Cosa ha dichiarato Il Cile in merito alla sua dipendenza dall'alcol? Le sue parole all'interno del nostro articolo
Il Cile è un cantautore italiano: di recente, l’artista è tornato in auge per via delle sue dichiarazioni sulla dipendenza dall’alcol. Le sue parole hanno fatto il giro del web, stupendo chi non ne fosse a conoscenza e dando uno spunto a chi è vittima dello stesso male.
Di recente, poi, il cantante è tornato a parlare della sua condizione via social, annunciando anche l’uscita di un suo nuovo singolo dal titolo Fatto che – in parte – parlerà anche del suo problema con la dipendenza. Ultimamente, come molti sanno, Il Cile era scomparso dai social e ora in tanti si sono spiegati il perché.
Stando alle sue dichiarazioni, inoltre, l’alcolismo gli è quasi costato la vita e ancora oggi lo mette duramente a rischio. Il cantante – al secolo Lorenzo Cilembrini – è nato ad Arezzo il 9 novembre del 1981 e oggi ha 41 anni. Ma cosa gli è successo? E cosa ha dichiarato via social? Il suo racconto drammatico evidenzia una problematica che raggiunge più persone di quante ne possiamo immaginare…
Le prime dichiarazioni de Il Cile dicevano: “La prima volta che bevvi avevo quindici anni, mi ricordo bene: notte di ferragosto sulla spiaggia del mare adriatico di Torrette di Fano e mezzo litro di “limoncé” caldo che vomitai dopo pochi minuti, il giorno dopo promisi a me stesso che non avrei più bevuto. Non è andata esattamente così”.
Il Cile parla del suo problema con l’alcol
Il racconto de Il Cile – e del suo problema con l’alcol – è arrivato tramite Twitter, o X, come viene chiamato oggi. Ecco cosa ha dichiarato via social il cantante: “Io credo che il motivo primario del mio alcolismo sia la timidezza mista all’insicurezza: ho sempre usato gli alcolici per abbattere quella barriera di incapacità comunicativa e terrore del giudizio altrui che mi porto dentro dall’adolescenza. In più sono un alcolista atipico: sono un “binger”.
Cosa vuol dire questa definizione? Sempre Il Cile ha detto: “Posso stare settimane senza bere ma quando bevo posso andare avanti anche due giorni e continuativamente. Due anni fa, in estate, ero a Garda con una ragazza che ha alimentato a dismisura il mio lato autodistruttivo. Poi a Gardaland, da quanto avevamo bevuto, ci addormentammo durante le torri gemelle (vi giuro è vero), tornati in hotel continuammo mentre lei sì limitò, dopo cena finimmo in un bar dove il proprietario mi propose la sfida di bere un beverone gigante con praticamente una bottiglia di Jeagermaister dentro. Mi ricordo di essermi risvegliato in ospedale, mentre tentavo di strapparmi il catetere e con la dottoressa che intimava la ragazza alimentatrice della mia autodistruzione di bloccarmi, se avesse voluto ancora avere una vita sessuale con me”.
La prima volta che bevvi avevo quindici anni, mi ricordo bene: notte di ferragosto sulla spiaggia del mare adriatico di Torrette di Fano e mezzo litro di “limoncé” caldo che vomitai dopo pochi minuti, il giorno dopo promisi a me stesso che non avrei più bevuto.
Non è andata… pic.twitter.com/ZPcCo5csUK— Il Cile (@ilcile) September 3, 2023
Il racconto, poi, continua in questo modo: “Il referto fu: “pancreatite acuta”, uscito di lì ressi tre mesi all’incirca da sobrio poi ricominciai a bere quando e come volevo. Per due anni interi, con i soliti casini che ne conseguono professionalmente, nella sfera umana, in quella dei sentimenti, in quella della pace interiore. Nella vita in tutte le sue sfaccettature, insomma. Sabato 31 agosto 2023, mi è stato detto che (se non voglio morire e sebbene le mie canzoni spesso non ispirino euforia vorrei ancora scriverne un po’) non dovrò più toccare alcool a vita. Ed anche se può sembrare stupido è surreale, quando il dottore mi spiegava tecnicamente di pancreas e cronicità, usando tutti termini che mi rimandavano al mondo ospedaliero, io mi sentivo liberato da un peso enorme”.
I ringraziamenti
Infine, poi, il racconto de Il Cile termina con un appello: “Perché scrivo qui queste cose? Perché vorrei spiegare ai ragazzi che ogni sostanza va immaginata come un elastico che fai allungare con il pollice e il polpastrello delle tue mani, puoi tirarlo tanto, anche tutta la vita, ma potrebbe succedere che un pollice ed un polpastrello cedano, e più l’avrai tirato, più dolore sentirai nell’altra mano. Non abbiate paura di chiedere aiuto se vi sentite schiavi di qualunque sostanza, siamo umani e finché non siamo sottoterra abbiamo diritto a stare il meglio possibile”.
Successivamente, di recente, sempre via social – ma questa volta su Instagram – il cantante ha voluto ringraziare chiunque abbia avuto un pensiero per lui dopo l’uscita della notizia sulla sua dipendenza dlal’alcol. Ecco il video che ha postato in segno di ringraziamento: