Ricordato per sempre come l'Asso dell'Aviazione italiana, Francesco Baracca è stato un pilota eroico e lungimirante...
Francesco Baracca è stato il pioniere dell’aeronautica italiana, anticipando i tempi nella storia. Scopriamo tutto sulla vita del principale asso dell’aviazione nella penisola.
Grande visionario dell’aeronautica italiana, il Maggiore Francesco Baracca ha compreso per primo come sarebbe stata l’aviazione mondiale nel futuro. Ha vissuto, infatti, nei tempi in cui il pilota dell’aereo in guerra era un tutt’uno con il velivolo, azionando comandi e azzardando prodezze oltre il coraggio e l’eroismo. Lavorando moltissimo per individuare nuove tecnologie di volo, l’aviatore numero uno nella prima guerra mondiale, ha abbattuto ben trentaquattro aerei nemici, ricevendo la medaglia d’oro al valor militare.
Età alla morte
Francesco Baracca, al momento della sua scomparsa, aveva compiuto da poco 30 anni. Era nato a Lugo, in provincia di Ravenna, il 9 maggio 1888 mentre è morto a Nervesa, in provincia di Treviso, il 19 giugno 1918.
Moglie e figli
Registrato all’anagrafe con il nome completo di Francesco Luigi Giuseppe Baracca, l’Asso dell’aviazione italiana era nato a Lugo, una cittadina emiliana in provincia di Ravenna. Suo padre era il proprietario terriero e uomo d’affari Enrico, mentre sua madre era la Paolina de Biancoli. Entrato giovanissimo, appena diciannovenne in Accademia militare, Francesco Baracca non si è mai sposato nè ha avuto figli, avendo dedicato la sua intera vita all’aeronautica.
Ben trentasette anni dopo la sua morte, soltanto nel 1995, è venuta alla luce la storia d’amore di Francesco Baracca con Norina Cristofoli, nata nel 1902 a Tolmezzo. Sembrerebbe che i due si siano conosciuti a Udine pochi giorni prima della disfatta di Caporetto, il 20 settembre 1917. Al tempo Norina era giovanissima e si rifugiò a Milano, dove ha ricevuto numerose lettere dal Maggiore, l’ultima delle quali porta la data del 4 giugno 1918. Con il tempo Norina Cristofoli è diventata una cantante lirica di un certo successo. Morta nel 1978, l’artista non si è mai sposata nè ha mai avuto altre relazioni sentimentali perchè rimasta sempre legata e fedele al ricordo dell’Asso dell’aviazione italiana.
Riassunto della storia di Francesco Baracca
Dopo aver studiato i primi anni a Lugo, la città natale, Francesco Baracca ha continuato gli studi a Firenze per poi trasferirsi a Modena, avendo scelto la carriera militare. Ammesso all’Accademia militare modenese nel 1907, due anni dopo è entrato nell’Arma di cavalleria del Regio Esercito come sottotenente. Dopo esser rimasto affascinato da un’esercitazione aerea presso l’aeroporto di Roma Centocelle, nel 2012 ha deciso di passare in aviazione, che allora era parte dell’esercito.
Ben presto il sottonente Baracca si è distinto per le sue gesta eroiche nell’Aeronautica Militare ed è stato promosso per merito, prima capitano e poi maggiore. Una volta assunto il comando della 91° Squadriglia , chiamata Squadriglia d’Assi, ha vinto ben trentaquattro combattimenti contro gli aerei nemici, diventando un eroe nazionale. L’Asso degli assi era il suo soprannome, derivato proprio dal primato da lui stabilito di maggior numero di vittorie aeree tra i piloti italiani della prima guerra mondiale.
Appena trentenne, il 19 giugno del 1918 l’Asso dell’aviazione italiana è stato abbattuto in volo, nel corso di una missione sul Montello. Tutta l’Italia è rimasta sconvolta per la sua perdita. Un mese prima della sua morte, il 5 maggio 1918, aveva ricevuto il massimo riconoscimento al valore militare, la medaglia d’oro, con la dicitura che riassume bene la sua vita coraggiosa, volta alla difesa e all’onore della Patria:
Primo pilota da caccia in Italia, campione indiscusso di abilità e di coraggio, sublime affermazione delle virtù italiane di slancio e di audacia, temprato in sessantatré combattimenti, ha già abbattuto trenta velivoli nemici, undici dei quali durante le più recenti operazioni. Negli ultimi scontri, tornò due volte col proprio apparecchio colpito e danneggiato da proiettili di mitragliatrici. Cielo dell’Isonzo, della Carnia, del Friuli, del Veneto e degli Altipiani, 25 novembre 1916, 11 febbraio, 22, 25, 26 ottobre, 6, 7, 15, 23 novembre, 7 dicembre 1917.
Curiosità sull’Asso dell’aviazione italiana
Quattro curiosità su Francesco Baracca? Leggiamole di seguito!
- Sulla fiancata sinistra del proprio velivolo l’Asso dell’aviazione italiana aveva disegnata l’insegna personale aveva disegnato il famoso Cavallino Rampante, lo stesso presente nello stemma della Ferrari e della Porche. Nel 1923, dopo la fine della prima guerra mondiale, la madre del Maggiore Baracca ha dato a Enzo Ferrari l’autorizzazione a utilizzare l’emblema del Cavallino usato da suo figlio.
- Ha ottenuto l’iscrizione all’Albo degli Assi dell’aviazione il 28 novembre 2016, dopo aver abbattuto in battaglia il suo quinto aereo. A seguito dei trentaquattro abbattimenti di aerei nemici, è considerato l’Asso tra gli assi.
- Nel luogo della morte del Maggiore Baracca, a Nervesa della Battaglia, nei pressi di Treviso, in memoria dell’Asso dell’aviazione italiana sorge un solenne monumento.
- Suo grande ammiratore, Gabriele D’Annunzio ha pronunciato l’elogio funebre del Maggiore Baracca alle esequie civili, svolte il 26 giugno a Quinto di Treviso, alla presenza di autorità civili e militari.
Film I cacciatori del cielo
In occasione dei festeggiamenti per i 100 anni dell’Aeronautica militare, la produzione della Rai ha realizzato I cacciatori del cielo, un docu film biografico che ripercorre le vicende coraggiose del Maggiore Francesco Baracca. Tramite la storia di un gruppo di appassionati di aviazione della provincia di Treviso, che ricostruiscono riproduzioni fedeli dei velivoli usati durante la prima guerra mondiale, nella pellicola televisiva viene raccontato l’eroismo dell’Asso dell’aviazione che ha gettato le basi per la nascita dell’Aeronautica militare, il 28 marzo 1923.
Realizzato con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa e dell’Aeronautica Militare, il film è diretto da Mario Vitale e interpretato da Giuseppe Fiorello che veste i panni del protagonista. Nel cast sono presenti anche Luciano Scarpa che interpreta il Capitano aviatore Pier Ruggero Piccio, e Andrea Bosca, nel ruolo del meccanico Piovesan, un personaggio di finzione. La storia ha inizio con i tre che lavorano insieme a Santa Caterina, in provincia di Udine, sede del primo reparto aerei da caccia. Grazie ai loro sforzi eroici e coraggiosi, il 7 aprile 1916 l’Aeronautica italiana ha ottenuto la sua prima vittoria.