Michele Merlo, la morte si poteva evitare, il medico di base nei guai: come è morto? Malattia, sintomi, ultima perizia

Michele Merlo si poteva salvare? La perizia arrivata nelle ultime ore inguaia il medico di base del cantante.

Michele Merlo si poteva salvare? La risposta è sì: il giovane cantante morto lo scorso anno improvvisamente poteva essere ancora fra noi oggi. Proprio nelle ultime ore è arrivata la perizia che mette nei guai il medico di base del giovane. Ma cosa è successo?

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Michele Merlo si poteva salvare?

Michele Merlo si poteva salvare: Il Corriere del Veneto ha nelle ultime ore pubblicato un articolo che fa luce sulla perizia disposta dal gip di Vicenza per omicidio colposo ai danni di Pantaleo Vitaliano, il medico di base che aveva in cura il giovane cantante. Quest’ultimo è morto a causa di una leucemia fulminante il 6 giugno del 2012 all’ospedale di Bologna, ma qualche tempo prima – esattamente il 26 maggio – si era rivolto al suo dottore.

I sintomi

Michele Merlo lamentava diversi sintomi da giorni; il cantante aveva mostrato al suo medico un grosso livido sulla coscia sinistra, comparso qualche settimana prima. Il dottore aveva garantito che si trattasse di uno strappo muscolare e gli consigliò una benda allo zinco da tenere per circa 5 giorni. Il livido, invece, rappresentava uno dei primi segnali della leucemia che ha colpito Merlo. All’inizio, come ancora oggi, rimane grande rabbia da parte dei genitori e degli amici di Michele Merlo. Il cantante, ormai morto, si poteva salvare? Ecco le parole di suo padre:

Michele si sentiva male da giorni e mercoledì si era recato presso il pronto soccorso di un altro ospedale del bolognese che, probabilmente, scambiando i sintomi descritti per una diversa, banale forma virale, lo aveva rispedito a casa. Anche durante l’intervento richiesto al pronto soccorso, nella serata di giovedì, pare che lì per lì non fosse subito chiara la gravità della situazione Lamentava dei sintomi che un medico accorto avrebbe colto. Aveva una forte emicrania da giorni, dolori al collo e placche in gola, un segnale tipico della leucemia. Se l’avessero visitato avrebbero visto che aveva degli ematomi. Non abbiamo un referto medico ma un braccialetto col codice a barre che io ho a casa.

E ancora:

E un audio che mio figlio ha mandato alla morosa in cui dice ”sono incazzato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso per due placche in gola” Invece lui era stanco. Michele aveva due braccia così. Faceva sport, non beveva, non ha mai usato droghe, gli piaceva la bella vita, mangiare bene, le cose belle, ha girato l’Italia in lungo e in largo.

Il medico di base di Michele Merlo, però, non è stato l’unico specialista a non riconoscere la malattia.

Il parere di un altro medico

Michele Merlo, qualche giorno dopo, precisamente il 2 giugno, si era fatto visitare da un altro dottore: un medico di continuità assistenziale di Vergato, in Emilia Romagna. Quest’ultimo rimandò il cantante a casa con diagnosi di tonsillite; la prima perizia della Procura, tuttavia, aveva scagionato questo medico poiché a quel punto per Michele era già troppo tardi. Gli esperti hanno infatti assicurato che, in quel momento, nessuna terapia avrebbe potuto salvarlo. Secondo le indagini, infatti, il cantante si sarebbe potuto salvare se il suo dottore di base avesse preso in considerazione un’altra causa per il grande livido comparso sulla coscia di Merlo. Ecco cosa si legge nella perizia:

Qualora la terapia corretta fosse stata somministrata a partire dal 27-28 maggio (…) avrebbe avuto una probabilità di sopravvivenza compresa tra il 79 e l’87 per cento.

La nuova perizia

Michele Merlo, dunque, si poteva salvare: nei giorni scorsi il medico legale Antonello Cirnelli e l’oncologo Valter Bortolussi hanno depositato e firmato una nuova perizia. Questa verrà discussa con i consulenti il prossimo 29 settembre. Non è possibile, in realtà, avere la certezza matematica che la sua morte potesse essere evitata, ma se il cantante avesse eseguito immediatamente le analisi del sangue ci sarebbe stata sicuramente una minima possibilità di successo.

Le cure

Nonostante questo, comunque, va considerato che le cure contro la leucemia non hanno un effetto immediato. L’ultima parola, comunque, spetterà al gip Nicolò Gianesini nelle prossime settimane; quest’ultimo dovrà considerare se Michele Merlo si sarebbe effettivamente potuto salvare e dovrà indurre, eventualmente, un processo per omicidio colposo ai danni del medico di base dell’artista. Fino a oggi, comunque, il medico si è sempre difeso affermando che lo stesso Merlo gli aveva confessato di aver accusato una contusione alla coscia. Inoltre, sostiene di aver consigliato al cantante un’ulteriore visita il 31 maggio, ma di non averlo più rivisto presentarsi nel suo studio.

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