Ornella Vanoni è interprete di brani memorabili ha fatto parlare di sè non soltanto per le sue canzoni, ma anche per le sue storie d'amore.
Ornella Vanoni è una delle voci che hanno segnato la storia della musica italiana. Interprete di brani memorabili, nella sua vita ha fatto parlare di sè non soltanto per le sue canzoni ma anche per le sue storie d’amore. Scopriamo tutti i retroscena.
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Ornella Vanoni, tutti gli amori della sua vita
Ornella Vanoni è la cantante diventata mito vivente e simbolo della canzone italiana pop ma raffinata. Con i suoi 87 anni ha un ricchissimo passato, avendo vissuto molto e amato tantissimo, con amori spesso tormentati.
Giorgio Strehler
Nel 1953 si iscrive all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler di cui divenne l’allieva prediletta. Queste le sue parole.
Per andare da casa mia, a Porta Venezia, al Piccolo, io prendevo il tram, l’11. Strehler, che era timido anche lui, seguiva il tram con la sua orrenda millecento amaranto col tetto bianco. Sembrava una ciliegia con la panna. Mi aspettava e mi seguiva con la sua ciliegia. Non poteva essere un caso. Non era un caso. Mi seguiva, ma senza mai avvicinarmi. Scendevo dal tram e lui si era volatilizzato. Poi, finisce l’anno, supero l’esame e lui ci porta tutti a casa dell’architetto Marco Zanuso, tutti pigiati nella sua macchina. Al ritorno, l’ultima da accompagnare a casa ero io. Anche questo non poteva essere un caso. Non lo era. Mi dichiarò il suo amore.
Dopo un anno divenne la compagna di Strehler e fu scandalo. Aveva vent’anni, lui 32 ed era sposato, non c’era il divorzio e, per di più, viveva da solo, era di sinistra ed era un artista. Sua madre si lamentava, piangeva:
Così ti rovini, ti devi sposare.
Ben presto si accorse che solo lei a lui non bastava, la tradiva con tante, troppe donne, lei lo sapeva, a volte si faceva persino coinvolgere in orge e sesso di gruppo, anche se Strehler non voleva che altri uomini la toccassero. Un primo amore molto tormentato per la giovanissima Ornella che la fa crescere e diventare donna ma che le apre anche le porte alla vita e al suo futuro, facendole tirare fuori il grande potenziale di artista. La storia con Strehler finì per i troppi eccessi.
Gino Paoli
Agli inizi degli anni ’60 conosce Gino Paoli negli studi milanesi della Ricordi, la casa discografica di entrambi. Ornella è finita, come si suol dire, dalla padella nella brace:
1963: Gino Paoli e Ornella Vanoni / Foto: WikipediaVedo passare questo tipo smilzo, lugubre, con gli occhiali da cieco. Sai, quando stai in mezzo a tanta gente e senti una presenza, la senti tra tanti, e non puoi fare a meno di sentirla? Si chiama magnetismo. Suonava il piano malissimo. Ma suonava Il cielo in una stanza.
Le dissero che Paoli era gay, a lui che la Vanoni era lesbica. I due non si curano delle malelingue e diedero vita ad una storia tra le più appassionate della musica italiana che ha visto nascere capolavori come Senza fine.
Lui però era sposato, entrambi stavano malissimo perché la loro relazione non poteva essere mai vissuta alla luce del sole. Per entrambi c’è voluto molto tempo per dimenticarsi e forse non ci sono mai riusciti del tutto.
Lucio Ardenzi, il marito di Ornella Vanoni
Un pò perché non sapeva fare della sua vita, un pò perché Paoli era impegnato, a un certo punto anche lei si sposò. Il fortunato marito è l’impresario teatrale Lucio Ardenzi. Le nozze vennero celebrate il 6 giugno 1960 a Porana di Pizzale, un paesino in provincia di Pavia.
