Benito Mussolini è stato un dittatore, ha dato vita al Fascismo e si faceva chiamare "Duce": ecco tutto quello che c'è da sapere.
Un personaggio assetato di potere, forte e autoritario, capace di farsi chiamare Duce e trascinare dietro migliaia di seguaci, pur di arrivare al suo scopo. Questo è stato, Benito Mussolini. Ideatore del fascismo in Italia, autore delle leggi razziali, amico e complice di Hitler nella seconda guerra mondiale.
Riassunto della sua storia
Da esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, Benito Mussolini ha iniziato la sua scalata al potere come direttore del quotidiano di partito Avanti!, nel 1912. Quando, nel 2014, si è mostrato a favore dell’intervento dell’Italia in guerra e contrario al suo partito, diede le dimissioni dalla direzione del giornale, per fondare Il Popolo d’Italia, ottenendo l’espulsione del partito socialista.
Ha fondato nel 2019 Fasci italiani di combattimento, primo embrione del Partito Nazionale Fascista, con cui nel 1921 ha presentato all’Italia il suo programma politico nazionalista e radicale.
Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla prima guerra mondiale, ha puntato esclusivamente a raggiungere il pieno potere sull’Italia. Aiutato da forze squadriste, ha organizzato e messo in atto la Marcia su Roma, una manifestazione armata eversiva che aveva come obiettivo un colpo di Stato. Animata da migliaia di fascisti diretti verso la capitale, il 28 ottobre 1922, hanno minacciato la presa del potere con la violenza. Questa è stata l’occasione favorevole per l’ascesa al potere di Benito Mussolini che, il 30 ottobre ha ottenuto l’incarico di formare il Governo.
In seguito al successo nelle elezioni politiche del 1924, ha instaurato la dittatura in Italia, consolidando il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse in organizzazioni di partito.
Rapporti con la chiesa
Con la Santa Sede l’11 febbraio 1929 ha stipulato i Patti Lateranensi, un concordato che regola ancora oggi i rapporti fra l’Italia e la chiesa.
Politica estera e coloniale
In undici anni, dal 1922 al 1932, Mussolini ha portato a termine la riconquista della Libia. Ma non si è fermato. Ha intrapreso nel giro di un anno, dal 1935 al 1936, la conquista dell’Etiopia, violando il diritto internazionale. Questo ha causato gravi sanzioni economiche all’Italia da parte della Società delle Nazioni. Dopo aver finanziato i movimenti fascista, ha sostenuto la guerra civile spagnola, dal 1936 al 1939.
Si è avvicinato pericolosamente a Hitler, con cui ha firmato nel 1939 il Patto d’Acciaio. La sua posizione idealista è tristemente ricordata anche per l’approvazione in Italia dele leggi razziali.
Morte di Benito Mussolini
Da dittatore, nel 1940 ha deciso di far entrare nella seconda guerra mondiale l’Italia, ritenendo ormai prossima la vittoria della Germania. È stata una grande sconfitta per la storia italiana che ha portato al disastro totale il nostro Paese. Dopo lo sbarco in Sicilia, Benito Mussolini il 24 luglio 1943 è stato messo in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo e, per ordine del Re, fu arrestato e condotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi e ormai in balia delle decisioni di Hitler, ha provato a giocare l’ultima sua carta, instaurando nell’Italia del nord la Repubblica Sociale Italiana.
In seguito alla definitiva sconfitta delle forze italo-tedesche, ha tentato la fuga, fuggendo da Milano la sera del 25 aprile 1945. Il tentativo si è concluso il 27 aprile con la sua cattura a opera dei partigiani, sul lago di Como. È stato fucilato il giorno dopo, con la sua amante, Claretta Petacci. I loro corpi sono stati esposti a testa in giù a Milano, in piazzale Loreto.
Età quando è morto
Il Duce aveva 62 anni quando è morto.
