Quanti figli ha Giorgio Marchesi? Con chi è sposato l'attore? Sua moglie è una stimatissima collega: scopri il nome!
Quanti figli ha Giorgio Marchesi? E chi è sua moglie? L’attore è ormai affermato nel mondo dello spettacolo italiano, ma cosa sappiamo della sua vita privata?
Leggi anche: Ludovico Fremont, che fine ha fatto l’attore che faceva Walter nei Cesaroni?
Lui è nato a Bergamo il 23 febbraio 1974 e oggi ha 48 anni. Dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico, ha iniziato a frequentare l’università, ma si è sempre tenuto impegnato lavorando e facendo musica. Ha vissuto a Londra e proprio nella città anglosassone si è appassionato alla recitazione, così, una volta tornato in Italia, ha lasciato gli studi per dedicarsi a questa sua nuova passione.
Chi è la moglie di Giorgio Marchesi?
Giorgio Marchesi è sposato con Simonetta Solder, anche lei attrice. La moglie dell’attore è conosciuta per aver recitato al Teatro dell’Opera nel 2004 con Le relazioni pericolose. Lei è nata nel 1970 e l’abbiamo vista anche sul piccolo schermo in fiction di successo come Don Matteo, Braccialetti rossi, Provaci ancora prof, Che Dio ci aiuti. La coppia è stata vista in scena insieme ne Il fu Mattia Pascal. È stato difficile lavorare insieme alla moglie? Marchesi – nello studio di Serena Bortone – ha detto: “Di solito è molto difficile, ma noi ci siamo trovati molto bene. Mi fido ciecamente di lei anche sul lavoro”.
Quanti figli ha l’attore?
Giorgio Marchesi e sua moglie Simonetta Solder hanno due figli: Giacomo e Pietro Leone. La vita dei due attori è totalmente cambiata con l’arrivo dei due bambini. Inizialmente non è stato facile, soprattutto per l’attore, che ha ammesso di non aver avuto idea di come affrontare la paternità e ha dovuto imparare. Crescendo insieme a loro ha scoperto una stupenda emozione; le sue parole a Tv Sorrisi e Canzoni: “All’epoca io e mia moglie avevamo pochi soldi e nessun aiuto. Con il secondo figlio è stato fantastico. Ha dato equilibrio alla famiglia ed è stato più facile perché eravamo preparati e più sereni, anche lavorativamente parlando”.