In effetti l’amore per il creatore di Senza fine era ancora enorme. A distanza di anni l’artista ha rivelato:
Quel matrimonio fu un errore. Io volevo ancora bene a Gino e lui mi ha sconsigliato sino all’ultimo, minacciando persino di venire alla cerimonia a cantare Senza fine. Il matrimonio non sta in piedi e quando nel 1962 nasce Cristiano, io e Ardenzi siamo già separati, ero ancora innamorata di Paoli. Il giorno delle nozze non mi sarei dovuta presentare, avrei dovuto dire la verità, sarebbe stato più leale.
Qualcuno ha anche osato dire che il tentato suicidio di Gino Paoli fosse imputato al nuovo amore della Vanoni. Lui il giorno del matrimonio le mandò addirittura un album di foto con alcune sue didascalie dove si dichiarava disperato nel vederla sposata con un altro uomo, felice e sorridente come nell’immagine che la ritraeva in braccio a Lucio su una poltrona della loro nuova villa romana.
Il matrimonio della coppia durerà molto poco e lei lascerà il marito, anche se incinta di lui del figlio Cristiano, per andare a vivere con Gino. Il cuore della Vanoni continuava a battere tumultuosamente per Gino. Il rapporto con Lucio fu un fulmine a ciel sereno: Ornella si era lasciata con Strehler, amava Gino Paoli ma non poteva averlo, perciò decise di sposarsi con Ardenzi. Alla fine non esitò a ritornare dall’amore senza fine della sua vita.
Danilo Sabatini
Chiuso il capitolo matrimonio Ornella volta pagina e incontra Danilo Sabatini, la persona con cui è stata più a lungo. Lui è un sensuale uomo maremmano con il quale la Vanoni si è molto divertita ma dal quale è stata molte volte tradita. Come altri uomini della sua vita, la passione per le altre donne e per il sesso in generale, fu sempre più forte dell’amore per lei.
Danilo Sabatini con Ornella / Foto: Getty ImagesHugo Pratt e Ornella Vanoni
Un amore di testa più che di sesso quello che ha coinvolto la Vanoni con il grande disegnatore Hugo Pratt. Una relazione intima di parole e frasi, priva di letto e lenzuola, come racconta la Vanoni stessa:
Non abbiamo mai fatto l’amore. Era la sua testa che m’interessava. Entrarci dentro e restarci a vita. Ci sentivamo quasi tutti i giorni, ma non abbiamo fatto in tempo a diventare amanti. Se gli fossi stata più vicino, forse un giorno sarebbe successo. Mi manca la controprova, ma continuo a pensare che al suo fianco e acquattata nella sua grande testa avrei passato degli anni sereni e belli.
Hugo Pratt per Ornella è stato l’amore perduto:
Volevo finire la mia vita raggomitolata al suo fianco, sentirlo parlare, raccontare, con il suo veneziano avvolgente, perché lui non era solo un uomo, lui era un mondo intero, era il mondo. Un irresistibile affabulatore.
E non solo…
Sergio Bardotti sarebbe stato l’uomo perfetto. Uno dei più grandi parolieri italiani che volava alto ed era curiosissimo. Ma il tempo non era dalla loro parte.
Nonostante tutto e nonostante le tranvate, come chiama ancora Ornella Vanoni le sue storie d’amore tormentate, ha una grande voglia di ricominciare. Lei è sempre innamorata. Una amore diverso da quello dei 20 anni e forse anche da quello dei sessanta:
Dopo gli 80 anni il sesso non ti riempie il cuore e a convivere ti viene l’orticaria.
A 80 anni accanto a lei c’è un altro uomo con cui non c’è sesso ma un amore poetico e virtuale. Si chiama Pino Roveredo e ha 20 anni meno di lei, è uno scrittore premio Campiello nel 2005 con il libro Mandami a dire.
Accanto alla grande artista c’è anche un’altra presenza definita da lei stessa l’amico dell’anima. Si chiama Francesco Leto:
Ha 36 anni, dormiamo nello stesso letto per poter parlare di notte. Per esempio, cantavo a Parigi con Paolo Fresu, Francesco è venuto a trovarmi, abbiamo dormito insieme. Non cerco storie convenzionali.
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