Patrick Zaki chi è? Ecco il riassunto della sua storia: biografia e dove si trova oggi

Attivista per i diritti umani, Patrick Zaki è il giovane ricercatore impegnato a diffondere la verità sui diritti umani violati!

Patrick Zaki si è laureato con 110 e lode presso l’Università di Bologna. Perché era in collegamento video alla sua proclamazione? Scopriamo di seguito dove si trova, indagando nella sua anomala vicenda.

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Neo laureato presso l’Università di Bologna, Patrick Zaki da oltre tre anni è accusato di incitare contro il Governo egiziano. Secondo la Procura dell’Egitto diffonde false notizie sul suo Paese. Perché tutto questo? Zaki, in effetti, è attivo nel sostenere i diritti umani, denunciando ogni forma di repressione. Vediamo di fare chiarezza nella sua vicenda che, nel mondo civile contemporaneo, va oltre l’assurdo!

Età

Patrick Zaki ha 32 anni. è nato a Mansura, in Egitto, il 16 giugno 1991, sotto il segno zodiacale dei Gemelli. All’anagrafe l’attivista egiziano è registrato con il nome completo di Patrick George Zaki.

Biografia

Attivista egiziano, Patrick Zaki è nato da genitori di religione cristiana ortodossa copta. Ha studiato nella capitale dell’Egitto, Il Cairo, dove si è laureato in farmacia presso la German University. In occasione delle elezioni presidenziali egiziane del 2018, Zaki è stato uno degli organizzatori della campagna elettorale di Khaled Ali, l’avvocato impegnato nella difesa dei diritti umani. A seguito di parecchie denunce del clima di intimidazione e di numerosi arresti dei suoi collaboratori. è stato costretto a ritirare la sua candidatura.

Riassunto della storia di Patrick Zaki

Dall’autunno del 2019 Patrick Zaki si trovava in Italia per frequentare un master universitario in studi di genere, presso l’Università di Bologna. Il 7 febbraio successivo, nel 2020, il ragazzo è ritornato in Egitto per visitare i suoi parenti. Appena atterrato all’aeroporto de Il Cairo, alle ore 4 del mattino, è stato catturato dagli agenti dei servizi segreti egiziani. Nelle ventiquattro ore successive non sono trapelate sue notizie ai suoi familiari. Due giorni dopo, il 9 febbraio, a informare del suo arresto, è stata l’Egyptian Initiative for Personal Rights, l’associazione di cui Zaki faceva parte.

L’arresto di Zaki, essendo uno studente dell’Università di Bologna, ha suscitato enormi mobilitazioni in seno alla società civile e alla politica italiana, ricevendo anche notevole attenzione mediatica, non soltanto in Italia ma anche all’estero. Molte città italiane, nel corso del tempo, hanno gli hanno concesso la città onoraria. Tra le altre, Bologna, Roma, Milano, Taranto, Crotone.

Motivi dell’arresto di Patrick Zaki

Secondo i dati forniti dalla polizia egiziana, ci sarebbe un’altra versione. Zaki sarebbe stato arrestato nel quartiere Jadyala a Mansura, a un posto di blocco, l’8 febbraio 2020.

Nel mandato d’arresto sono stati formulati diversi capi d’accusa: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo. A essere contestati, nello specifico, sono alcuni post pubblicati da Zaki nel suo profilo Facebook. Dalle informazioni fornite dal governo egiziano, Zaki sarebbe stato attivo in Italia per approfondire una tesi sull’omosessualità e per incitare contro lo stato de Il Cairo.

L’avvocato di Zaki ha divulgato la notizia che il suo assistito è stato bendato e torturato per 17 ore consecutive dalle forze di sicurezza egiziane, ricevendo con colpi allo stomaco, alla schiena tramite scariche elettriche. Nell’interrogatorio si è fatto riferimento al motivo della sua permanenza in Italia, di un suo presunto legame con la famiglia di Giulio Regeni e del suo impegno politico. Zaki, inoltre, è stato minacciato di stupro.

Dalla Procura Generale di Mansura, invece, sono arrivate dichiarazioni del tutto contrarie. Hamada el-Sawy, il Procuratore Generale dell’Egitto, ha negato che Zaki sia stato torturato dalla polizia egiziana e che non aveva nessuna ferita sul corpo.

Carcere e processo di Patrick Zaki

Dall’8 febbraio 2022, in attesa del processo, Zaki è stato trattenuto in carcere, prima a Mansura e in seguito a Il Cairo, in detenzione preventiva più volte prolungata.

Sette mesi dopo, il 14 settembre 2020, si è tenuta la prima udienza del processo, dove la Procura egiziana ha sostenuto che Zaki avrebbe diffuso false notizie, sia dentro sia fuori l’Egitto. Le principali accuse erano in riferimento a un articolo, firmato dal giovane ricercatore, pubblicato nel 2019 sul giornale libanese Daraj, dove erano riportate persecuzioni e discriminazioni subite dalla comunità copta egiziana.

Il 7 dicembre 2021, al termine della terza udienza, il tribunale egiziano ha ordinato la scarcerazione di Zaki, che potrà rimanere in libertà per la restante durata del processo ma con il divieto di uscire dall’Egitto.

Quasi un anno dopo, il 24 novembre 2022, il Parlamento europeo ha approvato un’altra risoluzione sull’Egitto in cui critica la situazione dei diritti umani e chiede la liberazione degli attivisti per i diritti umani e giornalisti che sono in carcere e la revoca del divieto di viaggio a Zaki.

Cosa studia Patrick Zaki?

Il 5 luglio 2023 Patrick Zaki si è laureato con 110 e lode all’Alma Mater di Bologna. L’attivista ha così completato i suoi studi in Letterature moderne, comparate, post-coloniali, curriculum Gemma, con il master in Women’s and gender studies, con una tesi in Media, giornalismo e impegno pubblico.

Dove si trova Patrick Zaki?

Patrick Zaki ha partecipato alla sua laurea dall’Egitto, in videocollegamento. Non gli è stato concesso il permesso che aveva richiesto per poter viaggiare e raggiungere Bologna per la proclamazione. Lo studente dell’ateneo bolognese è rimasto nel suo Paese, dove continua a essere sotto processo. Ecco cosa ha detto l’attivista al termine della proclamazione: “Ringrazio questa città e la stampa libera, lo studio è stata la mia resistenza”.

Dal canto suo, Giovanni Molari, il rettore dell’Università di Bologna, ha replicato: “È un giorno di festa, ma sarà vera festa quando potrai tornare a Bologna”.

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