Victoria De Angelis dai Maneskin ai Duran Duran: chi sono le bassiste donne più famose e perché sono così poche? Risuoniamo al femminile
Alla faccia di chi la considerava solo un elemento d’immagine, una trovata stilistica o un bel faccino trasgressivo da piazzare sul palco: Victoria De Angelis, dai Maneskin passa a niente poco di meno che i Duran Duran.
La 23enne romana, rocker per indole e per talento, conquista un’altra incredibile esperienza. Sarà parte integrante del tanto atteso nuovo album dei Duran Duran, previsto per il 27 ottobre, due anni dopo l’uscita di “Future Past“.
Il nuovo disco, intitolato “Danse Macabre“, avrà un tema legato ad Halloween ed includerà diverse cover, tra cui “Bury a Friend” di Billie Eilish, “Paint It Black” dei Rolling Stones, “Spellbound” di Siouxsie and the Banshees, “Supernature” di Cerrone e “Ghost Town” degli Special.
Ma la particolarità inattesa sta nel fatto che Victoria De Angelis dei Maneskin si unirà al gruppo in uno di questi tributi musicali. Suonerà nella cover di “Psycho Killer” dei Talking Heads. Un lavoro meritato, che arriva dopo un successo a dir poco straordinario per la bassista e il suo gruppo di riferimento.
Prima di Vic De Angelis un’altra donna: Tina Weymouth
Ma Victoria De Angelis non è la prima donna a cimentarsi nel brano Psycho Killer. Forse proprio per questo i Duran Duran hanno pensato a lei per la cover. Tina Weymouth, infatti, è la bassista che ha dato il contributo più significativo al brano e al lavoro della band: l’intro dei primi otto secondi è tutta a carico suo. Non solo bassista, ma anche compositrice e produttrice, con il suo talento ha contribuito al successo dei Talking Heads.
Bionda e carismatica come la nostra Victoria, ma soprattutto brava. Capace di entrare a far parte di un sistema serrato e maschilista. Ancora oggi Tina Weymouth è considerata uno dei talenti più influenti della musica.
Le musiciste donne sono ancora troppo poche: tutte le bassiste più famose
Victoria dei Maneskin oltre ad essere un straordinario talento rappresenta una quota ancora troppo ristretta nella musica, italiana e internazionale. Nell’immaginario comune spesso i musicisti rock, e quindi anche i bassisti, sono uomini. Le donne vengono considerate delle ”meravigliose eccezioni”. Victoria De Angelis è sicuramente un’apripista popolare in questo senso in Italia. E tra le altre colleghe donne più famose possiamo ritrovare solo i grandi nomi che sono riusciti a farsi spazio. Pensiamo a Carol Kaye dei Pixies, Kim Gordon dei Sonic Youth, Esperanza Spalding, inserita da Rolling Stone nella classifica dei 50 migliori bassisti di tutti i tempi (al maschile ovviamente).
Ma le eccellenze note, seppur pochissime, fanno parte anche del panorama italiano: basti pensare a Roberta Sammarelli dei Verdena e la compianta Elisabetta Imelio dei Prozac+ e\o Sick Tamburo.
Perché le donne sono cosi poche? No, non è una questione di merito o di talento. Ma come sempre una questione culturale. Nella musica in generale, ma ancora di più tra i musicisti. È più facile immaginare una cantante donna, seppur – dati alla mano – non che siano poi così tante e non che siano di certo prese in considerazione quanto gli uomini (pensate ai podi di Sanremo), ma è ancora più complesso pensare ad una musicista donna. E così anche per tantissimi ruoli all’interno dell’industria musicale: quante foniche donne avete mai visto? Pochi esemplari, se non nessuno.
Noi non possiamo fare altro che augurarci che Victoria De Angelis sia solo l’inizio.