Cosa c'entra Andrea Purgatori con Emanuela Orlandi? Perché il giornalista e la ragazza scomparsa sono strettamente connessi?
Perché Andrea Purgatori è legato al caso di Emanuela Orlandi? Per molti anni, il nome del giornalista è stato associato al prestigioso quotidiano Il Corriere della Sera, dove si è distinto per la sua attenzione ai temi del terrorismo, dell’intelligence e della criminalità. Una delle sue indagini più tenaci è stata quella sulla strage di Ustica del 1980, una vicenda avvolta da mistero e controversie. La sua determinazione nel cercare la verità ha lasciato un segno indelebile nel giornalismo italiano.
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Successivamente, Purgatori ha affinato la sua abilità nel racconto della realtà attraverso i reportage. Il giornalista si è dedicato a mettere in luce storie spesso dimenticate o ignorate dal grande pubblico, svelando l’umanità dietro eventi tragici e drammatici. Uno dei suoi lavori più recenti è stato il documentario Vatican Girl, un’opera che ha approfondito proprio il caso di Emanuela Orlandi, scomparsa misteriosamente negli anni ’80 da Roma.
Cosa c’entra Andrea Purgatori con Emanuela Orlandi?
Andrea Purgatori aveva 30 anni quando Emanuela Orlandi è scomparsa e lavorava già al Corriere della Sera: i familiari della ragazza, solo poche ore dopo la scomparsa, hanno tempestato la città di Roma di foto della loro parente minorenne, nel disperato tentativo di ricevere notizie utili per ritrovarla. Proprio da quel momento, Andrea Purgatori diventa uno dei giornalisti d’inchiesta a occuparsi della misteriosa sparizione della giovane romana.
A un certo punto, però, il giornalista verrà messo da parte. Il motivo? Purgatori parlò per primo di una presunta trattativa fra Vaticano e un’organizzazione criminale che voleva recuperare 130 miliardi di lire dallo Ior. Di recente, uno dei progetti del famoso scrittore ha tirato nuovamente in ballo Emanuela Orlandi: stiamo parlando di Vatican Girl, la docu-serie distribuita da Netflix in cui vengono scandagliati minuto dopo minuto tutti i fatti oscuri dalla notte della scomparsa a oggi.
Le varie piste
Andrea Purgatori ha cercato di far luce il più possibile su tutti i depistaggi da parte della Chiesa nel caso della Orlandi, tentando di aprire una commissione d’inchiesta interna. Fra le piste più battute, per altro, anche quella del terrorismo internazionale e il personaggio di Alì Agça, ma non solo: troviamo anche quelle legate ai soldi del Vaticano, quelle degli abusi sessuali e molte altre. Interrogato su Emanuela e sulle piste venute fuori negli anni, Purgatori aveva detto a Vanity Fair quanto segue: “Non trovo prove certe e assolute per nessuna. Sicuramente però quella del terrorismo internazionale va esclusa, è la meno attendibile. La pista della pedofilia può avere senso e coesistere con quello che è successo. Ma il punto centrale è la pista dei soldi”.
Nel 2021, l’intervista di Andrea Purgatori all’ex Magistrato Giancarlo Capaldo fece un certo scalpore: l’uomo, infatti, affermava che nel 2012 aveva parlato con due emissari dell’ex Papa Ratzinger e altri prelati che diedero la loro disponibilità per far ritrovare il corpo di Emanuela Orlandi in cambio però di un aiuto da parte della magistratura italiana nel liberare la Chiesa dall’imbarazzo emerso dalla scoperta della tomba di Enrico De Pedis – boss della Banda della Magliana – nella Basilica di Sant’Apollinare.
Quello di Emanuela è ancora oggi un cold case, ovvero un caso irrisolto. Ancora oggi la famiglia Orlandi vive nel buio più totale. Di recente, Papa Francesco, parlando con Pietro (il fratello della giovane scomparsa) ha cercato di dargli pace dichiarando: “Emanuela è in cielo”. Queste dichiarazioni hanno fatto infuriare moltissimo chi segue il caso da sempre e – ovviamente – i parenti della ragazza. Di questo intervento, Purgatori diceva: “Ormai quasi tutti i protagonisti di questa vicenda sono morti: la speranza che qualcuno parli c’è. Magari qualcuno che, prima di morire, si metta una mano sulla coscienza”.