Augusta Montaruli chi è e che condanna ha avuto?

Cosa sappiamo su Augusta Montaruli? Perché qualche anno fa è stata condannata? E con quale accusa? I dettagli a seguire nell'articolo

Augusta Montaruli è la nuova Vicepresidente alla Vigilanza Rai; la conosciamo per la sua militanza politica, iniziata quando aveva solamente 16 anni.

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In passato è stata anche coinvolta nell’inchiesta di Rimborsopoli. Perché? E cosa è successo? Augusta Montaruli è nata a Torino il 14 settembre 1983. Oggi è prossima ai 40 anni. La donna ha iniziato la sua militanza politica a soli 16 anni nel gruppo Azione Giovani; nel 2012 siede per la prima volta nell’emiciclo di Palazzo Lascaris e fa parte del Popolo della Libertà. Ha 27 anni ha già alle spalle una lunga carriera nel mondo politico; successivamente è stata nominata sottosegretario del Miur nel primo governo Meloni. Oggi è Vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai, come da lei stesso dichiarato via social.

Chi è Augusta Montaruli?

Come abbiamo detto, Augusta Montaruli oggi è il Vicepresidente alla Vigilanza Rai, ma è già nota per il suo impegno politico iniziato quando era ancora molto giovane. Della sua vita privata non conosciamo alcuna sfumatura: siamo abbastanza certi che non abbia figli, poiché non compaiono in alcuno scatto sui social. Non sappiamo se abbia un compagno o se sia sposata. Oggi è una deputata di Fratelli d’Italia; su Instagram è seguita da oltre 31mila followers: QUI il suo profilo.

Condanna per peculato

Diversi anni fa, Augusta Montaruli ha comprato un libro dal titolo Sexploration. Cosa c’è di strano? La spesa di questo volume è stata segnalata dalla deputata fra i rimborsi spese del suo gruppo di appartenenza. Nel marzo del 2016, poi, la PM Enrica Gabetta svelò tutti i retroscena di quanto successo: l’inchiesta – dal nome Rimborsopoli – ha posto l’accento sulle spese pazza della Regione Piemonte, governata all’epoca da Roberto Cota. La consigliera Montaruli fu condannata in via definitiva a un anno e sei mesi per peculato. Il verdetto è arrivato dopo un processo durato 11 anni.

Lo scontrino del libro, comunque, non è stato l’unico ad apparire nell’inchiesta: sembra che la donna si sia fatta rimborsare ben 25mila euro di spese illecite. Fra questi troviamo soprattutto spese in ristoranti, pub, autogrill, pasticcerie. Poi ci sono le voci più eccentriche: orecchini, fiori, orologi, oggetti di Swarovski, una borsa di Borbonese, cinture da Olympic, cornici, pregiati articoli in pelle e capi di Hermes, manutenzione auto e un corso di social network.

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