Sara Pedri è scomparsa dal Trentino nel marzo del 2020, ma cosa le è successo? Tutti i dettagli della sua sparizione.
Sara Pedri è scomparsa dal Trentino nel marzo del 2020, ma cosa le è successo?
Cosa è successo a Sara Pedri?
Sara Pedri è una giovane ginecologa che arriva in Trentino il 15 novembre del 2020, dopo aver vinto il concorso per un posto all’Ospedale di Cles. La ragazza non ha mai prestato servizio in Val di Non poiché il reparto è stato chiuso a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19. Così Sara viene spostata al Santa Chiara e lì inizia per lei un durissimo periodo: a sua sorella, a sua madre e a tutti i suoi familiari, la giovane ginecologa descrive la sua esperienza in Ospedale come un vero e proprio incubo. Ecco cosa ha raccontato sua sorella Emanuela:
In un mese e mezzo mia sorella si è bruciata letteralmente l’esistenza, non dormiva, non mangiava, era distrutta per il forte disagio ambientale all’interno del reparto dove operava.
Dopo esser tornata dalla sua famiglia a Forlì, a febbraio, a Sara Pedri viene diagnosticato un disturbo di stress da lavoro, ma torna comunque in Trentino. Il primo marzo dello stesso anno viene trasferita nell’Ospedale della Val di Non, ma il 3 marzo si dimette dall’incarico e il giorno seguente – 4 marzo 2020 – scompare nel nulla.
Le ricerche e l’ipotesi del suicidio
La famiglia di Sara Pedri la cerca ovunque e a Mostizzolo viene ritrovata la sua auto con all’interno il cellulare della ragazza. Sui social, la ginecologa scriveva:
Sono una morta che cammina, questa volta non ce la farò.
La ragazza scomparsa doveva il suo stress al trattamento ricevuto nella struttura sanitaria dove lavorava. Secondo molti, Sara avrebbe architettato il suo suicidio e la macchina ritrovata in quel preciso punto potrebbe voler significare che Sara abbia voluto porre fine alla sua vita lanciandosi dal Ponte di Santa Giustina. Ma è vero? I familiari inizialmente hanno scartato in modo categorico l’ipotesi di suicidio, ma gli scritti di Sara Pedri sono stati sottoposti a perizia psichiatrica. In un messaggio scritto a suo padre, la ragazza diceva:
Vi chiedo scusa per la delusione che vi ho procurato.
La famiglia Pedri, comunque, chiede giustizia poiché – qualsiasi sia stata la fine di Sara – questa sarebbe dovuta certamente al pesante mobbing sopportato dalla ragazza per diversi mesi. Ecco cosa si legge in una nota legale della Psicologa Gabriella Marano:
Si è ritrovata come un agnello in mezzo ai lupi, ed ha finito per essere sbranata dalla violenza di chi si è avventato contro di lei. È stata vittima infatti di Mobbing, nella sua variante del Quick Mobbing, ovvero di comportamenti vessatori frequenti e costanti, posti in essere con lo scopo (quand’anche inconsapevole) e l’effetto di violare la sua dignità di donna e lavoratrice, e di creare, intorno a lei, un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo, che ha minato, data l’eccezionalità e la violenza della portata, il suo equilibrio in poco più di 3 mesi, generando in lei un vero e proprio disturbo: disturbo post traumatico da stress, con sintomi ricorrenti riconducibili anche al criterio della Depersonalizzazione. Un dolore estremo e intollerabile tale da far apparire la morte come un sollievo.
Indagati
Sara Pedri si è suicidata? Al momento non è possibile stabilirlo. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e a finire sulla lista degli indagati è proprio Saverio Tateo – Primario della struttura dove lavorava la ragazza – che oggi è stato licenziato. Insieme a lui anche Liliana Mereu – attualmente trasferita ad altro incarico.
Testimonianze
La scomparsa di Sara Pedri ha fatto da apripista: dopo la sua sparizione, infatti, moltissime testimonianza hanno confermato l’impossibilità di lavorare serenamente all’interno della struttura sanitaria dove prestava servizio la ragazza. All’interno del reparto, specialmente, vi era una situazione critica, tanto da dover chiedere il trasferimento del Direttore Tateo e della Dottoressa Mereu. Un’inchiesta dei Carabinieri del Nas, comunque, ha confermato l’esistenza di maltrattamenti ripetuti e pesanti, di cui i responsabili sarebbero proprio i due indagati.
