Vittorio Gassman: perchè è considerato uno dei più grandi attori della Storia del cinema Italiano?

Vittorio Gassman è considerato uno dei più grandi attori della Storia del Cinema Italiano, mostrandosi il vero signore delle scene.

Vittorio Gassman è considerato uno dei più grandi attori della Storia del Cinema Italiano, mostrandosi il vero signore delle scene fin da giovanissimo. Soprannominato Il Mattatore, abbracciò questo nomignolo insieme con il grande successo, sia di pubblico, sia di critica. Oggi avrebbe compiuto 99 anni. Conosciamolo meglio.perchè

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Chi era Vittorio Gassman?

Vittorio Gassman, soprannominato il Mattatore (dall’omonimo spettacolo televisivo da lui condotto nel 1959), è considerato uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani, ricordato per l’incredibile professionalità (al limite del maniacale), per la versatilità e il forte carisma. Artista con profonde radici nel mondo del teatro più impegnato, fu fondatore e direttore del Teatro d’arte Italiano. La lunga carriera in Italia e all’estero comprende centinaia di produzioni importanti, così come parecchi divertissement che gli diedero una vasta popolarità.

Vittorio Gassman e il suo sorriso indimenticabile / Foto: Cinematographe

Causa morte

Vittorio Gassman morì per un improvviso attacco cardiaco nel sonno. Ha lasciato un profondo e incolmabile vuoto nel mondo del cinema e del teatro, sia in Italia, sia nel mondo.

Biografia

Vittorio Gassman oggi avrebbe compiuto 99 anni. Nacque nell’attuale quartiere genovese di Struppa, all’epoca comune autonomo, il 1º settembre 1922, figlio di Heinrich Gassmann, un ingegnere civile tedesco di Karlsruhe, e di Luisa Ambron, nativa di Pisa e di religione ebraica. All’età di 5 anni visse un anno a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dove il padre era impegnato nella costruzione del nuovo quartiere abitativo Ferrobeton. Gassman raccontò spesso di ricordi legati a quella breve esperienza vissuta nella cittadina calabrese e di come vi rimase legato, tanto da citarla nel film Il mattatore (1960) di Dino Risi.

Targa marmorea a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, nel palazzo dove Vittorio Gassman ha vissuto all’età di 5 anni / Foto: News Calabria

Ancora molto giovane si trasferì a Roma, dove ottenne la maturità classica al Liceo Torquato Tasso e frequentò l’Accademia nazionale d’arte drammatica. In questi anni, dotato di fisico atletico, si distinse come giocatore di pallacanestro tesserato per la S.S. Parioli, arrivando a far parte della nazionale universitaria e a giocare la finale scudetto con la Bruno Mussolini nel 1942.

Il debutto

Il suo debutto teatrale avvenne a Milano nel 1943, con Alda Borelli, nella Nemica di Dario Niccodemi. Si spostò quindi a Roma, al Teatro Eliseo, unendosi a Tino Carraro ed Ernesto Calindri in un trio che rimase celebre: con loro recitò in diverse opere, dalla commedia borghese al teatro intellettuale, senza difficoltà nel passare da una all’altro.

Scena di un episodio del film I mostri, con Ugo Tognazzi, suo compagno e collega di moltissime pellicole / Foto: Movie

Debutta al cinema nel 1945, in Incontro con Laura, di Carlo Alberto Felice: la pellicola è andata perduta, e il suo primo film superstite è Preludio d’amore (1946), di Giovanni Paolucci.

Gassman fu uomo di intense emozioni e di grande onestà intellettuale; la sua autoironia e il suo notevole senso dell’umorismo lo portarono negli anni novanta a prendere parte a Tunnel, un programma televisivo dove, in maniera molto formale e seria, recitava documenti come la bolletta del gas, il menù del ristorante o gli annunci economici. Tali letture, lette con autoironia, venivano eseguite con la stessa abilità professionale e il tono elevato che lo resero famoso recitando la Divina Commedia di Dante.

Nel 1999 fu protagonista del programma Il Mattatore – corso accelerato di piccole verità, andato in onda su Canale 5 e che fu la sua ultima apparizione televisiva. Tutto il resto è storia.

