Simonetta Matone, chi è la deputata della Lega e cosa ha detto a Domenica In?

Cosa sappiamo su Simonetta Matone? Perché le sue parole a Domenica In hanno creato una grossa polemica? I dettagli a seguire!

Simonetta Matone e le sue dichiarazioni a Domenica In hanno acceso un grosso dibattito via web e non solo; la deputata della Lega, infatti, si è espressa in merito al caso di Giulia Cecchettin, in particolar modo sul suo ex fidanzato (e assassino) Filippo Turetta. Cosa ha detto? E cosa sappiamo di lei?

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Simonetta Matone è laureata in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma. Nel 1979, dopo il conseguimento del titolo, ha acquisito il ruolo di Direttrice del carcere Le Murate e immediatamente di giudice al Tribunale di Leggo; conseguentemente, poi, anche quello di giudice di sorveglianza della Corte d’Appello di Roma. Qui ha avuto l’occasione di concedere dei permessi ai carcerati prima ancora che esistesse una legge in proposito.

Chi è Simonetta Matone?

Simonetta Matone è nata a Roma il 16 giugno 1953 e oggi ha 70 anni. Sul sito enciclopediadelledonne.it, leggiamo quanto segue: “Nel 1991 diventa sostituto procuratore del Tribunale dei minorenni di Roma, e fino al 2008 la sua stanza, come dirà in un’intervista, si trasforma nella sua “cognizione del dolore”. SI occupa di abusi su bambini, violenze, famiglie ammalate, leggi in ritardo, silenzi, collusioni. Nel 1992 fonda l’ADMI, Associazione Donne Magistrato Italiane. Ha istruito procedimenti come – nel 1992 – il primo processo di riduzione in schiavitù”.

Marito e figli

Emilio Albertario è il marito di Simonetta Matone; lui è nato a Roma il 2 luglio del 1952. È un giornalista professionista e da qualche anno è anche parte della Dirigenza della Rai; la sua carriera è iniziata l’anno in cui ha conseguito il patentino presso l’Ordine dei Giornalisti ed è stato assunto a tempo indeterminato come redattore del GR2. Il marito di Simonetta Matone si è occupato anche di GR2 Radiogiorno, GR1 Radio Anch’io e alcune puntate di Zapping.

Ma non è finita qui; nel 1996 il marito della deputata della Lega è passato al TGR, dove è diventato caporedattore regionale del Lazio. Nel 1998, poi, è approdato alla redazione del TG2, prima come caporedattore e successivamente a capo del Coordinamento edizioni e responsabile dei notiziari della mattina e del finesettimana. Infine, poi, Emilio è stato caporedattore della rubrica Costume e Società, ancora oggi in voga.

Simonetta Matone ha sposato Emilio Albertario in seconde nozze; dal primo marito ha avuto due figlie, mentre dal matrimonio con il giornalista un figlio maschio. La donna – in un’intervista a spavalda.it – ha detto: “Mi sono sposata due volte, ho due figlie dal primo matrimonio, un figlio dal secondo, più il figlio che mio marito già aveva e una nipotina di pochi mesi. Viviamo tutti insieme appassionatamente ma è l’aspetto più faticoso della vita perché se vuoi seguire i figli devi fare dei sacrifici”.

Carriera politica

La carriera politica di Simonetta Matone vanta diversi interventi e una scalata sempre più verso l’alto; un estratto potrete trovarlo cliccando QUI.

Cosa è successo a Domenica In?

Simonetta Matone è stata ospite di Domenica In il 19 novembre 2023. La padrona di casa, Mara Venier, ha aperto il suo programma con un tremendo approfondimento sul caso di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni morta per mano del suo ex fidanzato coetaneo. A parlare di quanto accaduto, fra gli ospiti, anche Roberta Bruzzone, Rita Dalla Chiesa, Matilde D’Errico e Alberto Matano.

La frase di Simonetta Matone, tuttavia, è stata molto contestata sia in studio che via web. Perché? Ecco cosa ha detto la deputata della Lega:  “Nella mia carriera, purtroppo, ne ho viste di situazioni simili, e sono uomini italici, figli di donne tipicamente italiche. Sono atteggiamenti che tendono a perpetrarsi”.

E ancora: “Cosa voglio dire: sono archetipi che si perpetrano attraverso l’educazione, l’esempio, il perdonargliele tutte, il pensare che questa ossessione sia amore. Io non voglio crocifiggere questa povera donna che sarà distrutta, però il problema è quello. io non ho mai incontrato dei soggetti gravemente maltrattati, gravemente disturbati che avessero però delle mamme normali. Non ne avevano.”.

Infine, ha concluso dicendo quanto segue: “Vuol dire prendere le botte dal padre e non reagire, fare vivere il figlio in un clima di terrore e violenza e fargli credere che tutto questo è normale, non ribellarsi mai, subire ricatti di tutti i generi e imporre questo modello familiare al proprio figlio che lo perpetrerà. Perché i maltrattamenti familiari sono una catena di Sant’Antonio”.

Di seguito un estratto:

(Clicca su una delle 2 foto)
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