Ecco perché la società di Chiara Ferragni è stata multata per la storia dei pandori Balocco: cosa aveva detto Selvaggia Lucarelli?
Selvaggia Lucarelli ci aveva visto lungo con la storia dei pandori di Balocco, firmati e sponsorizzati da Chiara Ferragni. La società dell’imprenditrice generale, infatti, è stata oggetto di una sanzione di 1 milione di euro. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha inflitto questa multa alla società di Chiara Ferragni e ha comminato una sanzione di 420mila euro a Balocco, l’azienda dolciaria coinvolta nell’iniziativa.
La sanzione di 1 milione di euro alla società di Chiara Ferragni e la multa di 420mila euro a Balocco sono giunte in seguito alle accuse di ingannevolezza riguardo alle donazioni legate all’acquisto dei pandori.
Al momento Chiara Ferragni non si è ancora esposta in merito alla sanzione ricevuta, ma i dubbi sollevati durante il lancio dell’iniziativa si sono rivelati ragionevoli, oltre che necessari. Di seguito tutti i dettagli e cosa è successo.
Selvaggia Lucarelli aveva ragione
L’annuncio dei pandori a edizione limitata e griffati Chiara Ferragni da parte di Balocco aveva suscitato fin dall’inizio numerose polemiche e critiche. La giornalista Selvaggia Lucarelli è stata una delle prime a sollevare dubbi, mettendo in evidenza la natura commerciale dell’iniziativa. Lucarelli aveva sottolineato come l’operazione sembrasse principalmente volta a fini di lucro, evidenziando una presunta mancanza di trasparenza riguardo agli effettivi benefici destinati alla ricerca.
Anche la redazione di Domani ha contribuito alla critica, segnalando la difficoltà nel reperire un comunicato stampa ufficiale sia dal team di Chiara Ferragni che da Balocco. Questa mancanza di comunicazione chiara ha contribuito a creare un’atmosfera di incertezza e scetticismo intorno al progetto fin dal suo lancio.
Molti amano odiare Selvaggia Lucarelli.
Però bisognerebbe essere obiettivi.
Lucarelli fu una delle poche a sollevare delle obiezioni sulla promozione di Chiara Ferragni per i pandori Balocco.
Ora che ne parlano tutti, forse la cosa le andrebbe riconosciuta.
CC: @stanzaselvaggia— Lysis (@AlbusLynx) July 22, 2023
Perché è stata multata?
L’iniziativa dei pandori a edizione limitata e griffati Chiara Ferragni annunciati da Balocco ha generato controversie in quanto l’Autorità ha ritenuto che la presentazione dell’iniziativa potesse trarre in inganno i consumatori, sfruttando la loro sensibilità verso cause benefiche e sociali. In particolare, l’iniziativa era stata presentata come volta a sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.
Nonostante la Balocco avesse già destinato una cifra specifica (50mila euro) a favore dell’ospedale di Torino mesi prima del lancio del pandoro, l’Autorità ha sostenuto che la comunicazione attorno all’iniziativa avesse potenzialmente fuorviato i consumatori. L’errore sembra essere legato al modo in cui l’iniziativa è stata presentata, enfatizzando il supporto alla ricerca medica e facendo leva sulla sensibilità del pubblico nei confronti delle iniziative benefiche.
Il 14 giugno, funzionari dell’Autorità hanno condotto ispezioni presso le sedi della Balocco S.p.A. Industria Dolciaria, con il supporto del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Questo suggerisce che l’Autorità stesse indagando sulle pratiche di marketing e comunicazione della Balocco, cercando eventuali elementi che potessero confermare o confutare l’ipotesi di induzione in errore dei consumatori.
In sintesi, l’iniziativa benefica dei pandori Chiara Ferragni di Balocco è stata oggetto di attenzione da parte dell’Autorità a causa delle presunte irregolarità nella presentazione dell’iniziativa stessa, e questo ha portato all’ispezione delle sedi dell’azienda.
Secondo l’Agcm, l’acquisto dei pandori Chiara Ferragni poteva erroneamente far pensare ai consumatori di contribuire maggiormente alla causa benefica, mentre in realtà l’importo destinato alla donazione era già fissato da Balocco indipendentemente dalle vendite.