Filippo Facci fuori dalla Rai per la sua frase, cosa ha detto e cosa ha scritto sul caso del figlio di La Russa e l'accusa di violenza?
Filippo Facci potrebbe finalmente ”pagare” per le sue parole, dopo un articolo indegno sul caso di Leonardo Apache La Russa e la giovane 22enne che lo ha accusato di violenza sessuale, la Rai ha preso drasticamente le distanze dal giornalista e pare chiuderà il suo programma su Rai2: scopriamo cosa ha detto, cosa ha scritto e capiamo cosa non è accettabile.
Leggi anche: La Russa figlio, saltano fuori le prime prove e le chat della ragazza sulla violenza «Mi ha drogata in discoteca»
La presidente della Rai, Marinella Soldi, ha sottolineato l’inaccettabilità delle parole Filippo Facci. Non solo per il suo tono sessista in una singola frase, ma soprattutto per il modo spericolato con cui ha trattato una notizia sensibile, andando contro il principio del servizio pubblico.
Il programma I Facci Vostri cancellato dalla Rai?
Secondo quanto riportato da Dagospia, il programma I Facci Vostri su Rai Due, che era stato annunciato come una novità per la prossima stagione televisiva, non andrà in onda. L’indiscrezione afferma che i vertici della Rai comunicheranno ufficialmente questa decisione nella giornata di lunedì 17 luglio. Il progetto sembra essere saltato definitivamente.
Facci articolo e frase: cosa ha detto?
La frase sessista simbolo dell’articolo pubblicato da Facci, su Libero (dove altro del resto?) sul caso di Leonardo Apache La Russa e la giovane ragazza che lo ha accusato di violenza è la seguente: «Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa». E questa dichiarazione riesce a commentarsi da sola.
Ma l’intero articolo è un insieme di agglomerati sessisti e ignoranti che nulla hanno a che fare con il giornalismo. Di seguito alcuni stralci e i relativi commenti:
«Lei aveva in corpo Xanax (per l’ansia o per dormire), fluoxetina (è il vecchio Prozac, antidepressivo, ma anche anoressizzante o in uso nelle terapie per i disturbi dell’alimentazione) e poi una canna e poi cocaina: ma sotto inchiesta è lui – che lei ha baciato in pubblico – e che le avrebbe dato un ulteriore farmaco, di cui per ora tuttavia non si ha notizia o traccia. Messa così, è chiusa».
No Filippo Facci, messa così non è chiusa per niente. Non è neanche iniziata. Perché la violenza inizia con la violenza. Non con quello che è successo prima: che sia l’uso di sostanze stupefacenti, che sia una minigonna indossata o un iniziale consenso. Semmai l’utilizzo della cocaina o di altre sostanze, che avrebbero resa la ragazza poco lucida, può essere considerato un’aggravante, non per la vittima ma per l’aggressore. Sembra quasi banale dirlo, ma a quanto pare non lo è: come fa una ragazza poco lucida in quanto ”drogata” a poter contemporaneamente essere definita consenziente?
«La denuncia era su un giornale prima ancora di essere nella disponibilità cartacea dell’accusato, e che il racconto di lei, per emblematico che sia, sembra un format da movida milanese. Il ricordo, quello vivido, è solo di aver bevuto due drink con un ragazzo e poi di essersi svegliata nel letto di lui l’indomani. Quella che sta in mezzo è l’auto-ricostruzione mnemonica di una 22enne fondata su ‘sensazioni’».
E anche in questo caso, dobbiamo commentare con un ulteriore ”no”. Oltre al tentativo propagandistico di utilizzare il termine ”sensazioni” in collegamento alla denuncia riportata dalla ragazza, ricordiamo che la mattina successiva, una volta uscita dalla casa di La Russa quella mattina, la 22enne si è recata alla Clinica Mangiagalli di Milano, dove i medici hanno rilevato segni di violenza.
«Ogni racconto di lei sarà reso equivoco dalla polvere presa prima di entrare in discoteca. Prima di chiedere all’amica ‘sono stata drogata?’ anche se lo era già di suo».
L’incapacità di stare sul punto. Una denuncia per violenza sessuale non va svilita e presa a suon di sarcasmo. Imparare a parlare di stupro, specialmente, per chi di professione è un giornalista, dovrebbe essere il minimo sindacabile.
Se una donna denuncia, si pratica il silenzio. Si riportano i fatti. Si attende la magistratura. Non esistono interpretazioni, pareri e opinioni. Meno che meno esistono battute ammissibili. Ma in un mondo giusto, del resto, non sarebbe ammissibile neanche definire Facci un giornalista.