Sonia Bruganelli in fila tra i commentatori demodé di Chiara Ferragni: c'è chi sa fare e chi commenta senza sapere
La polemica su Chiara Ferragni e l’infinito dibattito sulla scelta di fare beneficenza in silenzio o meno continua a far discutere; questa volta a dire la sua in merito è Sonia Bruganelli, che in una recente intervista a Il Messaggero ha lanciato l’ennesima noiosa frecciatina al veleno all’influencer.
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Sonia Bruganelli sa bene cosa significa essere analizzata e commentata per ogni scelta presa. Non sono poche, infatti, le polemiche che nascono sulla sua vita e il modo di condurla (basti pensare al commentatissimo e criticatissimo utilizzo di jet privato per le sue vacanze). Anche per questo, arriva ancora più stonato il suo commento su Chiara Ferragni.
La beneficenza si fa in silenzio?
Chiara Ferragni ha scelto di devolvere il compenso, che percepirà al Festival di Sanremo 2023, all’associazione D.I.RE., la rete nazionale contro la violenza sulle donne.
Sono fiera di annunciare che ho devoluto l’intero compenso della mia partecipazione al Festival di Sanremo all’associazione D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) In Italia, oggi più che mai, c’è bisogno di parlare e di fare qualcosa di concreto contro la violenza maschile sulle donne.
Per questo ho scelto di supportare D.i.Re un’associazione italiana che gestisce oltre 100 centri antiviolenza e più di 60 case rifugio in tutta Italia, potete farlo anche voi andando sul loro sito e donando (…)
Una scelta che non avrebbe motivo di essere commentata, se non positivamente dall’opinione pubblica. Eppure, non è così. L’influencer è stata bersagliata di commenti e critiche. Il motivo? La beneficenza, secondo alcuni, andrebbe fatta in silenzio. Dello stesso avviso Sonia Bruganelli che tuona così sulle pagine de Il Messaggero:
Non sono come Chiara Ferragni, che convoca conferenze stampa. Certe cose si fanno in silenzio
Una polemica demodé
Una polemica, quella sollevata su Chiara Ferragni, da Sonia Bruganelli e molti altri, che ha poca aderenza con la realtà e i tempi in cui viviamo. Intanto perché parlare di violenza sulle donne e continuare ad accendere i riflettori su una delle piaghe più buie della società in cui viviamo è doveroso da parte di tutti, specialmente da chi – come Chiara Ferragni – ha un bacino di pubblico vasto e influente.
Secondo poi: perché la beneficenza non dovrebbe essere comunicata? Specialmente da un nome così forte, come quello di Chiara Ferragni. La scelta dell’influencer non toglie nulla alla beneficenza in sé e soprattutto può diventare esempio per altri dopo di lei.
La stessa Bruganelli, nell’intervista, ammette di condividere molto di sé sui social e precisa:
Sui social metto le cose che mi piacciono per divertirmi, non la vita vera. Non ostento, gioco con quello che mi aiuta a superare tanti dolori.
E quindi, se di paragoni vogliamo parlare, non sarebbe più utile far uso dei social per temi importanti e non solo per divertimento? Se Sonia Bruganelli sostiene di trarre piacere, in termini personali, dalla condivisione di quel che fa per divertimento, perché Chiara Ferragni non dovrebbe far altrettanto con le sue scelte di vita, lavoro e beneficenza?
Proprio per questi motivi, la dichiarazione di Sonia Bruganelli suona demodé e inappropriata. Chiara Ferragni sa cosa fare dei social e ha imparato ad accostare il suo lavoro alle tematiche più importanti. Trae vantaggio dalle sue scelte? Sicuramente, come tutti quelli che sanno fare quel che fanno. Ma non è l’unica. In questo caso, a trarne risalto è l’associazione contro la violenza sulle donne, che oltre alla somma devoluta si arricchisce di visibilità e notorietà.
E a tal proposito, non possiamo far altro che ringraziare anche tutte le polemiche fuori fuoco e lontane dai tempi in cui viviamo, come quella di Sonia Bruganelli. Che da modo di continuare a parlare di chi sa fare per sé e anche per gli altri come Chiara Ferragni.