Pierangelo Bertoli è stato uno dei grandi artisti capace di scrivere intere pagine della musica italiana, un cantautore legato alla sua terra.
Pierangelo Bertoli è stato uno dei grandi artisti capace di scrivere intere pagine della musica italiana, un cantautore di formazione operaia, legato alla sua terra e straordinariamente in grado di spaziare dalla musica popolare al rock. Conosciamolo meglio.
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Chi era Pierangelo Bertoli?
Considerato emblema storico della canzone italiana d’autore, Pierangelo Bertoli è ricordato da tutti come un vero e proprio cantastorie. Fu un artista capace di raccontare con sincerità la voce della sua terra, l’Emilia Romagna, diventanto stella polare tra i cantautori dagli anni settanta ai primi anni 2000, spaziando dalla musica popolare al rock, con testi diretti e densi di riferimenti sociali e politici.
Età
Pierangelo Bertoli è morto all’età di 60 anni: era nato a Sassuolo il 5 novembre 1942, sotto il segno zodiacale dello Scorpione. È deceduto a Modena il 7 ottobre 2002.
Vita privata
Sempre vicino alla sinistra politica italiana, ateo e impegnato socialmente in iniziative benefiche e di solidarietà, Bertoli ha sempre combattuto in favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche, organizzanfo e partecipando a numerosi incontri e raduni per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’integrazione sociale dei disabili, tra cui una proposta per una Legge Quadro in materia. Nel 1992 si è candidato alle elezioni politiche per Rifondazione Comunista.
Moglie e figli
Alla fine degli anni Settanta ha conosciuto la moglie, Bruna Pattacini, rimasta al suo fianco fino al momento della sua morte. Dal felice matrimonio di Pierangelo e Bruna sono nati tre figli: Emiliano, a cui è dedicata la canzone Dietro me, Petra, per la nascita della quale ha intitolato l’album omonimo, e Alberto Bertoli. Dei tre, l’ultimo ha seguito le orme del padre, diventando un cantante di professione e prendendo parte a tanti concerti tributo dedicati al padre.
Malattia di Pierangelo Bertoli
Venuto al mondo in una famiglia operaia, quando aveva appena dieci mesi venne colpito da bambino da una grave malattia, una forma di poliomielite che lo privò della funzionalità degli arti inferiori. Fu costretto a usare, vivere fin da subito e per tutta la vita, una sedia a rotelle. Nonostante questo, la sua fu una bella infanzia, vissuta nelle campagne modenesi, dove non mancava l’indispensabile.
Causa morte
Colpito da una forma invasiva di tumore ai bronchi, ai primi di maggio del 2002 Bertoli fu sottoposto a una serie di cure presso il Policlinico di Modena. Dopo le dimissioni, ritornò qualche giorno dopo per un aggravamento e morì la mattina del 7 ottobre, un mese prima di compiere 60 anni. Per suo esplicito volere, dopo la camera ardente e le numerose visite delle persone andate a rendere omaggio al cantautore, non ci fu nessuna cerimonia funebre. La salma venne cremata e le ceneri tumulate insieme a quelle della madre presso il cimitero nuovo di Sassuolo.
Canzoni
Queste sono le canzoni portate al successo da Pierangelo Bertoli:
- Marcia d’amore – 1973;
- Per dirti t’amo – 1973;
- Scoperta – 1974;
- L’autobus – 1974;
- Matrimonio – 1974;
- Eppure soffia – 1977;
- È nato si dice – 1977;
- Rosso colore – 1978;
- Verso Europa – 1979;
- Ridere di un’ora – 1979;
- A muso duro – 1979;
- Per dirti t’amo – 1974;
- Pescatore (cantato con Fiorella Mannoia)- 1980;
- Cent’anni di meno – 1980;
- La fatica – 1981;
- I miei pensieri sono tutti lì – 1983;
- Così diversa – 1987;
- Tu sei lontana – 1988;
- Canto di Vittoria – 1990;
- Spunta la Luna dal monte (con i Tazenda) – 1991;
- Sabato – 1991;
- Italia d’oro – 1992;
- Se potesse bastare – 1992;
- Fantasmi – 1992;
- Promissas – 2002;
- Madre Terra (con Erika Tozzi) – 2002.
Sanremo
Ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1991, cantando con il gruppo musicale Tazenda Spunta la Luna dal monte, una canzone scritta in origine dal gruppo sardo intitolata Disamparados, di cui Bertoli scrisse il testo in italiano. Il brano ottenne un incredibile successo, portando a Bertoli una seconda giovinezza artistica.
È ritornato sul palco dell’Ariston nel 1992 con la canzone Italia d’oro, un testo rivolto a denunciare cari malcostumi, tra cui lo scandalo di Tangentopoli. La sua seconda partecipazione al Festival gli valse il quarto posto.
Nel 2002 ha provato a presentare una nuova canzone in italiano e sardo al Festival di Sanremo del 2002, Viene per noi, un testo pacifista riferito alla guerra in Afghanistan. Il direttore artistico di quell’anno, Pippo Baudo l’ha bocciata per cui Pierangelo Bertoli in quell’edizione non ha partecipato alla kermesse.
Fiorella Mannoia
Il nome di Fiorella Mannoia è legato a quello di Pierangelo Bertoli per aver lanciato al successo la magnifica canzone Pescatore. All’epoca dell’uscita del brano, nel 1980, la Mannoia era una giovanissima cantante romana, appena ventiseienne che aveva iniziato la sua carriera nel cinema facendo la stuntgirl. Con il testo canzone, contraddistinto dall’elevata qualità delle parole espresse dai due protagonisti, emerge anche la straordinaria intensità vocale manifestata dalla Mannoia, in funzione della psicologia del suo personaggio.
Il risultato? Bertoli ha confermato definitivamente il suo essere uno dei migliori cantastorie italiani, mentre per la Mannoia è un trampolino di lancio significativo per la sua carriera che svela l’originalità nell’interpretazione e nella scelta di tematiche forti e dibattute da parte di una giovane precoce. Una curiosità? I due hanno inciso il brano senza mai incontrarsi.