Flavio Insinna e il dramma della malattia che gli ha cambiato la vita

Flavio Insinna è il noto conduttore de L'Eredità. Sempre allegro e gioviale, l'uomo ha attraversato una terribile malattia. Di che si tratta?

Flavio Insinna è tra i più noti e apprezzati conduttori e showman dei nostri piccoli schermi. Da anni saldamente al timone de L’Eredità, l’uomo sta vivendo il dramma della malattia che gli ha cambiato la vita. Per quanto non ne parli spesso, preferendo la sua tradizionale e amata giovialità pubblica, Insinna ha preferito non nascondere la propria sofferenza. Cosa gli è successo? Di che si tratta? Qui di seguito, tutti i dettagli.

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Ecco cosa ha avuto il conduttore de L’Eredità

Flavio Insinna, tra i più noti e apprezzati conduttori e showman della tv italiana, in passato ha dovuto fare i conti con un’oscura malattia. L’uomo, infatti, nonostante l’apparenza sempre gioviale in pubblico, era caduto nel vortice della depressione. A stargli vicino e aiutarlo a uscire da questa terribile spirale, il padre Salvatore:

Sono stato depresso, mio padre mi ha fatto curare e un po’ ne sono uscito e un po’ no. C’è chi dice che se hai il graffio nell’anima o fai lo psicanalista o fai l’attore. Io oggi mi voglio sicuramente più bene e ho imparato a sorridere sempre anche senza un motivo vero per essere felice

Purtroppo, il padre è venuto a mancare poco dopo aver sostenuto il figlio in questa dura battaglia. Fu un altro colpo per lo showman romano, difficilissimo da superare. Ecco le sue parole:

Quando mio padre è morto so­no rimasto settimane sdraiato per terra a guardare il soffitto, ero scarmigliato e ingrassato. Il dolore resta, ma la fede mi ha aiutato

Flavio Insinna è stato colpito da una grande depressione ancora prima della morte del padre Salvatore, venuto a mancare nel 2011. Il genitore l’aveva sostenuto per riuscire a fargli superare tale delicatissima fase. Quando venne a mancare, lo showman romano riuscì a non crollare di nuovo in quel vortice grazie alla fede. Per quanto il dolore sia stato enorme. Ecco le sue parole:

Non ha importanza l’età, mio padre aveva 83 anni, per calcolare l’amore e il vuoto che uno lascia. Lui ha cer­cato di fare di me una persona e un cittadino onesto. Mi manca la terra sotto i piedi, ma mi è rimasto il cielo sulla testa, che è mia mam­ma. Ora il mio compito è quello di starle vi­cino, di convincerla che ci sia ancora un motivo per vivere

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