Carlo Alberto Dalla Chiesa, chi era il padre di Rita Dalla Chiesa?

Carlo Alberto Dalla Chiesa, oltre a essere il padre di Rita Dalla Chiesa, è uno dei simboli della lotta contro la mafia

Carlo Alberto Dalla Chiesa, oltre a essere il padre della conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa, è uno dei simboli della lotta contro la mafia. Ucciso il 3 settembre 1982 in un agguato criminale, dove persero la vita anche la moglie e un agente della scorta, è considerato un vero e proprio eroe per l’arma dei Carabinieri. Conosciamolo meglio e scopriamo tutti i dettagli della sua storia.

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Generale dell’Arma dei Carabinieri e Prefetto di Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa è uno dei simboli eterni della lotta contro la mafia, considerato un vero e proprio eroe italiano. Nato a Saluzzo il 27 settembre 1920, era figlio di un ufficiale dei carabinieri che si ritirò nel 1955 con il grado di vice comandante generale dell’Arma. Questo fece sì che Carlo Alberto crescesse in un ambiente dove la legge, l’onore e l’amore per la patria fossero elementi fondamentali.

Carlo Alberto Dalla Chiesa ha iniziato la sua carriera militare nel 1941, come sottotenente durante la guerra del Montenegro. Ha poi trascorso la sua vita ai masssimi vertici del comando dei Carabinieri, combattendo prima il banditismo in Campania e in Sicilia, poi l’assalto terroristico delle Brigate Rosse in Italia.

Nominato Prefetto di Palermo il 6 aprile 1982 dal Consiglio dei ministri nel Governo di Spadolini, il 30 aprile s’insediò in città. Inizialmente Dalla Chiesa mostrò le sue perpelssità in merito alla nomina ma l’allora Ministro dell’Interno, Virginio Rognoni, gli promise poteri fuori dall’ordinario per contrastare la guerra tra le cosche che insanguinava tutta la Sicilia.

Quei famosi poteri speciali, in effetti, non gli sono stati mai concessi:

Mi mandano in una realtà come Palermo con gli stessi poteri del prefetto di Forlì.

Come è morto Carlo Alberto Dalla Chiesa?

Sempre in prima linea nella lotta contro lo mafia, è stato un bersaglio per i criminali mafiosi che vedevano in quest’uomo integro un grande ostacolo al proprio successo. La sera del 3 settembre 1982, mentre era in macchina con la seconda moglie Emanuela Setti Carraro, Carlo Alberto Dalla Chiesa venne affiancato da un commando di Cosa Nostra. Sul corpo del militare e di sua moglie vengono sparate trenta pallottole di kalashnikov che li uccisero. Nello stesso attentato morì anche Domenico Russo, agente della scorta.

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Età quando è morto

Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva 62 anni alla sua morte.

Causa della morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa

Per parlare della causa della morte del Generale e Prefetto, è opportuno partire da molto lontano.

Nella metà degli anni Settanta, Dalla Chiesa era comandante dei Carabinieri in Sicilia, ricevette un giorno una telefonata dal capitano un responsabile della cittadina di Palma di Montechiaro, che gli riferì di essere stato minacciato dal boss mafioso locale.
Dalla Chiesa si recò subito a Palma di Montechiaro, prese a braccetto il capitano e iniziò a passeggiare lentamente con lui su e giù per la strada principale. Tutti li guardavano. Alla fine questa strana coppia si fermò dinanzi alla casa del boss mafioso della cittadina.

I due indugiarono quanto bastava a far capire a tutti che il capitano non veniva lasciato solo.

Molti anni dopo il Generale disse:

Tutto ciò che chiedo è che qualcuno mi prenda a braccetto e passeggi con me.

Questa storiella Carlo Alberto Dalla Chiesa la raccontò una mattina al Console degli Stati Uniti che era andato a trovarlo nella sua residenza di Prefetto a Palermo. Era la mattina del 3 settembre 1982: quella era la richiesta finale di Dalla Chiesa per uscire dalla solitudine che lo stava conducendo alla morte.

