Paolo Sorrentino genitori morti: quanti anni aveva alla loro morte? Cosa è successo? Chi erano e dove vivevano? Tutto sul regista di È stata la mano di Dio

Chi ha visto È stata la mano di Dio avrà certamente notato il drammatico racconto di Paolo Sorrentino sui suoi genitori e la loro morte. Ma cosa è successo? A quanti anni è rimasto orfano il regista?

Chi ha visto È stata la mano di Dio avrà certamente notato il drammatico racconto di Paolo Sorrentino sui suoi genitori e la loro morte. Ma cosa è successo? A quanti anni è rimasto orfano il regista?

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Cosa è successo ai genitori di Paolo Sorrentino?

Paolo Sorrentino in È stata la mano di Dio parla della sua vita, ripercorrendo i momenti più incisivi a partire dalla morte dei suoi genitori. Il grave lutto è avvenuto quando il regista aveva solamente 16 anni e la morte dei due coniugi Sorrentino è da attribuire a un grave incidente domestico. 

Dove viveva Paolo Sorrentino con la sua famiglia?

Paolo Sorrentino è cresciuto insieme ai suoi genitori nel quartiere Vomero di Napoli; la sua è stata un’infanzia felice assieme a mamma Concetta, conosciuta come Tina, e papà Salvatore, meglio noto come Sasà. Il regista – grande tifoso della squadra calcistica della sua città – ha sempre avuto un’adorazione per Maradona, tanto che – in una vecchia intervista – ha dichiarato che fu proprio il calciatore a salvargli la vita. Ma perché?

Causa morte

Paolo Sorrentino era solito andare insieme ai suoi genitori in vacanza a Roccaraso, in una casetta di montagna. In uno dei weekend di famiglia, però, Tina e Sasà hanno perso la vita: i due coniugi sono rimasti vittime di una fuga di monossido di carbonio sprigionato dalla loro stufa.

Maradona

Papà Salvatore, quel giorno, aveva permesso a Paolo di rimanere a Napoli per poter seguire la sua squadra del cuore in trasferta per il match di Empoli-Napoli. Al Corriere della Sera, Sorrentino ha dichiarato:

A me Maradona ha salvato la vita. Da due anni chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il week end in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo. Quella volta finalmente mi aveva dato il permesso di partire: Empoli-Napoli. Citofonò il portiere. Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì che era successo un incidente.

In questi casi non ti dicono tutto subito. Ti preparano, un poco alla volta. Papà e mamma erano morti nel sonno. Per colpa di una stufa. Avvelenati dal monossido di carbonio. Mia sorella più grande, Daniela, che già conviveva, venne eroicamente a vivere per un anno con me e mio fratello Marco. Poi rimasi da solo, nella casa al Vomero. Un tempo che ricordo come un limbo. Ero quasi in stato confusionale.

Le parole sul lutto dei genitori

Paolo Sorrentino aveva affrontato l’argomento anche nel programma A raccontare comincia tu, di Raffaella Carrà. Ecco quali furono le parole sui suoi genitori in quell’occasione:

Sono dolori enormi, non ci si libera più: si attutiscono, si trasformano, uno dei tanti tipi di dolori che a una determinata età condizionano la vita. Non necessariamente in peggio: i dolori sono anche portatori di trasformazioni intelligenti. Da un lato dà e dall’altro toglie. La sensazione inconscia è quella di un abbandono seppur non deliberato, ma è quello.

A Vanity Fair, invece, il regista ha raccontato:

La mia giovinezza è terminata quel giorno. Non esiste un tempo giusto per perdere i genitori, ma perderli in adolescenza è un problema molto serio.

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