Omicidio Arce: chi era Serena Mollicone e cosa sappiamo della sua drammatica storia? Ecco tutte le informazioni sul caso.
Serena Mollicone scomparve da Arce il primo giugno 2001 e il suo corpo senza vita, con le mani e i piedi legati e la testa stretta in un sacchetto di plastica, venne trovato due giorni dopo in un boschetto ad Anitrella, una frazione del vicino Monte San Giovanni Campano. Fu uno dei primi cold case italiani, visto che il colpevole del delitto non venne individuato fino a 18 anni dopo l’omicidio. Negli ultimi giorni, pare stia finalmente emergendo la verità. Andiamo a scoprire insieme tutti i dettagli di questo intricato caso di cronaca nera.
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Serena Mollicone nasce ad Arce il 18 novembre 1981 e all’epoca dei fatti (giugno 2001), aveva vent’anni e frequentava l’ultimo anno del liceo socio-psico-pedagogico “Vincenzo Gioberti” di Sora. Inoltre, suonava il clarinetto nella banda del paese con la madre che era morta sei anni prima per una brutta malattia. Da alcuni mesi frequentava il 26enne Michele Fioretti. La mattina di quel tragico giorno, 1 giugno 2001, Serena si reca all’ospedale di Isola del Liri (Frosinone), a 10 km dal paese, per effettuare un’ortopanoramica.
Dopo la visita medica, terminata alle 9:30, si reca in una panetteria nei pressi della stazione dove compra quattro pezzi di pizza e quattro cornetti, cosa che lascia presumere dovesse incontrare delle persone. Successivamente si ipotizza abbia preso l’autobus per Arce. L’ultimo avvistamento sarebbe avvenuto nella piazza principale del paese, piazza Umberto I. Serena, il cui rientro a casa era previsto per le ore 14, quel giorno doveva incontrare il suo ragazzo e nel pomeriggio avrebbe dovuto completare la tesina per l’esame di maturità.
Delitto di Arce: madre di Serena Mollicone
La madre di Serena Mollicone è morta sei anni prima dell’omicidio della ragazza, portata via da una brutta malattia (un tumore, si presume). Le due avevano un ottimo rapporto e suonavano insieme il clarinetto nella banda del paese.
Delitto di Arce: padre di Serena Mollicone
Il padre di Serena Mollicone, Guglielmo Mollicone, è morto il 31 maggio 2020 all’ospedale Spaziani di Frosinone dove era in coma dal 27 novembre 2019 in seguito a un infarto.
Delitto di Arce: chi è il colpevole?
Chi ha ucciso Serena Mollicone? Questa domanda è rimasta senza risposta per ben vent’anni, ovvero fino a quando, nell’aprile del 2019, si sono chiuse le indagini con la richiesta di rinvio a giudizio di cinque persone tra cui tre carabinieri: il maresciallo Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco sono accusati di omicidio aggravato. Il sottoufficiale Vincenzo Quatrale, invece, indagato per concorso in omicidio mentre il carabiniere Francesco Suprano per favoreggiamento. Secondo la ricostruzione del delitto, a colpirla sarebbe stato il figlio di Mottola, Marco, probabilmente facendo sbattere la testa di Serena contro una porta all’interno della caserma.
Marco Mottola
I sospetti su Marco Mottola, figlio dell’allora comandante della Stazione dei carabinieri di Arce, emersero nel corso delle prime battute dell’indagine, ma poi la pista cadde nel vuoto e si seguì quella che poi portò all’arresto dell’innocente carrozziere Carmine Belli. L’uomo fu però iscritto al registro degli indagati solo dieci anni più tardi. Non c’è ancora nessuna condanna da parte del Tribunale per il brutale omicidio di Serena Mollicone.
Delitto di Arce, perché è stata uccisa?
Il brigadiere dell’arma Santino Tuzi con le sue dichiarazioni è stato testimone chiava del processo, riuscendo a dare una svolta alle indagini, ormai arrivate a un punto morto dopo sette anni dal delitto. Il 28 marzo 2008, ascoltato nella stazione dei carabinieri di Arce, Tuzi affermò di aver visto Serena entrare in caserma la mattina del primo giugno 2001, giorno della sua scomparsa. L’8 aprile i carabinieri, con l’autorizzazione del magistrato, registrano la conversazione tra lui e il suo ex collega, il luogotenente Vincenzo Quatrale.
Il colloquio viene captato da una microspia installata nell’auto di Quatrale che il giorno della scomparsa di Serena era in servizio insieme a Tuzi. Le sue rivelazioni soprattutto confermavano i sospetti del maresciallo Gaetano Evangelista, che aveva preso il comando della stazione dei carabinieri di Arce dopo Franco Mottola. Secondo Evangelista, che aveva riaperto le indagini sul caso Mollicone, la verità sul delitto di Arce andava cercata in caserma. E la testimonianza di Tuzi ne era quindi la prova. Tuzi è poi morto suicida.
Ad oggi gli indagati, con le ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono: l’ex maresciallo dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie e il figlio. Serena sarebbe andata nella caserma di Arce per denunciare lo spaccio di droga accusando in particolare Marco, il figlio del maresciallo Mottola, e lì avrebbe trovato la morte.
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Il figlio del maresciallo Mottola si fa le canne e spaccia, bell’esempio per Arce. Prima o poi lo vado a denunciare.
Lo avrebbe detto Serena Mollicone, la ragazza uccisa e trovata cadavere nel bosco di Arce nel 2001, al fidanzato. A riportarlo è stato proprio il ragazzo, negli ultimi giorni, nell’aula del Tribunale di Cassino, dove a distanza di vent’anni si sta celebrando il processo per l’omicidio della giovane.