Ebbe appena il tempo di congedarsi dal console e di trascorrere la sua ultima giornata di lavoro in ufficio e poi di sera, poco dopo le 21, senza nessuno che lo tenesse sottobraccio, trovò i killer per strada che uccisero lui, la moglie Emanuela Setti Carraro e il suo agente di scorta Domenico Russo.
Non dimentichiamolo.

Questa testimonianza è stata concessa dal magistrato Sebastiano Ardita, suo amico.

Chi lo ha ucciso?

A sparare sono stati alcuni killer di mafia che hanno affiancato l’auto di Dalla Chiesa in movimento, sparando all’impazzata con i kalashnikov AK-47 . Materialmente, quindi, sono stati loro a ucciderlo.

Per i tre omicidi sono stati condannati all’ergastolo come mandanti i vertici di Cosa nostra, ossia i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci.

Come esecutori materiali dell’attentato, nel 2002, sono stati condannati in primo grado Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia, entrambi all’ergastolo, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci a quattordici anni di reclusione ciascuno. Nella stessa sentenza si legge:

Si può senz’altro convenire con chi sostiene che persistano ampie zone d’ombra, concernenti sia le modalità con le quali il generale è stato mandato in Sicilia a fronteggiare il fenomeno mafioso, sia la coesistenza di specifici interessi, all’interno delle stesse istituzioni, all’eliminazione del pericolo costituito dalla determinazione e dalla capacità del generale.

In verità, chi ne ha ordinato la sua morte non è mai stato chiarito, nemmeno a distanza di quarant’anni: rappresenta uno dei tanti segreti di Stato italiani. Giovanni Falcone, in un’intervista, che alla luce di ciò che successe dopo risulta ancora più lungimirante, disse:

In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.⁣⁠

Dove e quando è nato

Carlo Alberto Dalla Chiesa è nato a Saluzzo, nella provincia piemontese di Cuneo, il 27 settembre 1920. È morto a Palermo il 3 settembre 1982.

Tutta la sua storia

A partire dalla seconda guerra mondiale, Carlo Alberto Dalla Chiesa ebbe un ruolo importante nel contrasto dell’occupazione nazista. Il Generale si rifiutò sempre di svolgere azioni anti-partigiane e collaborò attivamente, diventando responsabile delle trasmissioni radio clandestine, che avevano un canale aperto con le forze degli alleati americani.

Dalla Chiesa considerò il servizio svolto durante la Seconda guerra mondiale come esperienza fondamentale della sua intera esistenza. In particolare sottolineò l’importanza della resistenza, che ricordò sempre con molto onore perché

Mi trovai alla testa di bande di patrioti e responsabile di intere popolazioni.

Comando a Palermo

Carlo Alberto Dalla Chiesa assunse il comando della Legione di Palermo nel 1966, rivestendo un ruolo principale in quella che è considerata la prima guerra della mafia. Se da una parte Carlo Alberto Dalla Chiesa era sempre attento al rigore delle sue caserme ma anche al lato umano con cui aiutava i cittadini siciliani, fu davvero fondamentale il suo apporto e la sua collaborazione con la commissione antimafia.

Lotta alla mafia

Fu Dalla Chiesa a introdurre le schede dei mafiosi, che avevano il compito di porre l’accento anche sui legami familiari e d’affiliazione che servivano per comprendere i legami tra i criminali che l’uomo era chiamato a debellare. A questo riguardo, durante un incontro alla commissione antimafia del 1962 riportato dal sito dei carabinieri, il militare disse:

Vorrei mostrare una scheda, che io ho preparato per la mia legione, per tutti i miei collaboratori, dedicata proprio ai mafiosi o indiziati tali.(…) attraverso le parentele e i comparati, che valgono più delle parentele, si può avere una visione organica della famiglia, della genealogia, più che un’anagrafe dei mafiosi.

