Antonio Scurati è uno scrittore italiano vincitore del Premio Strega 2019 con il romanzo M. Il figlio del secolo, Cos'altro sappiamo di lui?
Antonio Scurati è uno scrittore italiano vincitore del Premio Strega 2019 con il romanzo M. Il figlio del secolo, Cos’altro sappiamo di lui?
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Chi è Antonio Scurati?
Antonio Scurati è uno scrittore e accademico italiano. Si è laureato in Filosofia all’Università Studi di Milano, per poi proseguire gli studi all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. La sua formazione prosegue poi all’Università di Bergamo dove consegue un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo. Sempre nella stessa sede universitaria, successivamente, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza e tiene un corso come docente di Teorie e tecniche del linguaggio televisivo.
Antonio è cofondatore del festival letterario Officina Italia. Lo scrittore, oggi, è editorialista del Corriere della sera e docente di letterature comparate e creative writing all’Università IULM di Milano. Nel 2019 ottiene il premio Ambrogino d’Oro, mentre nel 2020 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo insignisce dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Età
Antonio Scurati è nato a Napoli il 25 giugno del 1969, sotto il segno del cancro. Ha 52 anni. La città che lo ha adottato è Milano.
Moglie
Della vita privata di Antonio Curati non si sa molto. Anche tramite i social, lo scrittore e docente universitario, non fa trapelare molto su ciò che avviene oltre la sfera lavorativa e professionale. Sappiamo, tramite una confessione in un suo editoriale sul Corriere della sera, sul quale si interroga su cosa significhi, oggigiorno, essere un buon padre che ha una compagna dalla quale ha avuto una bimba, M., nata nell’inverno del 2021, in piena pandemia, quando Antonio aveva cinquant’anni. Dieci anni prima, però quando di anni ne aveva 40, Antonio diventa padre per la prima volta, grazie alla figlia avuta dalla prima compagna, dalla quale è separato.
Figlie
Antonio Scurati, il docente universitario fondatore e co-direttore del Master in Arti del Racconto presso l’Università IULM di Milano, ha dunque due figlie. La maggiore si chiama Lucia ed è nata nel giugno, stesso mese del padre, del 2009. Lucia ha tredici anni e frequenta la seconda classe della scuola secondaria di primo grado. La seconda figlia è nata invece all’inizio del 2021, del suo nome sappiamo solo l’iniziale, M. La piccola di casa Scurati ha 1 anno.
Le parole e gli interrogativi di Antonio Scurati nell’articolo Scurati: due figlie e un dilemma, chi è oggi «il buon padre di famiglia»?, pubblicato su Corriere delle sera il 31 luglio 2021
L si è affacciata alla vita nel pieno della tremenda depressione economica globale esplosa con la bolla dei mutui subprime; M, concepita a inizio aprile del 2020, sui picchi della prima ondata della pandemia di Covid, è poi nata a inizio 2021, sui picchi della seconda.
…Non appena nasce la sua secondogenita, A. si trova, infatti, precipitato in un dilemma angosciante: deve stendere un rigidissimo cordone sanitario a protezione di moglie e figlia neonata oppure può e deve consentire alla figlia maggiore qualcuna di quelle libertà indispensabili allo sviluppo armonioso della sua psiche e della sua personalità?
Orientamento politico
Scurati, lo scrittore di M. Il figlio del secolo dedicato a Benito Mussolini, è sostenitore dell’antifascismo. Leggiamo uno sua dichiarazione in merito, rilasciata a Giannandrea Carreri nell’aprile del 2019:
La rifondazione dell’antifascismo novecentesco per il nuovo millennio consiste nel liberarlo da bandiere di partito, da odi di fazione, da una militanza antistorica e malintesa. Tutti i sinceri democratici, avversi alla restrizione delle libertà individuali, alle politiche di discriminazione, alla svalutazione delle istituzioni parlamentari, alla violenza politica fisica e verbale, tutti loro sono legittimi eredi e custodi di ciò che in passato chiamammo ‘anti-fascismo’. Una nuova narrazione equanime, franca, libera da pregiudiziali ideologiche ma niente affatto equidistante – anzi, proprio per questo schierata a favore della democrazia, di ciò che furono il fascismo e l’antifascismo storici – può contribuire a questo rinnovamento”.
