Mirella Gregori è una ragazza scomparsa nel maggio del 1983 a Roma, ma cosa le è successo? È viva o morta?
Mirella Gregori è una ragazza scomparsa nel maggio del 1983 a Roma, ma cosa le è successo? È viva o morta?
Mirella Gregori: chi è e cosa le è successo?
Mirella Gregori è scomparsa da Roma il 7 maggio del 1983 all’età di 14 anni. La sua sparizione è spesso associata a quella della nota Emanuela Orlandi, anche lei svanita nel nulla un mese e mezzo dopo dalla Capitale. Ma cosa è successo? Il giorno in cui si sono perse le sue tracce, Mirella ha risposto al citofono della sua abitazione parlando con un certo Alessandro De Luca; successivamente è uscita di casa entrando con lui in un bar adiacente al suo palazzo e dicendo alla proprietaria del locale – Sonia De Vito – di essere in procinto di andare a Villa Torlonia per incontrare degli amici. Da quel momento si è persa ogni traccia della ragazza.
Genitori e sorella
Verso la sera del giorno della scomparsa di Mirella Gregori, sua sorella Maria Antonietta, insieme al suo fidanzato, si reca proprio a Villa Torlonia cercando la ragazza. Sonia De Vito, in quell’occasione, però, negò la circostanza e per questo fu indagata, e in seguito prosciolta, per reticenza. Anche Alessandro De Luca negò categoricamente di aver incontrato Mirella, fornendo un alibi effettivamente inattaccabile. Ma che fine ha fatto la ragazza? I primi dettagli sulla sparizione della Gregori iniziarono ad emergere solamente dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi: fra il 1980 e il 1981, la Gregori fu rappresentante dei cosmetici Avon, stessa azienda per la quale fu contattata la Orlandi il giorno della sua sparizione.
Il Vaticano
Una settimana prima di sparire nel nulla, Mirella Gregori si recò al Vaticano in gita con la scuola; la sua classe fu fotografata insieme a Papa Wojtila, la foto è stata giudicata molto evocativa in quanto la ragazza scomparsa guarda in direzione del Pontefice sorridendo. Il 4 agosto del 1983 arrivò un comunicato dal Fronte Turkesh in cui si faceva riferimento all’ipotesi che la giovane fosse stata rapita da chi organizzò l’attentato a Papa Giovanni Paolo II di cui il mandante fu Ali Ağca.
I rapitori ed Emanuela Orlandi
L’ipotesi del rapimento di Mirella Gregori si è fatta sempre più strada negli anni: dopo il comunicato del Fronte Turkesh, infatti, Maria Vittoria Azeton, madre della ragazza scomparsa, ricevette una lettera con la richiesta di un intervento da parte del Presidente della Repubblica del tempo, Sandro Pertini. Nel tempo, poi, arrivarono altre richieste simili. In una telefonata anonima del 24 settembre del 1983, i rapitori si misero nuovamente in contatto con la famiglia di Mirella ed elencarono precisamente gli abiti che indossava la ragazza al momento della scomparsa. Il 20 ottobre, poi, il capo dello Stato si rivolse direttamente ai sequestratori chiedendo il rilascio immediato della Gregori e di Emanuela Orlandi, pensando che si potesse trovare insieme a lei.
Raoul Bonarelli
Nel 1985, due anni e mezzo dopo la scomparsa di Mirella Gregori, sua madre riconosce in uno degli uomini della scorta del Papa, il vicecapo della Polizia Vaticana Raoul Bonarelli, più volte visto in compagnia di sua figlia. Il telefono dell’uomo viene messo sotto intercettazione e nel corso di una telefonata con un personaggio rimasto anonimo, Bonarelli chiede istruzioni sul comportamento da adottare di fronte al Magistrato. Messa a confronto con il diretto interessato, però, la madre di Mirella non riconosce più la guardia vaticana come un frequentatore di sua figlia.
La Banda della Magliana
La Banda della Magliana si presume possa essere coinvolta nella sparizione di Emanuela Orlandi, ma Sabrina Minardi – che ha confermato il coinvolgimento dell’organizzazione criminale nella scomparsa della giovane – non ha mai fatto alcun cenno su Mirella Gregori.
Ultime notizie
Da anni è ormai piombato il silenzio sulla vicenda di Mirella, ma sua sorella continua a cercarla insistentemente. In una lunga intervista, infatti, la donna ha dichiarato:
Il senso della perdita di una persona tanto cara mi ha costretta a vivere sottotono, senza euforia. Ero una ragazzina anche io, neanche maggiorenne. Cosa ne potevo capire? Mi ritrovai ad accompagnare mia madre dal presidente della Repubblica, che allora era Pertini, per convincerlo a lanciare un appello. Le indagini all’inizio furono insufficienti, fummo lasciati soli. La stessa sera del 7 maggio io e mia madre ricordo che ci attivammo per fare aprire il cancello di Villa Torlonia, dove pensavamo che mia sorella fosse andata a suonare la chitarra e temevamo di trovarla morta. Ma nessuno ci aiutò davvero. Gli amici di Mirella, che sicuramente avrebbero potuto fornire qualche traccia, non furono interrogati come si deve, con l’intento di scavare a fondo per ricostruire l’accaduto.
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