Quest’ultima è limitata al personaggio; la genealogia di ciascun mafioso ci porta invece a stabilire chi ha sposato il figlio del mafioso, con chi si è imparentato, chi ha tenuto a battesimo, chi lo ha avuto come compare di matrimonio.

E tutto questo è mafia, è propaggine mafiosa (…) è molto più efficace seguire i mafiosi così, cioè non attraverso la scheda solita del ministero dell’Interno, ma da vicino, attraverso i figli, attraverso i coniugi dei figli, attraverso le provenienze, le zone dalle quali provengono, perché anche le zone d’influenza hanno la loro importanza.

Nel 1973, dopo la promozione a Generale, Dalla Chiesa svolse un ruolo importante anche alla lotta al terrorismo e alle Brigate Rosse, soprattutto per quanto riguardava il sequestro del sostituto procuratore di Genova, Mario Sossi: la difficile trattativa per la liberazione dell’uomo portò Dalla Chiesa a cercare di contrastare il terrorismo di sinistra attraverso il Nucleo speciale di polizia giudiziaria. Sempre attento e sempre integerrimo, Carlo Alberto Dalla Chiesa continuò a combattere contro la mafia in Sicilia, in una Regione sempre più devastata dalla criminalità, in cui gli omicidi aumentarono a dismisura.

Prima moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa

Nel luglio del 1946 sposò Dora Fabbo, anche lei figlia di un Comandante dei Carabinieri. L’aveva conosciuta a Bari, dove aveva conseguito la seconda laurea in scienze politiche, per la quale frequentò alcune lezioni tenute dall’allora docente universitario Aldo Moro.Dora e Carlo Alberto rimasero insieme fino alla morte di lei, avvenuta il 19 febbraio 1978.

Chi era sua moglie Emanuela Setti Carraro?

Seconda moglie del Generale Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro era nata a Borgosesia, un comune piemontese in provincia di Vercelli, il 9 ottobre 1950. Morì insieme con il marito a Palermo, nella strage di via Carini, il 3 settembre 1982, appena trentaduenne, soltanto cinquantaquattro giorni dopo il loro matrimonio.

Sposò il 10 luglio 1982 il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, superando con determinazione le titubanze dei genitori a causa della differenza di trent’anni di età. Il matrimonio venne celebrato, in forma privata, nella chiesetta di Castel Ivano a Ivano-Fracena in Trentino.

La sera di venerdì 3 settembre 1982, alle ore 21 e 15 Emanuela era alla guida della sua A112 con a fianco il marito. I corpi di entrambi furono rinvenuti crivellati di colpi. Il generale abbracciava sua moglie come in un disperato tentativo di proteggerla con il proprio corpo. Dopo le raffiche di kalashnikov contro la vettura, il sicario scese dalla sua motocicletta, girò attorno alla vettura e con una pistola le sparò un colpo alla testa, sfigurandola. A quel tempo la sua morte suscitò molte riflessioni sull’evoluzione della pratica mafiosa, che aveva ormai abbandonato la regola d’onore di non uccidere le donne.

Figli

Dal matrimonio con la prima moglie, Dora Fabbo, nacquero tre figli: Rita Dalla Chiesa (Casoria, 1947), nota conduttrice televisiva; Nando Dalla Chiesa (Firenze, 1949), scrittore e giornalista; Simona Maria Dalla Chiesa (Firenze, 1952).

Film Il nostro generale

Per la stagione televisiva autunnale 2022 la Rai aveva riservato una delle fiction più attese dell’anno: Il nostro generale. Una miniserie in quattro puntate dedicata alla figura del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, interpretato da Sergio Castellitto. La fiction televisiva sarebbe andata in onda nella prima serata dell’11 settembre. La notizia della candidatura di Rita Dalla Chiesa, figlia del Prefetto di Palermo, alle elezioni politiche ha modificato il palinsesto.

Nonostante nel 2022 si celebri il 40esimo anniversario dalla morte del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, tale evento sarà oscurato, per par condicio, dalla decisione della figlia, volto noto della televisione, di scendere in politica.

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