Marco Valerio Verni, lo zio di Pamela Mastropietro, ha seguito legalmente la famiglia della giovane durante il processo.
Il caso di Pamela Mastropietro ha sconvolto l’Italia; la famiglia della ragazza uccisa è stata legalmente seguita dallo zio Marco Valerio Verni, fratello di Alessandra, la madre della giovane brutalmente uccisa, fatta a pezzi e ritrovata all’interno di due valigie.
Chi è Marco Valerio Verni
Marco Valerio Verni è il legale della famiglia di Pamela Mastropietro, nonché suo zio. Il fratello di mamma Alessandra ha seguito la vicenda riguardante sua nipote con estrema attenzione, con il fine – ovviamente – di garantirle giustizia per ciò che le è accaduto.
La storia di Pamela Mastropietro
Pamela Mastropietro, nipote di Marco Valerio Verni, è scomparsa il 29 gennaio del 2018 dalla comunità per tossicodipendenti nella quale era ospite. Della ragazza si sono perse le tracce, finché – due giorni dopo – un uomo, passando per caso in Via dell’Industria – fra Casette Verdini e Pollenza – scruta poco distante da una villetta due valigie, una rossa e una blu, abbandonate in un piccolo fossato. Dentro ci sono i resti del corpo di una giovane donna, fatta a pezzi. La Polizia giunge immediatamente sul posto e facendo gli esami di rito, scopre che il DNA combacia con quello di Pamela Mastropietro.
Le indagini
Marco Valerio Verni ha seguito le indagini dall’inizio alla fine, senza mai perdere colpi. Fortunatamente, comunque, queste sono scattate immediatamente per ricostruire le ultime ore della ragazza uccisa e fatta a pezzi, ma queste durano – per fortuna – poche ore. La mattina del 1 febbraio 2018, un 29enne nigeriano – Innocent Oseghale – viene fermato in relazione all’omicidio di Pamela. Il ragazzo è stato identificato grazie alle videocamere di sorveglianza che lo hanno ripreso vicino a una farmacia, mentre seguiva la vittima la notte della sua scomparsa. Innocent è nigeriano e vive in Italia dal 2015: è un rifugiato senza permesso di soggiorno ed è già noto alle forze dell’ordine per lo spaccio di droga. Il 1 febbraio del 2018, però, viene fermato con l’accusa di omicidio. Il suo stato di fermo fa piombare l’Italia nello sconforto.
La ricostruzione e il tassista, le parole di Marco Valerio Verni
Pamela Mastropietro avrebbe incontrato Innocent Oseghale il giorno dopo la sua fuga dalla comunità, nei giardinetti di Via Diaz a Macerata. La ragazza si era fatta accompagnare proprio lì, andando a colpo sicuro, per poter comprare della droga. Ma come ci è arrivata? Da Corridonia, la giovane si è fatta accompagnare alla stazione di Piediripa da un uomo di Mogliano e ha poi passato la notte in compagnia di un tassista, arrivando – il giorno dopo – in ritardo alla stazione per prendere il treno per Roma e finendo poi, dunque, proprio in Via Diaz. I due uomini vengono accusati di violenza sessuale per essersi approfittati di una ragazza in evidente stato di difficoltà. Secondo lo zio di Pamela Mastropietro, Marco Valerio Verni, il tassista è stato determinante nella tragica vicenda che ha coinvolto sua nipote. Ma perché? L’uomo – di origini argentine – prima di accompagnare la ragazza in stazione per prendere il treno per Roma, l’avrebbe condotta a casa sua con il fine di consumare un rapporto sessuale. Se questo non fosse accaduto, Pamela sarebbe arrivata in tempo in stazione, avrebbe preso il treno e non avrebbe mai incontrato Innocent Oseghale. Ecco le parole dello zio Marco Valerio Verni:
Questi uomini si sono approfittati di mia nipote Pamela in un momento di difficoltà, mentre era sotto l’effetto degli psicofarmaci. Se il tassista argentino l’avesse portata in stazione in tempo la mattina per prendere il treno per Roma, oggi lei sarebbe ancora qui. Certo, ovviamente nessuno dei due ha responsabilità dirette sull’omicidio.
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