Carol Maltesi - o Charlotte Angie - è stata ritrovata fatta a pezzi e riposta in 4 sacchi neri. Ma chi è il suo assassino?
Carol Maltesi – o Charlotte Angie – è stata ritrovata fatta a pezzi e riposta in quattro sacchi neri. Ma chi le ha fatto tutto questo? Chi è l’uomo identificato come il suo assassino?
Cosa è successo a Carol Maltesi?
Carol Maltesi è stata ritrovata una decina di giorni fa a Borno, in provincia di Brescia. La ragazza era conosciuta nel mondo del porno come Charlotte Angie: nel 2018 si era trasferita a Milano per lavorare in una periferia, ma durante il periodo del lockdown – avvertendo una paurosa crisi economica data dall’emergenza sanitaria – Carol aveva deciso di aprire un canale OnlyFans. Successivamente, poi, era sbarcata ufficialmente nel mondo dei film a luci rosse con il suo nuovo pseudonimo.
Il ritrovamento
Carol Maltesi – o Charlotte Angie – è stata ritrovata in 4 sacchi neri, fatta in ben 15 pezzi. Alle sue mani uno smalto viola. Il viso e le impronte digitali sono state sfregiate a tal punto da non poter effettuare una perizia per dichiararne l’identità. La Polizia, infatti, per riconoscere la donna uccisa, ha elargito ovunque le foto dei suoi tatuaggi, in modo che qualcuno – se l’avesse riconosciuta – avrebbe potuto chiarire chi fosse.
L’assassino di Charlotte Angie
Per l’uccisione di Carol Maltesi è stato fermato un uomo milanese di 43 anni, nonché il suo vicino di casa. Sembra che i due avessero una sorta di relazione, ma questo è ancora da chiarire. L’uomo ha ucciso Charlotte Angie lo scorso gennaio, ha poi congelato il suo corpo e lo ha fatto a pezzi, abbandonandolo diversi mesi più tardi in un dirupo a Borno.
Il verbale
L’uomo – forse ormai sentendosi alle strette – si è recato spontaneamente dai Carabinieri e dopo aver dato qualche dettaglio sulla sua ex vicina Carol Maltesi ne ha confessato l’omicidio. Ecco cosa leggiamo sul verbale degli inquirenti:
La donna era transitata domenica 20 marzo scorso, proprio in territorio di Borno, condotta da un uomo che a sua volta era risultato avere la disponibilità della stessa auto in quanto in precedenza controllato a bordo della stessa. Nella giornata di ieri quest’uomo, amico e vicino di casa della vittima, si presentava ai carabinieri per fornire informazioni circa la donna scomparsa, offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite.
Il magistrato ed i carabinieri, che nel frattempo avevano raccolto elementi che collocavano l’uomo in territorio di Borno la mattina di domenica 20, lo sottoponevano ad una serie di contestazioni, anche in sede di formale interrogatorio, svoltosi nel corso della notte alla presenza del difensore. L’uomo decideva quindi di confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere avvenuto a gennaio 2022, prima riponendolo in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettandolo nel dirupo di montagna.
Sull’assassino di Charlotte Angie pendono diverse condanne: quella di omicidio volontario aggravato e quella di vilipendio e occultamento di cadavere.
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