Dov’è nato Benito Mussolini
Era nato a Dovia di Predappio, in provincia di Forlì-Cesena, il 29 luglio 1883. È deceduto a Giulino, in provincia di Como, il 28 aprile 1945.
Vita privata
Dal 1926 il Duce ha vissuto con la famiglia a Roma, nella sua residenza di Villa Torlonia, in via Nomentana. Era molto attento alla sua immagine che curava con estrema attenzione, assumendo espressioni e atteggiamenti fieri e spavali, anche se negli incontri con altre persone sapeva essere affabile, affascinante e seducente. Era dotato di magnetismo e carisma e magnetismo, soprattutto davanti alle folle. Amava indossare diverse uniformi, fregiandosi di medaglie. Solitamente si mostrava come uno sportivo, andava a cavallo, tirava di scherma, nuotava, giocava a tennis. Guidava l’automobile a forte velocità, pilotava aerei. Le sue parole d’ordine erano:
credere, obbedire, combattere
e ancora:
il Duce ha sempre ragione.
È ricordato con un uomo che amava circondarsi da belle donne. Celebre è la sua storia d’amore con Claretta Petacci, sua amante nella vita e compagna nella morte.
Moglie
Si chiamava Rachele Guidi la moglie del Duce. Il loro matrimonio è stato ostacolato dal padre di Benito e dalla madre di lei, entrambi vedovi e amanti. Mussolini ha sposato Rachele una prima volta con rito civile il 16 dicembre 1915 e una seconda volta a Milano con rito religioso il 28 dicembre 1925, quando era Presidente del Consiglio.
Figli
Con la moglie Rachele il Duce ebbe cinque figli:
- Edda (1º settembre 1910 – 9 aprile 1995);
- Vittorio (27 settembre 1916 – 13 giugno 1997);
- Bruno (22 aprile 1918 – 7 agosto 1941);
- Romano (26 settembre 1927 – 3 febbraio 2006),
- Anna Maria (3 settembre 1929 – 25 aprile 1968).
Genitori
Il padre, Alessandro Mussolini, era un fabbro, vicino alle posizioni del sindacalismo rivoluzionario e del socialismo ed ebbe enorme influenza nella formazione politica del figlio. La madre era una maestra elementare, Rosa Maltoni, devota cattolica, lasciando vedovo il marito nel 1905.
Vere motivazioni per cui è entrato in guerra
Il Duce ha deciso di entrare in guerra con motivazioni capaci di cambiare la storia d’Italia. Mussolini era convinto che avrebbe vinto la guerra e, con Hitler, si sarebbe diviso l’Europa. Queste le sue parole nel 1941:
mi occorrono un migliaio di morti per sedermi al tavolo dei vincitori.
Discorso di Benito Mussolini
Il pomeriggio del 3 Gennaio 1925, il giorno dopo del delitto Matteotti, è passato alla storia come il giorno in cui Benito Mussoli ha pronunciato il suo discorso alla Camera dei deputati del Regno d’Italia. Il suo ruolo era quello di Presidente del Consiglio dei ministri e, con le sue parole, ha instaurato la dittatura nel nostro Paese. Benito Mussolini nel pomeriggio del 3 gennaio 1925 alla , ed è considerato uno dei principali momenti di svolta che ha portato alla trasformazione del regime in dittatura.
Altezza
Benito Mussolini era alto 1 metro e 62 centimetri.
Tomba
Il cadavere del duce è stato seppellito il 5 agosto 1945 in forma anonima nel cimitero Maggiore a Milano. La prima sepoltura avvenne al campo 10 e successivamente al 14 con la tomba numero 7. In seguito, nel 1957, la sua salma di Benito Mussolini è stata trasferita nella tomba di famiglia, nel Cimitero di San Cassiano a Predappio. Una decisione presa dal Presidente del Consiglio del tempo, Adone Zoli che, pur essendo antifascista era anche conterraneo di Mussolini e in risposta alle delle richieste della vedova del Duce, Rachele Guidi.
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