Lo scrittore Antonio Scurati poi continua sull’importanza della celebrazione del 25 Aprile come ricorrenza viva:
Assolutamente sì. Oggi questa ricorrenza festosa, commemorativa e celebrativa è più viva che mai perché deve rinascere a nuova vita. Il significato partitico e ‘partigiano’ – nell’accezione peggiore del termine – che spesso le è stato erroneamente attribuito in passato è storicamente inattuale. Oggi può e deve essere chiaro che i Partigiani – nell’accezione migliore del termine – le donne e gli uomini che combatterono gloriosamente a rischio della vita il nazifascismo, lo fecero per tutti noi, donne e uomini liberi grazie a loro, cittadini di una democrazia, qualunque sia il nostro orientamento politico. Per questo motivo, qualunque rappresentante delle istituzioni o leader di partito avanzi riserve o, addirittura, si dissoci da questa celebrazione, rimanendo intrappolato in una controversia novecentesca, per calcolo o per fraintendimento, offende la democrazia a venire
Antonio Scurati, in occasione della vittoria del premio Strega del 2019, sale sul palco e alza il pugno chiuso al cielo.
Libri
Qui di seguito i titoli dei romanzi di Antonio Scurati.
- Il rumore sordo della battaglia, Collana Scrittori italiani e stranieri, Milano, Mondadori, 2002, vincitore del Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima;
- Il sopravvissuto, Milano, Bompiani, 2005;
- Il rumore sordo della battaglia, 2ª ed., Milano, Bompiani, 2006;
- Una storia romantica, Collana Narratori italiani, Milano, Bompiani, 2007, vincitore del 34º Premio Letterario Internazionale Mondello-Città di Palermo per la Sezione Autori Italiani;
- Il bambino che sognava la fine del mondo, Collana Narratori italiani, Milano, Bompiani, 2009, Candidato al premio Strega 2009;
- La seconda mezzanotte, Collana Narratori italiani, Milano, Bompiani, 2011;
- Il padre infedele, Collana Narratori italiani, Milano, Bompiani, 2013, Candidato al Premio Strega 2014; finalista del Premio letterario Alassio Centolibri. Un Autore per l’Europa;
- Il tempo migliore della nostra vita, Collana Narratori italiani, Milano, Bompiani, 2015;
- La fuga di Enea, Salvare la città in fiamme, Collana Saggistica, Solferino, 2021;
- M. Il figlio del secolo+M. L’uomo della provvidenza (Cofanetto), Collana Narratori italiani, Milano, Bompiani, novembre 2021.
Libro su Mussolini
Antonio Scurati è autore di M. Il figlio del secolo, edito a Milano da Bompiani nel 2018. M. Il figlio del secolo, è il primo di tre romanzi, forse ne partorirà anche un quarto, dedicati a Benito Mussolini. Antonio, con questo romanzo, vince in Premio Strega il 4 luglio 2019 con 228 voti. Per il New York Times si tratta di
“Una vera e propria lezione di antifascismo in forma di romanzo”
Dal sito web dello scrittore leggiamo
Un romanzo – e questo è il punto cruciale – in cui d’inventato non c’è nulla. Non è inventato nulla del dramma di cui qui si compie il primo atto fatale, tra il 1919 e il 1925: nulla di ciò che Mussolini dice o pensa, nulla dei protagonisti..
…Il risultato è un romanzo documentario impressionante non soltanto per la sterminata quantità di fonti a cui l’autore attinge, ma soprattutto per l’effetto che produce. Fatti dei quali credevamo di sapere tutto, una volta illuminati dal talento del romanziere, producono una storia che suona inaudita e un’opera senza precedenti nella letteratura italiana. Raccontando il fascismo come un romanzo, per la prima volta dall’interno e senza nessun filtro politico o ideologico, Scurati svela una realtà rimossa da decenni e di fatto rifonda il nostro antifascismo.
Il secondo romanzo della trilogia su Benito Mussolini si intitola M. L’uomo della provvidenza, edito sempre da Bompiani nel 2020 e pubblicato anche in lingua spagnola. Sul sito di Antonio Scurati troviamo la seguente descrizione:
Il cammino di M. Il figlio del secolo – caso letterario di assoluta originalità ma anche occasione di una inedita riaccensione dell’autocoscienza nazionale – prosegue qui in modo sorprendente, sollevando il velo dell’oblio su persone e fatti di capitale importanza e sperimentando un intreccio ancor più ardito tra narrazione e fonti dell’epoca. Fino al 1932, decennale della rivoluzione: quando M. fa innalzare l’impressionante, spettrale sacrario dei martiri fascisti, e più che onorare lutti passati sembra presagire ecatombi future.
Il primo libro M.Il figlio del secolo è stato tradotto in sei lingue.