi, anche troppi, quelli che hanno deciso di parlare – a ragion veduta – della multa da 1 milione di euro inflitta all’imprenditrice digitale, ma che il duo comico meno politicamente corretto (per usare un eufemismo) d’Italia si erga a paladino della morale fa ridere quanto riflettere.
Parla di degrado il noto comico di Foggia, dimenticando quello da lui stesso prodotto negli ultimi anni. Che Chiara Ferragni abbia commesso un errore è indubbio, ma la verità è verità e di certo non possiamo permetterci di ricevere lezioni da chi in questi anni ha portato avanti scenette che sprofondano nei meandri del razzismo e del sessismo gratuito, spacciandole per comicità.
Pio e Amedeo cosa hanno detto su Chiara Ferragni?
A prender voce sull’argomento più criticato dell’anno è Amedeo Grieco che, durante la presentazione del suo nuovo film con il collega Pio D’Antini, ha rilasciato una dichiarazione su quanto successo al Corriere della sera. Ecco le sue parole:
«Al di là della simpatia o antipatia che si può avere per Chiara Ferragni, spero che il suo caso sia l’inizio della fine di questo mondo effimero, ma è inutile negarlo che lei sia il simbolo di un degrado culturale. Una persona che dice chiedo scusa e do un milione di euro è una persona che sottovaluta l’intelligenza delle persone».
Ma di cosa stiamo parlando?
Eppure la tv di Pio e Amedeo non è certamente priva di degrado, anzi, spesso i due personaggi in questione sono stati (giustamente) criticati per le loro battute omofobe, sessiste, misogine e razziste.
Nel duetto di Pio e Amedeo nella trasmissione Felicissima sera su Canale 5 abbiamo assistito tutti ad un pessimo esempio di comicità, con svariati tentativi di volere sdoganare le parole neg*o, utilizzata per definire gli schiavi, i pregiudizi sugli ebrei, che servivano ad alimentate l’odio durante il nazismo. E poi l’immancabile parola ‘ricchione’, che fa parte di quel grande insieme di sostantivi dispregiativi nei confronti degli omosessuali.
Il loro è certamente un esempio evidente di comicità degradante che banalizza la discriminazione. Quindi: no grazie, la lezione e il giudizio di Amedeo Grieco su Chiara Ferragni lo rispediamo al mittente.