Sorella di Sara Pedri
Emanuela, la sorella maggiore di Sara Pedri – insieme al resto della loro famiglia – continua a chiedere giustizia per la sparizione ingiustificata della ragazza. Ecco le sue parole:
Sara è sempre stata una ragazza solare, ma poco prima della scomparsa era cambiata radicalmente. Per capire cosa le fosse accaduto ho parlato con colleghi che ritenevo corresponsabili della sua scomparsa. Ho messo i loro sentimenti prima dei miei e prima della stessa Sara per capire cosa potesse esserle successo.
L’avvocato
Anche l’avvocato della famiglia Pedri – Nicodemo Gentile – ha parlato della scomparsa della giovane Sara:
Con Emanuela abbiamo intrapreso un percorso lungo e importante. Nel giugno del 2021 non sapevamo nulla di quello che era accaduto. Sapevamo solo che Sara era scomparsa. Sono stati attimi bui. Quando viviamo una battuta d’arresto, ripensiamo sempre a quei mesi. Parliamo di una struttura nella quale le stanze erano insonorizzate perché le urla arrivavano fino ai corridoi. Il primario è stato licenziato dalla stessa azienda che per dodici anni gli ha pagato lo stipendio e ha fornito ottime recensioni sull’ambiente di lavoro. Mi chiedo come sia potuto accadere se c’erano colleghe che avevano già denunciato situazioni simili nel 2017?
Processo
Il 9 febbraio del 2021 si è svolto l’incidente probatorio richiesto dalla Procura di Trento: l’ex Primario dell’Ospedale e la sua vice sono indagati per maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione e disciplina. Le testimoni che sono state ascoltate – colleghe di Sara Pedri – hanno raccontato un clima di terrore, di umiliazione e tensione che vivevano giorno dopo giorno nel reparto.
Fidanzato
Da circa due anni Sara Pedri aveva una relazione con Guglielmo Piro; il ragazzo – in una recente intervista de IlRestodelCarlino – ha spiegato qual era la situazione della sua fidanzata nell’ultimo periodo:
Non ha mai fatto nomi con me, ma mi ha raccontato almeno 3 episodi chiave che poi ho riferito anche ai carabinieri. Il primo è stato quando pochi giorni dopo essere arrivata si era fermata per la pausa pranzo e le fu impedito di farla. Il secondo invece fu in sala operatoria, a dicembre. Lo ricordo perché nevicava forte e lei era preoccupata di come sarebbe tornata a casa (l’ospedale Santa Chiara di Trento dista oltre 40 km dall’appartamento di Cles, dove Sara avrebbe dovuto prendere servizio, ndr ). Mi raccontò di essere stata aggredita verbalmente da una stretta collaboratrice del primario che le diede uno schiaffo sulle mani, facendole cadere il bisturi, e che la cacciò dalla sala, mortificandola davanti a tutti.
E ancora:
A gennaio. Aveva finito il turno alle 14:00, ma una collega le chiese di rimanere. Disse ’Devi restare, mi servi’. Aspettò tutto il pomeriggio, seduta in una stanza da sola a non fare niente. Se ci sono stati poi altri casi, ha smesso di raccontarmeli. A un certo punto ha iniziato solo a ripetere ’Ennesima giornata difficile’ e ’Va sempre peggio’. Io le ho consigliato di dimettersi. Le ho detto di venire a stare da me e di tornare a lavorare qui dove era molto benvoluta e stimata. Oppure, se preferiva, di tornarsene a casa a Forlì per un periodo di riposo.
Infine, sulla notte prima della scomparsa, il fidanzato di Sara Pedri racconta:
Sì, mi dice che si è dimessa e che si si sente sollevata da un peso. Che per la prima volta da mesi ha mangiato bene e ha voglia di farsi una doccia e una bella dormita. Poi mi scrive un messaggio ’Ti amo’. Io le rispondo ’Ti amo’ ma non lo ha mai letto. La notte era solita staccare la connessione dati del telefonino. La mattina del 4 marzo l’ha riattivata alle 6 circa e il messaggio è stato ricevuto, ma non c’è la spunta blu. Cosa è successo dopo nessuno sa spiegarselo.
Sensitiva
Come spesso accade nei casi di scomparsa, anche per quello di Sara Pedri si è pronunciata una sensitiva: la donna ha suggerito che purtroppo il corpo della ragazza si trova in profondità nelle acque di un lago. Al momento le sue parole non hanno ottenuto riscontro. Il caso della giovane ginecologa rimane irrisolto.
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