La presunta assenza di mutande ha scatenato gli haters di Elodie: durante il suo tour, ha indossato una gonna ed è scoppiata la polemica.
È da una settimana che parlate delle mutande di Elodie. Una settimana. State parlando della presunta assenza delle sue mutande durante uno show. Ovviamente le aveva, ma – anche se così non fosse – a voi cosa importa? Io non capisco. Giuro, ci provo, mi impegno a comprendere, ma non ci riesco.
Insulti, offese, cattiverie per una gonna. Ma avete una vita, degli affetti, un lavoro, un hobby, uno psicoterapeuta che vi aiuti a risolvere questo problema di frustrazione, insicurezza, insoddisfazione che vi porta a massacrare, da sette giorni, una cantante?
Sono molto serio, mica scherzo. Vada per i commenti impulsivi (pur sempre sbagliati e da condannare) tra amici, a tavola in famiglia, sul lavoro prima di iniziare: «Oh, hai visto Elodie? Sta sempre nuda». Ma quando lo scrivete sui social, non è più istinto, non è più una frase pronunciata a caso senza rifletterci, è una scelta precisa, consapevole. Che non dice niente di Elodie, che è semplicemente una performer che fa un racconto (anche) attraverso il proprio corpo, ma molto di voi, della vostra pochezza, della vostra infelicità, della vostra vita fragile, che barcolla per delle mutandine.
Mi dispiace dirlo così brutalmente, ma la vostra non è una vita felice, risolta né autentica. È una vita arrabbiata, solleticata dalla frustrazione. Vi fa sentire vivi, ma la vita è un’altra cosa. Non è assenza di opinioni, non sarebbe normale, ma assenza di rabbia, di giudizio, di violenza. Siete violenti. Non siete cattivi, ma incattiviti.
Elodie dà fastidio perché è una donna libera
Tentare di depotenziare e delegittimare un’artista – utilizzando la presunta assenza di mutande – qualifica voi, non lei. La frase «Mostra il corpo perché non ha altro da esibire» non racconta lei, ma voi. Elodie ha una carriera in piena ascesa: un tour trionfale nei palazzetti d’Italia (ad oggi, può vantare quattro sold-out al Forum di Assago per un totale di oltre sessantamila spettatori solo a Milano), un disco che è tra i più ascoltati dell’anno, un Sanremo di successo e un film da protagonista (la cui colonna sonora, di cui è co-autrice oltre che interprete, ha vinto il premio David di Donatello come migliore canzone originale).
L’accusate di essere «sempre nuda», come se fosse una colpa o un demerito. Dite che sia un pessimo esempio, come se il corpo di una donna fosse qualcosa di cui vergognarsi. Dite addirittura che non sia d’aiuto alla causa femminista perché le vere donne – sostenete – non hanno bisogno di spogliarsi per far parlare di sé. Ma, in realtà, a parlare delle sue nudità siete sempre e solo voi che la offendete, tentando goffamente di indebolirla perché è una donna libera.
Continuate pure a svilirla, offenderla, insultarla, tanto lei va avanti per la propria strada. Del resto, l’ha detto lei stessa: «Mi piace l’idea di dare fastidio senza fare niente di male». Elodie non fa niente di male, ma voi sì. A voi stessi, innanzitutto. Pensateci.