Ignazio La Russa si pente delle parole dette sul figlio Leonardo accusato di violenza, cosa ha detto e perché continua a non avere senso
Ignazio La Russa torna a parlare (male) del caso del figlio Leonardo, accusato di violenza sessuale; il Presidente del Senato ha deciso di giustificare le sue dichiarazioni, con una mossa classica del politichese affine alla destra: scusandosi senza scusarsi. Rispolveriamo quanto aveva detto, tutti i punti che non andavano bene nel suo discorso e come si è giustificato.
A venti giorni di distanza dalla nota, in cui il presidente del Senato difendeva a spada tratta il figlio Leonardo e apportava una serie di dubbie motivazioni sul perché aveva chiaro che il figlio fosse innocente, arriva il primo dietrofront su quanto detto.
«Se uno avesse letto con attenzione quello che ho scritto, e vi invito a farlo, avrebbe capito che il mio riferimento non era alla ragazza ma alla scelta del difensore, legittima, di aspettare 40 giorni per presentare la denuncia. Cosa che purtroppo ha reso impossibile l’esame dei video. Il mio problema era quello, non c’entrava la ragazza» Poi, alla fine, un velo di autocritica «Capisco che non l’ho detto in maniera chiara e non rifarei quella dichiarazione. Ma non la rifarei perché non sono stato bravo a far comprendere che non c’era alcun attacco alla ragazza».
Insomma lui non voleva dire quello che ha detto, nessuno ha capito e lui poteva far di meglio a far capire a chi non capisce. A e come al solito nessuno sa leggere con attenzione. Solito politichese insomma. Ma noi accettiamo l’invito di Ignazio La Russa e torniamo a rileggere le sue dichiarazioni e torniamo ad accompagnarle con le rispettive riflessioni.
Cosa ha detto Ignazio La Russa per difendere il figlio?
Ignazio La Russa ha dichiarato di essere convinto dell’innocenza di suo figlio Leonardo, riguardo alle accuse di violenza sessuale. Ha affermato di contare sulla Procura della Repubblica per risolvere la questione in modo tempestivo e fugare ogni dubbio. La Russa ha anche sottolineato alcuni aspetti che, secondo lui, sollevano dubbi riguardo alla vicenda. Scopriamo cosa ha dichiarato e perché le sue non sono motivazioni valide.
La denuncia dopo 40 giorni
Ignazio La Russa presenta i motivi per cui, secondo lui, il figlio sarebbe innocente. E tra questi propone uno dei capisaldi di chi non capisce nulla di violenza sessuale: il tempo trascorso tra la violenza e la denuncia. La ragazza ha denunciato dopo 40 giorni.
«Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia – occupa questo tempo ”per rimettere insieme i fatti».
E che vuol dire? Possibile che non sia ancora chiaro che non esiste una scadenza per elaborare un trauma di tale portata? La denuncia presentata dalla ragazza dopo quaranta giorni non può essere considerata un fattore determinante per valutare la mancata veridicità delle accuse. E poi la legge prevede 12 mesi di tempo per presentare una denuncia di violenza e sono, comunque, decisamente troppo pochi.
Cosa è successo la mattina dopo a casa di La Russa?
La ragazza ha affermato di aver incontrato Leonardo durante una serata in discoteca a Milano e di essersi svegliata il giorno successivo in uno stato confusionale e nuda nel letto. Ha affermato di aver avuto un rapporto sessuale sia con Leonardo che con un suo amico senza il suo consenso. Tuttavia, La Russa ha ricordato di aver incrociato la ragazza il mattino successivo, insieme a sua moglie, e che appariva tranquilla, senza mostrare segni di disagio.
L’avrebbe vista «al mattino, sia pur fuggevolmente» e aveva decretato di averla notata «assolutamente tranquilla».
Come è possibile stabilire la reazione di una vittima che, se confermata la violenza, si trovava a casa del suo aggressore, circondata da estranei legati a lui?
L’utilizzo di droghe
«Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua»
E per quanto riguarda le parole di Ignazio La Russa sulle sostanze stupefacenti assunte dalla ragazza, vorremmo ricordare che se confermate dovrebbero essere valutate come aggravante. Ma a favore della vittima. Come fa una ragazza ”drogata” e quindi ”poco lucida” ad essere anche consenziente?
Ma lui no, non voleva accusare la ragazza. Sono gli altri a non capire. Lui si spiega benissimo.