Il Mattatore con il regista Dino Risi / Foto: La Repubblica

Film

Elevato è il numero dei film dove il grande Vittorio Gassman ha recitato come protagonista. Ogni sua interpretazione è un capolavoro assoluto. Cu limitiamo a citarne soltanto dieci, mettendoli in ordine cronologico. Il nostro preferito? Non lo sveliamo nemmeno sotto tortura!

Una scena del film I soliti ignoti. Nella foto, da sinistra: Marcello Mastroianni, Renato Salvatori e Gassman / Foto: Movie Player

  • Riso amaro – regia di Giuseppe De Santis (1949);
  • I soliti ignoti – regia di Mario Monicelli (1958);
  • Il mattatore – regia di Dino Risi (1960);
  • Il sorpasso – regia di Dino Risi (1962);
  • I mostri – regia di Dino Risi (1963)
  • L’armata Brancaleone – regia di Mario Monicelli (1966);
  • Profumo di donna – regia di Dino Risi (1974);
  • C’eravamo tanto amati – regia di Ettore Scola (1974);
  • La famiglia – regia di Ettore Scola (1987);
  • Sleepers – regia di Barry Levinson (1996).

Celebre scena del film Il Sorpasso con l’attore Jean-Louis Trintignant / Foto: Il Sussidiario

Mogli

Vittorio Gassman ebbe tre mogli e tre compagne importanti, sempre colleghe attrici:

  • Nora Ricci, prima moglie, dalla quale ebbe la primogenita Paola Gassman, attrice ella stessa e poi moglie di Ugo Pagliai; matrimonio in seguito annullato dalla Sacra Rota;
  • Shelley Winters, seconda moglie, dalla quale ebbe la seconda figlia Vittoria (Tori), medico geriatra, sempre vissuta negli Stati Uniti d’America;
  • Juliette Mayniel, importante compagna mai sposata, che gli diede Alessandro, anch’egli attore e regista;
  • Diletta D’Andrea, terza moglie fino alla fine, dalla quale nacque Jacopo, poi regista; fu praticamente un secondo padre per Emanuele Salce, figlio di Diletta e del suo primo marito, il regista Luciano Salce.

Vittorio Gassman con la terza e ultima moglie Diletta Mayniel / Foto: La Presse

Ebbe inoltre una lunga e tumultuosa relazione con Anna Maria Ferrero tra il 1953 e il 1960, periodo nel quale i due avevano fatto spessissimo coppia anche nel lavoro, mentre dal 1961 al 1963 fu legato all’attrice danese Annette Strøyberg.

Il Mattatore venne spesso criticato a causa della sua vita privata: la sua disinvolta libertà nelle storie d’amore, nei matrimoni e nelle convivenze, condita da un annullamento presso la Sacra Rota, un divorzio negli Stati Uniti d’America e un figlio extramatrimoniale (Alessandro), suscitò scandalo negli anni cinquanta e sessanta, così come il suo iniziale ateismo, che in seguito lasciò il posto a una fede molto personale.

Figli di Vittorio Gassman

Sono quattro i figli di Vittorio Gassman:

  • Paola (Milano, 29 giugno 1945), figlia di Nora Ricci;
  • Vittoria, figlia di Shelley Winters;
  • Alessandro (Roma, 24 febbraio 1965), figlio di Juliette Mayniel;
  • Jacopo, figlio di Diletta D’Andrea.

Vittorio Gassman e la figlia primogenita, Paola Gassman, anche lei attrice di successo / Foto: Sky Tg24

Depressione

Gassman fu probabilmente affetto a lungo dalla sindrome bipolare.

Età quando è morto

Morì all’età di 77 anni, il 29 giugno 2000, nella sua casa di Roma per un improvviso attacco cardiaco nel sonno.

Funerali

La camera ardente fu allestita il giorno seguente presso la Sala Protomoteca in Campidoglio e i funerali si sono celebrati il 1º luglio nella Chiesa di San Gregorio al Celio, al quale furono presenti tantissimi volti del cinema e dello spettacolo.

Tomba di Vittorio Gassman

Il suo corpo fu cremato e le sue ceneri vennero tumulate nella tomba della famiglia D’Andrea (la famiglia della terza moglie), nel Cimitero Monumentale del Verano, all’esterno del lato destro del Quadriportico.

La sua presenza è indicata da una piccola lastra di pietra a forma di libro aperto riportante il seguente epitaffio, voluto da lui stesso:

Non fu mai impallato.

 

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