Stupro di Palermo Samuele La Grassa, chi sono i sette arrestati per la violenza sessuale ai danni della ragazza di 19 anni: nomi, volti, foto
Dato che delle vittime è sempre così facile rintracciare le informazioni, ci siamo chiesti perché per gli accusati ci debba essere una vera e propria caccia al tesoro. Come succede quando gli arrestati sono mafiosi, politici, professionisti o pregiudicati è necessario dare un volto e un nome a chi si è reso protagonista della squallida vicenda dello stupro di Palermo, che purtroppo è solo uno dei tanti casi che fa parte di un fenomeno sistemico di violenza sulle donne. Abbiamo deciso di rispondere alla richiesta. La cronaca ha portato a galla i nomi dei sette stupratori protagonisti, la pubblicazione della loro identità è una necessità di cronaca che non può essere omessa.
Il gruppo di uomini che ha aggredito, umiliato e violentato la 19enne di Palermo sono tutti stati rintracciati e arrestati. Sarà il processo a confermare la loro colpevolezza, ma quel che è chiaro è chiaro. Le intercettazioni hanno già stabilito quanto successo. I giorni successivi la violenza, avvenuta il 7 luglio 2023, gli indagati hanno svelato i particolari dello stupro in zona Foro Italico di Palermo nella chat di Whastapp, tutte poi analizzate dai carabinieri di Brancaccio che hanno raccolto la denuncia e la testimonianza della giovane.
I loro nomi sono: Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Cristian Barone, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Elio Arnao. Resta fuori il nome del settimo arrestato che all’epoca del fatto era minorenne. Ometteremo per scelta i tanti particolari morbosi relativi ai messaggi scambiati dai sette accusati. Troviamo triggerante e sintomatica la necessità di dover mettere alla luce i dettagli per avvalorare la violenza evidente alla base della vicenda. Piuttosto, però, preferiamo che i nomi e i volti di chi ne ha fatto parte siano chiari a tutti.
Samuele La Grassa chi è? Nomi e volti dei sette arrestati per lo stupro di Palermo
Samuele La Grassa è uno dei sette uomini arrestato per lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo. Ha 20 anni. La Grassa è stato arrestato insieme agli altri 5 maggiorenni e un minore che adesso avrebbe compiuto 18 anni. Lui è il protagonista di una delle intercettazione su un presunto telefono nascosto sottoterra e contenente le immagini di quella notte.
Gli stessi aggressori che hanno diffuso via chat il video degli abusi, commentando con frasi agghiaccianti. Dopo avere lasciato la vittima riversa in terra, in lacrime e ferita, invece di chiamare un’ambulanza come lei aveva supplicato di fare, sono andati a fare uno spuntino in rosticceria. Quindi no, non ci sembra troppo parlare di ognuno di loro facendo nome e cognome.
Sui social, dove i sette giovani arrestati per lo stupro sul lungomare del Foro Italico di Palermo, da giorni, vengono ricoperti di insulti, le loro foto sono state diffuse. La parola “stupro” è stata per 24 ore al primo posto nei trend di X (l’ex Twitter), e anche su TikTok e Instagram i post più condivisi e visualizzati sono quelli che contengono i nomi e i cognomi, insieme alle fotografie, degli aggressori.
Gli arrestati per lo #stupro di #Palermo sono: Angelo Flores, 22 anni; Gabriele Di Trapani, 19 anni, Cristian Barone, 18 anni. Andrea Innocenti,Christian Maronia, 19 anni; Samuele La Grassa ed Elio Arnao, 20 anni. Il 7° arrestato al momento dell'accaduto era ancora minorenne. pic.twitter.com/PKCMf9crJC
— Barbara Raval 🐱 🇮🇹 ❤ 🐸 🔜 (@BarbaraRaval) August 20, 2023
Caccia ai cellulari dei sette arrestati: Arnao ne avrebbe nascosto uno sottoterra
Scatta la ricerca dei cellulari di alcuni dei setti accusati dello stupro. Tre di loro, arrestati venerdì scorso con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, saranno interrogati nelle prossime ore dal gip. Dovranno spiegare cosa è successo la notte 7 luglio scorso quando, come ricostruito dai carabinieri, hanno violentato a turno una 19enne.
Come riportato da Repubblica Palermo a inchiodare il gruppo, oltre alla denuncia della giovane e ai referti medici ci sono anche alcune telecamere di sorveglianza. Ma c’è di più, anche gli smartphone di alcuni del gruppo potrebbero rivelare ulteriori elementi utili all’indagine. Tant’è che i furbissimi ragazzi hanno parlato tra loro della necessità di nasconderli per non farli trovare dagli inquirenti.
Durante una intercettazione nella caserma dei carabinieri Samuele La Grassa ed Elio Arnao parlano dei telefoni nascoti, uno dei quali sarebbe stato seppellito sotto terra. «Poi me lo scrivi su WhatsApp dove lo hai messo», chiede La Grassa ad Arnao. Lui risponde: «Cosa, il telefono? Neanche in una pianta è… era in un magazzino pure in un punto sotto terra. Lo sappiamo soltanto io e Francesco. Te l’ho detto, devi sempre avere qualcosa nascosta».